Ospedale di Saronno: si nasce troppo poco. Record negativo
SARONNO – Ospedale di Saronno, si nasce troppo poco e per la prima volta i parti nel 2019 sono stati meno di 500, che è la quota minima per l’operatività dei reparti di Ostetricia. In sostanza, lo prevedono le normative, se si va sotto è possibile per Regione Lombardia iniziare a compiere valutazioni sul servizio, e su una sua eventuale riorganizzazione o trasferimento altrove; è già successo in altre realtà come al vicino ospedale di Cantù.
Per quanto concerne i “numeri” saronnesi, nel 2019 le nascite sono state in tutto 484, contro le 573 del 2018. Per la precisione, l’anno scorso sono venuti alla luce 236 maschi e 248 femmine, e ci sono stati anche tre parti gemellari. Poco, rispetto al passato, complice sicuramente la contrazione delle nascite per una struttura che è riferimento di un territorio che si trova a cavallo fra il basso varesotto, le Groane ed il vicino comasco.
(foto archivio: una veduta di una delle sale parto dell’ospedale di Saronno)
12022020
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Commenti
ragazzi guardate che difficile curare e crescere una famiglia: sia dall’ aspetto educativo ma anche economico, forse è anche per questo che sono diminuite drasticamente le nascite? Senza contare che non è un ospedale con una buonissima reputazione.
Quanti stranieri?
Sarebbe interessante avere il dato….
Grazie
Chiaro che se non fornisci l’epidurale 24 ore su 24 e ti lasci scappare il primario e tanti bravi collaboratori, la gente va altrove.
Ora con le nuove sale parto e col reparto risistemato dovrebbe andare un po’meglio, ma bisogna investire su un ospedale che era un fiore all’occhiello della sanità nazionale e adesso, per colpa di scelte insensate della politica, é in forte difficoltà.
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Non va nessuno altrove, non si fanno più figli
La volontà delle ultime amministrazioni regionali (azzurro verdi soprattutto negli ultimi 8 anni) è stata quella di “smantellare” lentamente questo nosocomio in favore di quelli convenzionati
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Le famiglie sono stanche, la vita di una famiglia con bambini non è semplice e non mi riferisco solo alla parte economica ma a tutto il quotidiano.
La maggior parte delle famiglie non si riferisce ad un ospedale come un NOSOCOMIO, in questi termini siamo lontani dai bisogni delle famiglie.
Le amministrazioni regionali e comunali non si sono mai messi nei panni di una famiglia o non capisce quali sono le problematiche che deve affrontare ogni giorno una famiglia o comunque è quello che sembra.
Le famiglie sono il tessuto sociale e hanno bisogno di aiuto, poi verrà anche il tempo del NOSICOMIO.
Dov’è il problema? Ci pensano le ONG a colmare il gap
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Analisi fallace, il nosocomio di Saronno è, ahimè, nella lista “nera” degli ospedali con reparti pediatrici.
Complice, anzi colpevole, un esodo di personale e una volontà politica di declassare la struttura pronta ad accogliere al massimo situazioni di piccoli che necessitano una fase di “sub intensiva”.
Io ho scelto con mia moglie di andare a Varese anche se sono di Saronno.
Reparto di eccellenza, neonatologia terapia intensiva famose in tutta Lombardia e non solo.
Terapia intensiva che purtroppo è stata necessaria ma che ci ha permesso di prendere per i capelli mia figlia.