Philippe Daverio e Saronno: il ricordo dell’assessore Miglino
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo il ricordo dell’assessore alla cultura Mariassunta Miglino alla scoperta della scomparsa di Philippe Daverio.
“Come Assessore alla Cultura e a nome dell’Amministrazione comunale esprimo il mio profondo cordoglio per la scomparsa dello storico dell’arte Philippe Daverio avvenuta nella notte. Figura eclettica e di straordinaria raffinatezza culturale, Daverio racchiudeva il meglio della sensibilità culturale europea: nato in Francia da padre ebreo italiano e madre alsaziana di lingua tedesca, Daverio ha vissuto in Lombardia frequentando le scuole superiori a Varese. Noto gallerista e critico d’arte è stato anche un ottimo assessore alla cultura del Comune di Milano nella giunta del Sindaco Marco Formentini.
Daverio era molto legato a Saronno dove negli ultimi anni aveva tenuto ben due incontri pubblici al Teatro Giuditta Pasta: il primo l’8 Novembre 2014 in cui aveva affrontato il tema “Gli artisti e la Grande Guerra” nell’ambito delle celebrazioni del centenario della Guerra 15-18. Il secondo il 22 aprile 2016 in cui illustrò con maestria unica il dipinto della Vergine delle Rocce del Borghetto esposto in San Francesco. In entrambe le occasioni la pur grande sala del nostro teatro non bastò a contenere tutti i partecipanti. Con Philippe il nostro Paese perde un protagonista di primo piano della cultura del bello e della divulgazione artistica. Requiem”.
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(foto Daverio in vista a Saronno e nel Saronnese)
02092020
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Commenti
Daverio lascia una ereditá culturale pesante per molti che, senza forze, non sapranno mai gestirla per la superbia della loro intelligenza approssimata.
“Daverio ha vissuto in Lombardia” è un’affermazione che, se non coincidesse con un momento triste per la scomparsa del grande Philippe, suonerebbe ridicola.
Philippe non ha solo “vissuto in Lombardia” ma, oltre che alsaziano per parte di madre, era profondamente lombardo (Daverio, sig.ra Miglino, è un cognome autoctono del Varesotto e deriva dall’omonimo toponimo) e milanese. E amava profondamente la nostra terra lombarda.
Di “vivere in Lombardia” sono capaci tutti, di “essere lombardi” è un altro paio di maniche.