Spaccio nelle Groane, nuova proposta: “Mettiamo i consultori in stazione”. Ceriano contraria.
28 Febbraio 2019

GROANE – Si è svolta martedì, nella sede della Prefettura di Monza e Brianza, una seduta operativa del Tavolo di coordinamento per il contrasto allo spaccio di stupefacenti e per la riqualificazione sociale e ambientale del Parco delle Groane. Ai lavori, diretti dal prefetto Giovanna Vilasi, ha partecipato per Regione Lombardia l’assessore al Welfare Giulio Gallera, che coordinerà l’aspetto socio sanitario degli interventi. Al tavolo erano inoltre presenti i rappresentanti delle Forze dell’Ordine del territorio, gli amministratori locali, i vertici di Ats Monza-Brianza e del Parco delle Groane, esponenti di Ferrovie dello Stato e di Trenord e di alcune associazioni che saranno parte attiva del progetto.
«Gli obiettivi che ci siamo posti – spiega Gallera – e che richiamano quanto è attualmente in atto a Rogoredo, sono molteplici e ambiziosi e saranno tanto efficaci quanto più sinergica sarà la collaborazione fra le istituzioni coinvolte. Il nostro primo intervento dovrà prevedere un approccio di carattere igienico-sanitario per i consumatori di stupefacenti, al quale si dovrà accompagnare un ‘aggancio’ individuale dei frequentatori del parco, spesso giovanissimi, attraverso l’azione di operatori opportunamente preparati e qualificati».
Sarà attivato nei prossimi giorni un confronto tecnico, coordinato da Ats, con le Aziende socio sanitarie di riferimento, Areu, i Sert e le associazioni del privato sociale, per predisporre un piano operativo che si allinei con le esigenze generali e particolari di questo progetto e individuarne i costi. L’attività di contrasto al consumo di stupefacenti prevede, in contemporanea con la fase operativa, l’organizzazione di momenti informativi e di sensibilizzazione rivolti alle famiglie e agli studenti, con il coinvolgimento degli istituti scolastici del territorio. Il comune di Ceriano però, tra i maggiori attori coinvolti, non sembrerebbe del tutto d’accordo con l’iniziativa.
«Non possiamo permetterci dei centri di ascolto e di aggregazione alla stazione Ceriano-Solaro come proposto all’incontro in Prefettura – spiega il vicesindaco Antonio Magnani. A Ceriano subiamo già da tempo la costante invasione di tossicodipendenti e spacciatori. Abbiamo chiesto l’immediata riattivazione delle due stazioni intermedie di Ceriano-Groane e Cesano-Groane, con una razionalizzazione degli orari ed eventualmente la predisposizione in loco di presidi fissi delle forze dell’ordine che possano anche comprendere questa sorta di consultori».
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Commenti
Finalmente qualcuno che ragiona e che vuole fare veramente qualcosa per limitare il problema e non solo degli slogan e azioni a fini propagandistici e politici.
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Ed ecco che il comune di Ceriano si dissocia.
La guerra agli spacciatori, non a chi li rifornisce e a chi consuma, è proprietà privata e propagandistica del comune di Ceriano.-
E’ semplice. Ti fanno vedere il dito per non farti vedere la luna.
Abbaiare a qualche spacciatorello e facile e per quache giorno magari sembra dare un risultato. Poi passano 3 gg e tutto torna come prima, al massimo 50 mt piu” in la.
Risalire a chi manda gli spacciatori a vendere, a chi li gestisce, a chi li rifornisce molto molto piu’ difficile. Servono indagini magari lunghe e non visibili.
Idem gestire le persone affette da dipendenza, servono grandi sforzi e tempo. Per non parlare dell” impegno che andrebbe profuso con i giovani, che di fatto sono i nuovi potenziali clienti.
La propaganda e” piu” facile, un proclama, una foto… e tutto sembra risolto… o forse no. ?
E se lo fai notare passi pure per uno “scocciatore”
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Io ero rimasto alla dichiarazione che da quando c’è il ministro Salvini il problema era risolto.
Devo essermi perso qualche altra dichiarazione in cui si diceva no niente abbiamo scherzato.
Sembra che non si voglia lavorare per una soluzione ma solo per poter continuare a fare propaganda politica.
Si poteva essere a favore di questa iniziativa e chiedere altro o di più.
Se si lavora solo sul piano di controllo e repressivo, la battaglia è persa in partenza.
Chi, come a volte si legge, pensa che tolto lo spacciatorello risolto il problema droga, ha una visione veramente limitata e semplicistica del problema.
Per i trafficanti ( non lo spacciatorello da 2 soldi ) i proventi sono enormi, si cambieranno zone di spaccio, metodi, manovalanza ecc… ma l’ uso della droga continuerà ed aumenterà sempre.
Il lavoro sul piano sociale, medico, psicologico, con le famiglie, la prevenzione nelle scuole ecc. è fondamentale e parte integrante del contrasto del fenomeno. Per cui ottima l’ azione sinergica di più attori descritta nell’articolo.