SARONNO – Un ricovero d’emergenza per i senzatetto saronnesi a rendere nota l’iniziativa l’assessore ai Servizi Sociali ed Affari Generali, Gianangelo Tosi che ha firmato una nota inviata nella tarda serata di oggi spiegando che si tratta di un provvedimento a cui il Comune sta lavorando dall’autunno.
La notizia arriva dopo le tanti polemiche sui social, a cui ha dato voce anche ilSaronno il giorno di Santo Stefano
“In un primo momento – ha spiegato l’assessore – si era pensato di utilizzare alcuni locali dismessi dall’azienda sanitaria ma non essendone rientrati in possesso in tempo utile, di concerto con l’ufficio tecnico, i servizi sociali hanno individuato l’ex sede dei vigili di quartiere al Prealpi, che in tempi brevi è stato pulito e adattato alla situazione, tra l’altro utilizzando cittadini legati ai servizi dai cosiddetti patti sociali, cioè persone in situazione di difficoltà a cui il Comune garantisce sostegno a fronte della loro disponibilità ad eseguire servizi a favore della cittadinanza. In questo
modo si è realizzato il doppio fine di aiutare diverse categorie di cittadini bisognosi di aiuto”.
“Da questa sera la polizia locale – ha detto ancora l’assessore – si preoccuperà di rintracciare i saronnesi senzatetto per accompagnarli nei locali dove troveranno riparo, giaciglio, servizi igienici, calore e acqua corrente per la notte”.
“E’ una soluzione che avevo promesso ai commercianti e ai residenti del centro. Si tratta di una situazione da considerarsi temporanea in quanto non è un alloggio ma un ricovero per le notte più fredde” chiosa il sindaco Alessandro Fagioli “la finalità è quella di evitare che i senzatetto dormano per strada, sulle panchine, a ridosso di portici, caseggiati o presso il pronto soccorso. Questo rientra nel principio espresso nel mio programma amministrativo, cioè che tutti i saronnesi debbano poter avere un tetto sopra la
testa. Ovviamente questo concetto non deve sostituire il valore di essere autonomi e indipendenti e in seconda battuta di avere la famiglia come primo nucleo di sostegno”.
“Ringrazio – ha concluso – l’assessore e gli uffici che si sono adoperati per la realizzazione e le associazioni per la collaborazione”.
28122018
Fagioli non capirà mai che il fine è di salvare la vita a queste persone.
Semplicemente inadeguato: dove sono le brandine? In quanti possono essere ricoverati per la notte in 15 mq? Chi vi accede é saronnese? Chi controlla la situazione? Chi farà le pulizie? Chi fornirà pasti caldi? Perché qui e non all’ex-pesa dove di fronte c’è casa di marta? …e alla fine chi paga?
Domande a cui servono risposte da dare a tutti i Saronnese che pagano le tasse a Saronno e non hanno risposte adeguate.
Ma la casa di Marta a che serve???????
Si’ ma non ho ricevuto una risposta
bene, molto bene.
Per le notti più fredde… Ok misureremo la temperatura… ci spieghi fagioli da quanti gradi, più o meno, è da considerarsi una notte fredda, tale da far usufruire i senzatetto del locale messo a disposizione, non perché poveretti potrebbero morire dal freddo, bensì per i commercianti, che si lamentano della loro presenza, ho capito bene assessore???
Il gran cuore dei bottegai…
amministrazione inadeguata su tuti i fronti
Che stupidagini sfido quanto senza tetto hanno la residenza
Se da un lato si plaude all’aiuto che si vuol dare a chi dorme per strada nelle notti fredde dall’altro evidenzia lo spirito discriminatorio ed ipocrita con cui l’iniziativa viene affrontata da una lega sempre più camaleontica. E’ corretto porsi una domanda: Questa amministrazione leghista si è convertita sulla strada di Damasco nell’aiutare i senzatetto? Oppure è una semplice occasionale facciata di buonismo per distogliere l’attenzione dei Saronnesi su altri problemi? Come sempre non vi saranno risposte per il mutismo consolidato.
Il Saronno. It strumentalizza le risposte. Che vergogna. Campagna mediatica contro Fagioli come campagna mediatica contro Pilato. Bisogna essere neutrali.
Uno dei principi della comunicazione è quello di informare il lettore e se vi sono commenti o opinioni divergenti per qualsiasi evento di pubblico interesse, le espressioni non possono essere catalogate nella strumentalizzazione di parte, pur di contrastare. Chi legge può invece constatare la realtà dei fatti che gli viene descritta e rendersi conto autonomamente delle carenze e delle incapacità che vengono mimetizzate ad arte propinando una falsa verità.
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