Lutto filosofo Giorello, il saluto di Bergamaschi (Fi)
SARONNO – A causa del coronavirus si è spento il settantacinquenne filosofo milanese Giulio Giorello. Per vivere un momento di gioia anche durante la malattia che imponeva anche restrizioni, si era sposato online lo scorso 12 giugno con la compagna di sempre. Ateo, profondo conoscitore di discipline fisico-matematiche, si è sempre interessato anche di scienza e politica. Proprio affrontando riflessioni in ambito politico, il filosofo aveva incontrato il noto esponente politico cittadino Lucio Bergamaschi, oggi Forza Italia, che sulla propria pagina ha dedicato un saluto:
“Giulio Giorello era un pensatore brillante, un uomo curioso e giocoso, un intellettuale raffinato. Difficile immaginare un filosofo più lontano di lui dal mio pensiero e dalla mia formazione.
Il suo neo-positivismo seppur col tempo temperato, il suo ateismo metodologico, la sua sostanziale disistima per la ricerca metafisica lo hanno portato nel tempo sempre più lontano dalla sorgente del pensiero occidentale, da quella domanda di cosa c’è al di là dello schermo della φύσις che da sempre in tutte le culture è l’origine del pensiero religioso, anzi del pensiero come tale. Eppure anche in un pensatore cosi refrattario all’Assoluto, in un ateo “non devoto” come Cacciari o Pera, la domanda delle domande è sempre riecheggiata potente dalle accanite discussioni al Berchet con il suo insegnante di religione (un certo don Giussani) fino a quell’ultimo gesto. Volersi unire in articulo mortis alla sua compagna lo leggo non solo come mera sistemazione delle incombenze successorie ma a suo modo come un anelito di eternità, come una promessa di legame perenne, come un superamento della contingenza. Uno sgambetto fatto alla morte prima della sua apparente vittoria finale.
Riposa in pace Giulio.”
(foto archivio: Lucio Bergamaschi)
17062020
Lascia un commento
Commenti
Anch’io ho avuto la fortuna di conoscere il professor Giorello e condivido la tristezza per la sua scomparsa. Era davvero una bella persona. Non solo era curioso di tutto, ma aveva una gentilezza innata nello spiegarti le cose e nel farti sentire un interlocutore “importante”, sapeva ascoltare e sapeva essere chiaro con tutti. Ed era molto chiaro anche nei suoi scritti quando, per esempio, esprimeva la convinzione che “ateo non sia tanto chi logora il proprio tempo nel cercare di dimostrare che Dio non c’è, ma chi decide di vivere senza o perfino contro Dio”. Non proprio il pensiero di un “ateo devoto”, mi pare.
Giulio Giorello, se ne è andato un Grande.
Tutti dovremmo leggere tra gli altri suoi libri “la filosofia di topolino ”
Riposa in pace