Le aree dismesse tengono banco: con Attac si scopre il futuro dell’Isotta
SARONNO – Sala piena ieri sera alle 18 in Sala Nevera per l’incontro organizzato da Attac Saronno per parlare di aree dismesse e di come recuperarle. Tra i presenti oltre a molti saronnesi anche diversi esponenti del mondo politico dai consiglieri comunali Nicola Gilardoni, Francesco Licata e Franco Casali e l’ex presidente del consiglio comunale Augusto Airoldi. Presenti anche delegati di diverse associazioni e realtà che operano nel sociale.
L’incontro è partito da un excursus sui tentativi di recupero dell’area dismessa tra via Varese e via Milano da alcuni esperienze partecipate di vent’anni fa all’ultimo laboratorio Tempo Riuso che ha visto anche organizzazione di diversi incontri, uno anche con Stefano Boeri. Un accenno anche all’occupazione che ha portato alla nascita del centro sociale Telos che per alcuni anni ha fatto rivivere una palazzina dell’ex Isotta.
E’ stata quindi la volta di Angelo Proserpio che ha parlato a nome della proprietà dell’ex Isotta Fraschini come si è arrivati all’acquisto “per evitare speculazioni” e gli obiettivi ossia “fare qualcosa che abbia un ritorno per la città e che sia urbanisticamente adatto a ricucire la cesura tra centro e il rione Matteotti”.
Diversi gli interventi dei tecnici che hanno affronti i temi, dalla governance alla trasparenza, su cui la città sarà chiamata a prendere posizione nella riqualificazione dell’area dismessa. Anche perchè, come rimarcato dal portavoce della proprietà, l’ex Isotta diventerà un bene comune e non un bene pubblico. “E’, sia per le dimensioni sia per la posizione, un’esperienza unica in Italia – rimarca Proserpio – perché si parte dal privato che fa un investimento a fondo perduto, una volta si diceva una donazione alla città. Un privato che non intende ricavare nemmeno un euro di vantaggio da questo investimento”.
Attac, tirando le somme della serata, ha rimarcato l’impegno a proporre una serie di eventi pubblici in vista delle elezioni comunali della prossima primavera e anche di “restare sul pezzo” sul fronte della rinascita dell’ex Isotta.
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Commenti
Spero bene. Saronno merita. Purché alla fine non diventi l’ennesimo quartiere
Notizia stratosferica.
Mentre una gran parte della città grida per problemi risibili, per fortuna c’è ancora chi lavora seriamente per dare a Saronno un futuro migliore.
Bravi.
Verde no, case no quindi una bella moschea