Via Roma, presentato ricorso al Tar: “Riterremo l’Amministrazione responsabile se gli alberi saranno tagliati”
29 Marzo 2019

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota del comitato Salva via Roma che stamattina ha consegnato in Municipio il ricorso al Tar contro il taglio dei bagolari di via Roma.
Il comitato #SalvaViaRoma e alcuni cittadini hanno depositato al Tar di Milano un ricorso, previa sospensione e adozione di misure cautelari urgenti, che impugna la delibera di Giunta comunale n.28 del 19 febbraio scorso che prevede l’abbattimento di tutte le alberature presenti in via Roma.
Coerentemente con quanto sempre sostenuto in tutte le sedi, il comitato e i cittadini sottoscrittori contestano all’amministrazione comunale l’assenza di idonea motivazione a sostenere la necessità dell’abbattimento dei bagolari che, ricordiamo, sono stati ritenuti assolutamente sani anche nella relazione dell’agronomo comunale.
I ricorrenti chiedono al Tribunale amministrativo regionale di pronunciarsi preliminarmente sulla richiesta di sospensiva del provvedimento impugnato in modo da scongiurare il rischio di danni gravi e irreparabili al patrimonio arboreo della città collocato in uno delle sue vie più importanti.
Inoltre, nel ricorso i cittadini lamentano la violazione dei principi generali di trasparenza, pubblicità e concorrenza nonché eccesso di potere, arbitrarietà e irragionevolezza del provvedimento impugnato.
Il primo progetto di riqualificazione di via Roma, approvato il 24 luglio 2018, pur avendo gli stessi obiettivi generali del progetto 2019, quindi il rifacimento dei marciapiedi e del manto stradale, l’abbattimento delle barriere architettoniche e la sistemazione dei sottoservizi, garantiva la salvaguardia del patrimonio arboreo, 60 “celtis australis”, prevedendo l’abbattimento di soli 9 alberi, già abbattuti.
Riterremo l’Amministrazione e il sindaco responsabili dei danni che provocherà se decidono di tagliare gli alberi di via Roma, visto che sono stati informati del ricorso in atto al Tar.
“Come più volte sostenuto” – dice la portavoce del comitato – “riteniamo che esista la possibilità di portare avanti il progetto di riqualificazione di via Roma in modo compatibile con le piantumazioni esistenti. Condividiamo la necessità di riqualificare la via Roma ma chiediamo all’amministrazione di progettare gli interventi tenendo conto degli alberi esistenti. Chiediamo anche all’amministrazione di aprire un confronto sulla visione complessiva della città per capire quale Saronno vogliamo, quale sviluppo per la nostra città, quale viabilità e quali servizi per i cittadini saronnesi nel rispetto del suo ambiente e della qualità della vita di tutti”
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Commenti
Ora è troppo bisogna sollevare dall’impegno la giunta al completo e andare ad elezioni abbiamo bisogno d persone competenti!
Abbiamo bisogno della sinistra saronnese che scenda in campo con le sue competenze magari Librandi sindaco dobbiamo riportare Saronno alla bellezza di 5 anni fa!
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Ma ……… una barzelletta !
Non si è capita.-
Ma che barzelletta è quello che viene fuori dalla lettura dei commenti!
Invochiamo tutti il centrosinistra saronnese per riportare la nostra cittadina dove merita!
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Incredibile quanto sta accadendo…meriteresti di lasciare tutto così..l’ottusita’ politica vi rende ciechi..nessuno che parla che ne verranno piantumati il doppio ..non di Bagolari…nessuno fa i conti e i costi sostenuti con le manutenzioni annuali..con le lamentele da tempo di residenti che ora magari si zittiscono..xche’ manca loro il coraggio di esporsi..xche’ ora fa Bello essere ambientalisti puri…e chi se ne frega di quanti non possono circolare con carrozzine…si arrangino..cambino zona..l importante e’ bloccare il progetto di Giunta Lega-Destra…vincere una battaglia..ma poi perderete la guerra alle prossime elezioni.Saluti.
