Intitolazione a Ramelli, Valioni: “Servirebbe qualche modifica”
2 Maggio 2019

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’ex vicesindaco Valeria Valioni in merito alla proposta dell’esponente della Giunta Gianangelo Tosi di realizzare un’intitolazione a Sergio Ramelli.
“Leggo un comunicato dell’assessore Gianangelo Tosi cui non posso sottrarmi di rispondere, date le molte distorsioni della verità dei fatti che contiene.
Al suo ringraziamento alle diverse realtà neofasciste per “la composta manifestazione e assoluta calma” certamente non si uniranno le forze dell’ordine e la magistratura (Corriere.it/milano:”scontri-neofascisti-polizia-corteo-Ramelli-due feriti”. Sky tg24:” Ramelli, a Milano scontri tra manifestanti di estrema destra e polizia: alcuni feriti; huffingtonpost.it : “camerata-Sergio-Ramelli-presente!-l’inquietante-video-del-saluto-romano-dei-fascisti-a-Milano”). Ma la recrudescenza, a parere di Tosi, è quella di “una sinistra violenta e antidemocratica”. I sinceri democratici invece scendono in piazza a mano tesa violando le disposizioni di Prefetto e Questore (ma al rispetto delle Istituzioni, quando fa comodo, ci si appella).
Quanto alla proposta di una lapide per Ramelli ritengo di associarmi con qualche piccola modifica.
Metterei, in ordine rigorosamente alfabetico i giovani trucidati per motivi politici negli anni ’70, limitandoci a quel periodo e a Milano (l’elenco altrimenti sarebbe troppo lungo) ed escludendo ogni riferimento alle vittime dello stragismo fascista e degli anni di piombo di Brigatisti rossi.
Solo vittime insensatamente uccise da opposte fazioni.
Gaetano Amoroso, anni 21, operaio e militante comunista, aggredito il 27 aprile 1976 da parte di un gruppo di attivisti di estrema destra e deceduto 3 giorni dopo
Alberto Brasili, studente di 26 anni accoltellato il 25/5/75 da militanti neofascisti mentre era insieme alla fidanzata Lucia Corna,ferita ma sopravvissuta. La sua colpa: aver staccato un adesivo elettorale del MSI da un palo della luce
Lorenzo Iannucci, detto Iaio, anni 18 ucciso da arma da fuoco davanti al Leoncavallo il 18/3/78. Omicidio rivendicato da estremisti di destra.
Enrico Pedenovi, anni 50, consigliere provinciale del MSI, ucciso il 2/5/76 per rappresaglia due giorni dopo l’omicidio di Gaetano Amoroso
Sergio Ramelli, anni 18, militante del Fronte della Gioventù, aggredito il 13/3/75 da esponenti di Avanguardia Operaia e deceduto a seguito delle ferite il 29 aprile successivo.
Fausto Tinelli, anni 18, ucciso con Iannucci il 18/3/78
Claudio Varalli, anni 18, ucciso il 16/4/75 da un militante di Avanguardia Nazionale in piazza Cavour a Milano.
La dedica:
Ricordando le vittime di una violenza insensata di un recente passato, nell’auspicio che le giovani generazioni sappiano trovare spazi di confronto civile e di dialogo democratico, pur nella diversa appartenenza politica e difformità di opinioni e valori.
In conclusione risulta incomprensibile il motivo per cui le tante sopracitate vittime “di sinistra” vengano ricordate con una commemorazione raccolta e commossa o, talvolta, con un concerto o una conferenza, mentre per Ramelli, quasi fosse l’unica o “la migliore” vittima di tanta violenza si ripete annualmente un corteo con manifesta apologia del fascismo e aspetti spesso violenti. Incomprensibile se non si capisce quanto opportunistico e scriteriato sfruttamento a fini propagandistici si cela dietro la celebrazione di questa ricorrenza. Ricordo inoltre all’assessore Tosi che, contrariamente a quanto afferma, gli aggressori di Ramelli hanno pagato la loro colpa con numerosi anni di carcere mentre la maggior parte degli aggressori fascisti sono rimasti impuniti.
02052019
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Commenti
80 minuti di applausi, e firmiamoci.
Sara Battistini
Sono completamente d’accordo con Valeria Valioni
Alla fine salta fuori comunque la malafede della sinistra: i due autori materiali del delitto ebbero circa 10 anni come condanna, i fiancheggiatori un massimo di sei mesi. Per un omicidio.
L’ideologia continua a falsare le verità.
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L’ ideologia???
Pensi che quel povero ragazzo sia unica vittima innocente di quel periodo. Ci sono morti che non hanno ancora oggi colpevoli.
L” unica cosa che li accomuna che vanno rispettati. L” unica cosa che possono insegnarci che non sono spunto x nuovo odio, o fanatismi identitari -
Cosa centra il tuo commento sull’ applicazione delle pene con le parole sensate e condivisibili della Signora?
Queste morti vuoi che servano a qualcosa almeno oggi, possono essere un modo per far riflettere i giovani? Certo che SI
Grazie Signora, condivido tutto.
Sarebbe un piacere leggerla piu” spesso.
finalmente una persona seria e sensata, tosi impari
Difficile non condividere le sue parole.
Le morti di tutti quei giovani devono insegnare, non essere ancor oggi pretesto di rancore.
Concordo in pieno con Valeria Valioni
Finalmente leggo parole sensate.
Si ha Milano sono andati oltre. Indaga la Digos e si e” cercato di sfondare il cordone della Polizia. Tafferugli.
Si il povero ragazzo e” vittima innocente, ma non deve essere usato. E questo vale x tutte le vittime di quegli anni.
Tanti sono morti x quella follia. Trasformiamo il loro ricordo, il loro dolore in qualcosa di positivo e di insegnamento x i ns. Giovani.
Ottima l” idea di una lapida a ricordo di chi e” morto vittima di quel modo scellerato di intendere la politica.
Bellissime le parore proposte x la dedica.
Completamente d’accordo. Mi viene poi in mente una citazione di Guzzanti segnalatami da un mio amico:
“E’ facile fare i fascisti in un regime democratico. Il difficile è fare i democratici in un regime fascista”.
Dieci minuti di applausi!