Visto da Varese: Tre mesi senza Linate, la lunga estate di Malpensa
3 Marzo 2019

di EZIO MOTTERLE
Vola l’estate a Malpensa sulle ali di Linate. Per l’aeroporto varesino si annunciano tre mesi di fuoco, proprio in coincidenza coi lavori di restyling nel city-airport milanese. Dal 27 luglio al 27 ottobre lo scalo della brughiera dovrà infatti accogliere anche il 90% circa dei movimenti normalmente previsti nell’aeroporto che resterà chiuso (i restanti saranno operati a Orio al Serio). Si annuncia insomma una super-Malpensa da 100mila passeggeri al giorno (+44%), coi due terminal ampliati grazie a un apposito investimento di 15 milioni, alle prese con una prova generale di quello che potrà essere lo scenario futuro, quando lo scalo giunto oggi a circa 25 milioni di passeggeri annui finirà per accoglierne 30-40 milioni. Mancano poco meno di cinque mesi al trasferimento temporaneo dei voli da Linate, ma sul piano operativo già si cercano soluzioni efficaci. Tra i primi problemi ovviamente quello dell’accesso all’aerostazione, su strada o ferrovia. Preoccupa soprattutto il traffico stradale, assicurato oggi dal sistema Autolaghi (in attesa del sospirato completamento della Pedemontana) con uscita a Busto Arsizio e successiva superstrada statale 336 fino ai Terminal 2 e 1. Una direttrice di accesso da sempre preferita anzitutto dal flusso di veicoli in arrivo da Milano. Primo obiettivo dunque favorire l’utilizzo dell’alternativa esistente: percorrere cioè l’autostrada A4 e la successiva statale 336 dir che uscendo nella zona di Boffalora raggiunge i Terminal 1 e 2. Tragitto lungo circa 7 chilometri in più, ma soprattutto gravato da un pedaggio praticamente doppio. Di qui la richiesta avanzata dal territorio di ridurre il costo di percorrenza Milano-Malpensa via A4 almeno per i tre mesi in cui Linate resterà chiuso dirottando una valanga di traffico sullo scalo varesino (previsto anche un nuovo maxi-parcheggio da 3mila posti) oltretutto in un periodo tradizionalmente legato ai viaggi per le vacanze. Quanto alle ferrovie col ritorno del Frecciarossa verrà potenziato il servizio del Malpensa Express con Milano, mentre resta meno diretto l’accesso da Lugano-Varese in attesa della costruzione della bretella ferroviaria tra il T2 e Gallarate. Fin qui la questione collegamenti, che dovranno anche garantire l’accesso dei lavoratori (400 solo quelli della Sea) in arrivo da Linate. Il resto dei problemi Malpensa, che toccherà fino a 940 movimenti aerei al giorno (+56%) con picchi orari di 69, dovrà dimostrare di saperli risolvere al suo interno. Davvero una bella e importante scommessa.