Coronavirus, Azzi racconta l’ideazione del test salivare: “C’è tanto lavoro di squadra. Ora serve la sperimentazione”
SARONNO – “C’è stata l’idea ma anche tanto lavoro e soprattutto la collaborazione con tante persone dell’ospedale Civico di Varese e con l’università Insubria. Questo è stato davvero un aspetto importante”.
Sono le parole di Lorenzo Azzi il saronnese ideatore di un test rapido della saliva che consentirebbe di diagnosticare in 10 minuti e con molta facilità l’infezione da Coronavirus. Una notizia che lanciata dall’Università Insubria nelle ultime ore ha letteralmente spopolato nella città di Saronno dove Azzi è molto conosciuto anche per il suo passato impegno in politica e nel mondo delle associazioni giovanili.
“Io lavoro come odontoiatra ed ho spesso a che fare sempre con la saliva. Questo è un fluido che non è così “sfruttato” come lo sono sangue o urine in fase diagnostica ma, anche sulla base ai alcune ricerche su altre malattie, abbiamo pensato che si potesse avviare uno studio sulla presenza del coronavirus nella saliva”. Un’intuizione che il saronnese ha trasformato in un vero test con l’ospedale Civico di Varese e con l’università Insubria. “Siamo arrivati alla realizzazione in laboratorio del primo prototipo”.
Ma come si presenta e come funziona il test?
“L’aspetto – prosegue Azzi – è quello di un test di gravidanza si mette la saliva su carta assorbente. In dieci minuti ma anche meno compare il risultato: se ci sono due strisce rosse significa che c’è il virus se no ne compare solo una”. Una soluzione che presenta molti vantaggi: “Può essere realizzato anche da personale non sanitario ed è molto rapido – spiega Azzi – se la sperimentazione darà buoni risultati potrebbe essere utile nella fase due quando terminerà il lock down”. Il test sarà realizzato su un primo campione di un centinaio di pazienti sintomatici, asintomatici e anche su quelli in dimissione con tampone negativo: “I primi risultati sono stati positivi – conclude Azzi – speriamo che la sperimentazione ne confermi la validità”.
16042020
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Commenti
Anonimo provaci tu a fare qualcosa dai!! Onore a questi medici e tanta stima
Ogni suggerimento da sperimentare va considerato ed approfondito fino alla dimostrazione di un’affidabilità verificata e consolidata dal Comitato Scientifico Nazionale.
In questo periodo se ne sentono tante… troppe!!! Ma prima di cantare… non sarebbe il caso di fare prima l’uovo?? Per il rispetto di tutti.