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Si come no i residenti si zittiscono, se no li menano? Ma per favore anche chi abita li ama il verde evidentemente.
I marciapiedi li boglio rifare tutti i progetti alternativi, non l’ avevi capito???
Essere ambientaliata non fa bello, fa intelligente visto che un clima migliore, un “aria migliore tutelano la salure….
Fantomatici comitati che non si firmano mai, paura di metterci la faccia?
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Guarda che un ricorso al tar non si puo’ fare in forma anonima. Non solo la faccia, ma anche la firma hanno messo
Belle parole, fatti pochissimi. Riassumo: più di 30 anni fa, in via manzoni sono cadute, di notte , 2 piante, senza creare danni ? Io abito vicino, non mai sentito questa notizia. Ma anche se fosse, senza temporali o bufere, le 2 piante sarebbero cadute, insieme, a causa delle radici, come sopra riportato. Beh, in via Roma le radici non sono mai state manipolate e il perito ha scritto che le piante sono sane e quindi stabili.
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Brava, ma se per non abbatterle e per fare i lavori si danneggiano oggi le radici, un domani potrebbe accadere la stessa cosa.
Non è un concetto così difficile, logica di base, causa effetto. -
Quattro o cinque anni fa, un cedro secolare è caduto e si è appoggiato ad un condominio in via marzorati, appiattendo letteralmente due auto… Dobbiamo abbattere tutti i cedri di Saronno?
danè tra via…… Non ci sono i presupposti …..
dei 60 alberi presenti nella tratta d’interesse, circa 10 debbano essere abbattuti ed altri 10 siano da valutare in sede operativa; i rimanenti 40 soggetti, con tutta probabilità, potranno essere mantenuti senza eccessivi problemi.
I bagolari caduti nel 1985 ( inverno con nevicata eccezionale!) erano cavi all’interno a causa di lavori mal fatti alle fognature ecc. Colpa degli uomini.
Quelli di via Roma, seppur piantumati molti anni fa a ridosso delle abitazioni, sono ancora tutti sani.
Non e’ concepibile, nel 2019, rifare i marciapiedi rispettando le radici e lasciando ad ogni pianta lo spazio di sussistenza necessario al suo benessere? Dalla relazione si evince anche che il ” giusto compromesso” con gli abitanti della via e’ stato trovato con le potature ravvicinate. Le piante diventano un pericolo se non si esegue una manutenzione accurata. ( Vedi il LIFTING – parole dell’Amministrazione- effettuato due anni fa ricoprendo di CEMENTO le radici sporgenti).
Se la natura si ribella la colpa e’ degli uomini. Cerchiamo di capirlo finche’ siamo ancora in tempo.
Si riportano alcune considerazioni di carattere generale sui bagolari (Celtis australis L.) di via Roma
limitandosi ad aspetti oggettivi; non si entra nel merito di altri aspetti, più soggettivi, come quello
estetico, paesaggistico, affettivo e simili.
I bagolari che alberano la via, in doppio filare a partire dal confine comunale Est fino a via Manzoni e in filare singolo da questa fino al ponte sul torrente Lura, sono stati messi a dimora circa 55-60 anni fa ad una distanza fra loro di circa 5,0 m e ad una distanza dai confini di proprietà di molto inferiore ai 3,0 m prescritti dal C.C. I bagolari avrebbero necessità di distanze pari a circa 10 metri fra loro e almeno 8 m dalle abitazioni. Spesso questi impianti venivano realizzati ipotizzando di mantenere gli alberi in “forme obbligate”, allevati “a vaso”, condizioni che in passato consentivano di intervenire senza l’ausilio di piattaforme aeree.
Attualmente, pur essendo tutti partiti da una comune “forma a vaso”, essi hanno forme di allevamento diversificate. In particolare lungo la tratta confine Est-via Miola/Piave gli alberi sono molto più alti e più espansi rispetto a quelli tra via Miola/Piave e il ponte sul Lura. La ragione è semplice: nella prima tratta le abitazioni sono molto più distanti dagli alberi rispetto alla seconda.
