Visto da Varese: Il malore di Bossi fa rivivere la Lega delle origini
di EZIO MOTTERLE
Il malore di Bossi riporta su Varese i riflettori della politica nazionale, ridando centralità al dato storico che vede la Lega, nata proprio in questa terra di frontiera, essere oggi il partito più “antico” rappresentato in Parlamento. Sono passati 40 anni ormai da quando – era la primavera 1979 – prese vita quello che viene considerato l’embrione del leghismo. Si chiamava Unolpa, acronimo di “Unione nord ovest Lombardia per l’autonomia”, quel movimento che Bossi e Maroni crearono poi ufficialmente all’inizio del 1980 col sostegno Bruno Salvadori dell’Union Valdotaine. Simbolo una “Lucia”, la tipica barca del Lario. Obiettivo l’autonomia dei laghi prealpini, come testualmente indicato nel tondo giallo-azzurro, le province di Varese e Como insomma come quelle di Trento, Bolzano o Aosta. Erano gli anni in cui nelle terre italiane a ridosso del confine elvetico soffiava molto forte il vento autonomista. Nell’alto Piemonte era nata l’Uopa, “Unione ossolana per l’autonomia”, lo stesso Bossi era salito a Domodossola per partecipare ad alcuni incontri, traendone certamente spunti per il movimento proposto nella regione dei laghi. Nacque a Varese, a supporto dell’Unolpa, anche un giornale, “Nord Ovest”, emblema del nuovo corso che si voleva far prendere alla politica, come espressione viva e diretta del territorio. Le radici erano attecchite, l’Unolpa però non ebbe futuro. Salvadori morì in un incidente stradale, il sodalizio Bossi-Maroni si arenò, almeno temporaneamente. Qualche anno dopo, nel 1984, nasceva la Lega autonomista lombarda, nel 1987 Bossi e Leoni furono i primi due leghisti eletti in Parlamento, l’uno senatore – da allora senatùr – l’altro deputato. Decollava quel movimento divenuto poi lega Nord e approdato negli ultimi tempi con la formula Salvini al ruolo, evidenziato oggi dai sondaggi, di primo partito italiano. L’ascesa salviniana ha un po’ spento inevitabilmente il carattere varesino d’origine del movimento, ritrovatosi con nuovo peso e nuova identità. Il malore di Bossi, si diceva, per fortuna ormai superato, ha riportato l’attenzione sugli albori di un partito che dopo aver cavalcato per decenni obiettivi di autonomismo, federalismo, finanche secessione, aspira oggi al ruolo guida del governo nazionale. Ridando forza, sulle ali della storia, a quel sentimento di stampo “padano” che può avere un sapore d’altri tempi, ma che aveva creato una novità dirompente nel panorama politico. I cui frutti, allora, nessuno avrebbe immaginato.
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Quella Lega Lombarda di Bossi non c’è più, Salvini l’ha trasformata in un partito di estrema destra.