Ex Isotta, nuova proprietà: “L’abbiamo messa in sicuro, con l’obiettivo di una donazione alla città”
2 Febbraio 2020

SARONNO – E’ stato l’incontro di Attac dedicato alle aree dismesse il teatro della prima uscita ufficiale della proprietà dell’ex Isotta Fraschini. Questa sera in Sala Nevera a dar voce alla “Saronno città dei beni comuni” la società che ha acquisito l’area, 120 mila metri quadrati tra via Milano e via Varese Angelo Proserpio, in veste professionale, di portavoce.
“La proprietà ha voluto mettere in sicurezza l’ex Isotta Fraschini nel senso che non la prendessero dei speculatori. Ha voluto sottrarla dalla logica “del prezzo da pagare”. I contatti con esperti sono in corso da maggio per incominciare a capire come far nascere qualcosa di utile alla società. Abbiamo creato un’srl perchè serviva muoversi velocemente ma, come dice il nome, si vuole che sia un bene comune”.
Non ci sono certezze sulla destinazione d’uso “anche perchè non c’è ancora il titolo formale della proprietà” ma si sa cosa non ci sarà: “Non ci sarà un supermercato, un centro commerciale o condomini di lusso. Ma neanche 120 mila metri quadrati di parco perchè questa sorta di Central Park non avrebbe altra ricaduta che far crescere il valore degli immobili cittadini. Si deve cogliere l’occasione per risaldare una zona della città vittima di una cesura. Ci dovrà essere un grande lavoro urbanistico”.
“E’, sia per le dimensioni sia per la posizione, un’esperienza unica in Italia – rimarca Proserpio – perché si parte dal privato che fa un investimento a fondo perduto, una volta si diceva una donazione alla città. Un privato che non intende ricavare nemmeno un euro di vantaggio da questo investimento”.
Ed ancora: “L’idea è che sia un bene comune e non un bene pubblico. La strada da seguire è ancora da definire ma questo è il progetto”.
Qui l’intero incontro
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Commenti
Speriamo non sia un sito appetibile per le antenne del 5G altrimenti taglieranno il più possibile gli alberi…
bene!
Per ora non è finita (…e per fortuna) nelle mani dei soliti.
Adesso però non è solo un problema di Proserpio ma tutta la città che deve partecipare con idee, ottimismo e attenzione.
Non si costruisce il futuro sulle paure.
Invece i sogni sono quello, che oggi non puoi fare ma se hai lavorato bene magari domani ci riesci.
Oggi con questa acquisizione non si parla di 120000 metri quadrati di cui trovare una destinazione, ma di una città intera che può e deve “rinascere”, però non aspettiamoci questo dalla “politica”
Paolo Enrico Colombo
Meno male che esistono persone che non pensano solo al profitto.
Saronno ringrazia
Un bel palazzo del ghiaccio aperto tutto L anno!
Bravo Angelo. Speriamo che la cosa abbia un senso! Già il fatto di aver messo in “sicurezza” l’area è un grande passo. Ci voleva un uomo come te per riuscire ad arrivarci.
e io sono Babbo Natale!
“neanche 120 mila metri quadrati di parco perché non avrebbe altra ricaduta che fare crescere il valore degli immobili cittadini? ” questa affermazione è molto deprimente. Saronno ha estremo bisogno di verde. Un grande parco avrebbe la ricaduta di fare il bene dei cittadini. Come sempre il verde non è considerato un valore in sé ma deve essere sempre strumentale ad altro.
Un polo universitario potrebbe trasformare questa città da città dormitorio a punto di riferimento di 4 province diverse
da quello che ho letto…. sperem.
Un’utopia sarebbe un polo universitario, porterebbe giovani, lavoro e cultura. Una posizione fantastica per chi dovesse raggiungere Saronno con i mezzi da quattro province diverse. Sarebbe un nuovo inizio per questa città che ormai con molta fatica riesce ad attrarre i giovani.
Rimane un sogno
Grandi e lungimiranti. Grazie
In nome dei beni comuni, spazio ai cementificatori ….. alla faccia dei cambiamenti climatici !
Avv. Proserpio, ma si dai, tanti giri di parole per dire che sarà destinata ad ospitare un centro medico multidisciplinare privato e convenzionato che di fatto è già esistente a Saronno, ma lì dove si trova non ha più spazio per ampliarsi e non ci sono adeguati parcheggi per tutti gli utenti.
Altro aspetto da valutare è cosa ne sarà dell”area dove oggi c”e questo centro medico: speculazione su un bel complesso di condomini extralusso!?
Ergo come al solito Attac ha allungato il dito pensando di aver toccato la luna, ma la luna s’è già spostata.
Saluti.
Finalmente un’occasione per Saronno di dimostrare il ruolo che le spetta sull’asse MILANO – Malpensa con una valorizzazione condivisa che coinvolga le migliori energie e competenze presenti in città. Basta svendere il nostro territorio, il nostro bene comune, per incassare quattro oneri di urbanizzazione.