La Regione vuole salvare Radio Radicale. Monti: “Servizio pubblico importante”
MILANO – Farsi parte attiva nei confronti del Governo nazionale e del Ministero dello Sviluppo economico, affinchè vengano intraprese tutte le possibili iniziative per garantire il rinnovo della convenzione a Radio Radicale per la trasmissione delle sedute parlamentari, per ripristinare la legge 230/1990 e con essa il finanziamento previsto per le imprese radiofoniche che ne rispettino i requisiti. Lo chiede alla Giunta regionale la mozione approvata dal consiglio regionale con 68 voti a favore e una sola astensione, presentata dal capogruppo di +Europa, che ha lanciato un appello “per evitare la chiusura di un’emittente che rappresenta un patrimonio storico culturale e politico di incommensurabile valore e universalmente fruibile”.
Il documento approvato invita infine la Giunta a valutare anche la possibilità di avviare una convenzione ad hoc per la registrazione, l’archiviazione e la divulgazione pubblica di convegni, conferenze, incontri e dibattiti organizzati da Regione Lombardia ai quali dare così rilevanza nazionale e internazionale.
Dice il lazzatese Andrea Monti, consigliere regionale: “Abbiamo votato favorevolmente ed in modo convinto ad una mozione che chiede di salvare un patrimonio importante per tutto il panorama politico italiano”. Sono queste le parole di Monti, vice capogruppo della Lega al Pirellone, circa l’approvazione all’unanimità della mozione per garantire la continuità dei servizi offerti da Radio Radicale. “Al di là dell’appartenenza partitica – afferma Monti – credo sia doveroso che Regione Lombardia intervenga presso il Governo nazionale per salvare Radio Radicale, per fare in modo che possa continuare a garantire il servizio pubblico offerto da 43 anni a questa parte ma soprattutto per garantire la continuità del suo enorme archivio, vero patrimonio storico e culturale per tutta la politica italiana. Anche il Governo ha riconosciuto l’importanza di questa emittente, mettendo a disposizione parte del contributo pubblico. Questo non basta e ritengo sia giusto che si arrivi ad uno sforzo maggiore. Spesso infatti Radio Radicale ha svolto un servizio qualitativamente migliore e nettamente più equidistante rispetto a quello offerto dalla Rai, un aspetto riconosciuto un maniera unanime. Personalmente nella mia esperienza Radio Radicale è stata davvero fondamentale e credo che ciò valga per molti altri politici. Abbiamo imparato a conoscere le Istituzioni di questo Paese, ci ha offerto la possibilità di ascoltare tutti i congressi dei partiti, dei sindacati e della magistratura, il tutto in maniera realmente imparziale”.
“Molti anni fa, quando la Lega era appena nata, solo Radio Radicale arrivava sul pratone di Pontida, con lo spirito di comprendere un fenomeno politico nuovo, a differenza di altri che, sotto il cappello del servizio pubblico, si impegnavano soltanto a cercare il folklore del militante di turno con le corna.
Abbiamo quindi votato convintamente a favore di chi ha garantito fino ad oggi un valido approfondimento, perché la formazione politica – conclude Monti – non può passare esclusivamente attraverso il format dei talk show”.
05042019
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