Al fine di ridurre l’interferenza con i fabbricati, da circa un decennio si è aumentata la frequenza degli interventi di potatura che, mentre nella prima tratta è rimasta di una ogni 4-5 anni circa, nella seconda è passata ad un intervento ogni 2 anni.
Nonostante l’intensificazione degli interventi, già al secondo anno le chiome toccano i canali di gronda e i tetti delle case ma, almeno per il momento, sembra che il giusto compromesso sia stato raggiunto e i cittadini non si lamentano più di tanto.
Come precisato in premessa la continua riduzione della massa fogliare ha anche ridotto la crescita
delle radici e, di conseguenza, i danni da esse prodotti. Questo effetto deriva da una inibizione sostanziale della fotosintesi, quindi della produzione di massa legnosa, in ultima analisi della fissazione di CO2.
Se noi dovessimo studiare con rigore scientifico l’andamento della fissazione di CO2 negli alberi
di via Roma, tratta Miola/Piave-Lura, troveremmo, con tutta probabilità, un livello di fissazione molto più basso della norma e con andamento altalenante; dopo la potatura il valore tenderebbe a zero, lo vedremmo salire molto lentamente durante la prima stagione vegetativa, aumentare durante la seconda stagione ma, con l’attuale ciclo biennale d’intervento, al terzo anno il valore tornerebbe a zero; e così via.
Oltre alla variazione del valore nel tempo si riducono anche i valori assoluti che sono più bassi
della norma per il ridotto volume delle chiome.
Un bagolaro di 60 anni di età cresciuto in forma completamente libera può essere alto circa 22
metri, avere una chioma di altezza pari a circa 18 metri e con diametro di circa 18 metri,
assimilabile ad una forma sferica con raggio di circa 9 m. Il volume sarebbe di circa mc 3.052.
I bagolari della tratta Est di via Roma hanno una chioma alta circa 12 metri e larga circa 7 metri,
assimilabile per eccesso ad una forma cilindrica. Il volume sarebbe inferiore a mc 361 perchè la
cima in alto si stringe.
I bagolari della tratta Miola/Piave-Lura hanno una chioma alta circa 6-8 metri e larga 4,
assimilabile per eccesso ad una forma cilindrica. Il volume sarebbe inferiore a mc 75-100.
Si desume, in termini molto indicativi, che un bagolaro di circa 60 anni di età può avere un volume
di chioma di circa
– 3.052 mc se lasciato crescere liberamente (potature di rimonda del secco,
– 361 mc se assoggettato a potature di contenimento ogni 4-5 anni con la forma di allevamento
adottata sulla tratta Est-Miola/Piave
– 75-100 mc se assoggettato a potature di contenimento ogni 2 anni con la forma di allevamento
adottata sulla tratta Miola/Piave-Lura.
In pratica, a parità di specie ed altre condizioni, un albero messo a dimora in un’area dove può
crescere liberamente compensa più che abbondantemente la fissazione di CO2 dello stesso albero
soggetto a potature periodiche.
Dal punto di vista ambientale non bisogna inoltre dimenticare che l’albero è un investimento di
lungo periodo, nel senso che abbattere un albero vecchio oggi mettendone uno nuovo comporta una perdita immediata in termini ambientali ma che viene recuperata rapidamente e abbondantemente nel corso del tempo; questo anche in considerazione del fatto che l’efficienza fotosintetica di un albero giovane è superiore a quella di un albero vecchio.
Oltre che considerare i benefici degli alberi su scala spaziale (territorio e non singolo soggetto)
è opportuno valutarli su scala temporale (lungo periodo e non breve periodo).
Per quanto riguarda il fattore rischio, ovvero la probabilità che l’albero, cadendo o rompendosi,
provochi danni e la gravità di questi, è opportuno fare alcune considerazioni.
