Addio ai 30 stendardi artistici: le opere saronnesi non coloreranno più la città
SARONNO – Addio definitivo alle opere d’arte “sparse” per le vie cittadini: nelle ultime settimane l’Amministrazione comunale ha deciso di rinunciare definitivamente ai trenta stendardi con le principale opere degli artisti saronnesi e bellezze presenti sul territorio comunale.
Facciamo un passo indietro. Tutto è nato nel 2015 con il progetto “Saronno città d’arte” realizzato dall’allora delegato ad Expo il presidente del consiglio comunale Augusto Airoldi. Con la collaborazione di Ferrovienord erano stati realizzati trenta stendardi ed alcuni pannelli affissi per le vie del centro. Così gli affreschi del Santuario, le opere del Chiarismo, le ceramiche del museo Gianetti si sono messe in mostra, colorando diversi punti della città da via Marconi a piazza Cadorna. Ovviamente con il passare gli anni alcuni stendardi sono sbiaditi, scoloriti o sono stati strappati dal vento.
La scelta dell’Amministrazione è stata quella, negli ultimi mesi con un investimento di poco più di mille euro, di rimuoverli. L’investimento economico è stato necessario perchè per eliminare gli stendardi serviva una piattaforma aerea. A colpire è la scelta di eliminare anche i supporti senza pensare a realizzare dei nuovi stendardi che continuassero a sfruttare le vie della città come vetrine delle bellezze cittadine.
Una scelta ancor più insolita insolita se si pensa che, negli ultimi mesi, per colorare la città il Distretto del Commercio ha realizzato delle bandiere multicolori mobili da distribuire in centro per renderlo più colorato ed attrattivo per lo shopping.
(foto archivio: l’arrivo degli stendardi davanti al Santuario)
21082019
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Commenti
Patetico il tentativo del sig Anonimo (chissà perché non ci mettono la faccia?) di mettere a tacere la questione. C’è odore di coda di paglia. Forse il sig. Anonimo viaggia molto e ha visto a Torino dei cartelli con le bellezze di Venezia, a Perugia la pubblicità di Milano, a Firenze la promozione
delle opere d’arte di Palermo, e così via. Aspettiamo un suggerimento su quali altre città dovrebbero secondo lui esibire gli stendardi con le bellezze di Saronno. Grazie per il contributo fattivo al rilancio di Saronno.
Pubblicizzare le opere artistiche saronnesi solo ed esclusivamente in città è una cosa talmente insensata e inefficace da domandarsi perché la precedente amministrazione abbia speso soldi dei cittadini per realizzare una installazione tanto inutile.
Le esternazioni di questi giorni e la notizia stessa sono le classiche uscite di metà agosto: inutili come il loro contenuto.
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sempre la memoria corta in Italia (e speriamo solo la memoria): furono installati in occasione dell’ultima Expo per le frotte di turisti in città. Da chiedersi come mai tali frotte non si siano viste
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Caro signore, il suo è ragionamento che non sta in piedi. Tipico dei “ma anche”, “il problema è ben altro” che furoreggiano in Italia.
Quindi secondo lei, poiché “pubblicizzare le opere artistiche saronnesi ” solo ai saronnesi sarebbe una cosa insensata ( e perché mai?) allora…. vanno tolte anche ai saronnesi. Ciuspia!
Io sono saronnese, quegli stendardi non so chi li abbia voluti e non mi interessa; so però che mi sono piaciuti, mi hanno colpito e ho cercato di saperne di più.
Ma forse lei è di una eletta schiera di intellettuali che già tutto sapeva e per i quali il “poppolo” deve vivere nella beata ignoranza.
Domanda: verranno tolti anche i pannelli stampati attaccati ai muri come quelli al cinema silvio pellico? Ho capito bene? O solo la “bandiere”?
Fagioli #capolinea
Ah la ”cultura”….
e il “bello” mica è facile…..
Meglio la 3valli!
Capolinea!
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Biglietti prego biglietti!
E’ questa la cosa che irrita. L’idea che tutto quello che è fatto dai predecessori è sbagliato per definizione, e quindi deve essere azzerato, anche al prezzo di fare del male alla città. E’ per questo atteggiamento poco pratico, e lontano da una sano “spirito pragmatico lombardo”, che la giunta Fagioli non verrà rinnovata dagli elettori.
C’è chi crede che con l’arte non si mangia. Vecchia storia, se si pensa che in Italia ci sono più del 70 per cento dell’intero patrimonio artistico del pianeta. E così da decenni non sfruttiamo davvero l’unica ricchezza che ha il nostro Paese. Milano e Malpensa non sono lontane e la ferrovia collega entrambe. L’intuizione di Airoldi era giusta, ma ancora una volta una giunta poco avvezza a pensare al futuro cancella una delle cose giuste fatte, solo perché fatte da altri… che tristezza!
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Quella del 70 per cento del patrimonio artistico mondiale è una leggenda metropolitana 🙂
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Come è preciso lei! Quanto facciamo? Il 60%? Ma sì, facciamo il 50%. cambia qualcosa?
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Già che si spende per usare il ponte, installatene di nuovi.
Mille euro per togliere dei poster??????
Meglio le alborelle, chi se ne frega delle cose belle che abbiamo in città. #capolinea all’ennesima potenza