Il danno alle radici si evolve prima attraverso fenomeni di decolorazione e decadimento che poi si
traducono in carie del legno e, per finire, in cavità. I tessuti perdono via via le loro
caratteristiche di tenuta alle sollecitazioni.
Nell’immediato il taglio di radici riduce l’ancoraggio ma questo problema viene ridimensionato
dalla ridotta massa della parte epigea.
I processi di progressivo decadimento dei tessuti, però, non si fermano e possono rendere l’albero
instabile nel corso degli anni.
Ad esempio, il Comune di Saronno ha vissuto un’esperienza diretta nella primavera del
1984, documentata da relazione prot. n° 12233 15/05/194.
Nell’aprile 1984 2 bagolari sono crollati in via Manzoni durante la notte in assenza di temporali o
ventosità significative.
Preoccupati per la possibile caduta di altri esemplari fu fatta un’indagine visiva molto rapida su
tutti i bagolari presenti in via Roma e via Manzoni, ne furono individuati 36 sui quali fare accertamenti più approfonditi; di questi ne furono abbattuti 4 o, probabilmente, 6.
L’indagine evidenziò che gli alberi crollati e quelli abbattuti erano cavi alla base e che le cavità erano diretta conseguenza di danni inferti alle radici anni prima, per la costruzione di una fognatura e per la realizzazione di marciapiedi.
Le radici danneggiate erano state coperte con terra nei rispettivi tondelli e i fenomeni di decadimento si erano evoluti subdolamente, in modo asintomatico (le chiome vegetavano normalmente).
Quando si offende gravemente una radice è necessario riflettere non solo sulle conseguenze
immediate relative alla stabilità ma anche, anzi soprattutto, sulle conseguenze di medio e lungo
periodo; cosa accadrà fra 5-10-15 anni ?
Fare un danno oggi può indurre un rischio grave nel futuro senza che se ne abbia la giusta
percezione.
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Appunto, piante trattate male da chi ne fa la manutenzione ma nessuna pianta malata o a rischio caduta. Anche perché dall’84 ad oggi hanno inventato tecniche per rilevare eventuali piante danneggiate, prima che queste possano cadere! Basterebbe informarsi prima di scrivere…
Mamma mia che pesantezza!!!! Possibile non capiate che questi alberi stanno danneggiando anche le case di tutta la via??!?!?!?
Le radici arrivano fino alle cantine!
Provate a parlare con i commercianti e con chi vi abita
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3 commecianti e 10 residenti? Non giustificano lo scempio che vorrebbero attuare. Inoltre, ho un amico proprietario di un intero cortile, vicino ai pakistani , e non reclama nessun danno. La soluzione equa che accontenterebbe tutti, esiste. È già stata attuata anni fa tra la pompa di benzina e la seconda traversa a dx. Perfetta. Basta sproloquiare su danni presunti. Mostrate le prove a tutti i cittadini, invece di demonizzare la presenza di queste piante. Se non ci fossero, gli abitanti di via Roma, d’estate, boccheggierebbero, dall’afa e dal caldo…. troviamo una soluzione non drastica…..rimodellare le basi e le radici e rifare marciapiedi. Cmq leggete le perizie degli arboricoltori e non scrivete falsità. L’apparato radicale è già al max dell’espansione. E l’ossigeno lo emettono ancora, trasformando la tossicità dell’anidride carbonica e del benzene in aria quasi buona. Ma non avete bambini?…
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a parte che non sono 3 commecianti e 10 residenti se lei abitasse in quella via si lamenterebbe quindi la pianti di fare la tanto la moralista inutilmente!!!
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????
Questi hanno solo “pensieri strani” ?
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Belli tosti i ragazzi! ??
Prevedibile ma rimarrei dubbioso sull’ammissibilita’ di un “ricorso” che impugna una delibera di Giunta…. dalla quale dovrebbe promanare il vero provvedimento presupposto ad oggi inesistente