Bosco della droga, spacciatore rilasciato e… ritornato
8 Ottobre 2020

CERIANO LAGHETTO / SARONNO – “Dopo sette mesi di tranquillità e rinascita per il nostro bosco, da circa una settimana, i pusher stanno cercando di tornare. Complice il fatto che uno dei pusher arrestati a febbraio dai carabinieri, è tornato in libertà!” La denuncia viene dal vicesindaco ed assessore comunale alla Sicurezza di Ceriano Laghetto, Dante Cattaneo. Che fa riferimento all’area del così detto “bosco della droga” che si trova ai margini della ferrovia Saronno-Seregno delle linee Trenord.
“Il fatto che il Governo abbia cancellato i Decreti sicurezza di Matteo Salvini renderà tutto più difficile, visto che qui lo spaccio è gestito da organizzazioni criminali nordafricane. Invito i cittadini a darci una mano: abbiamo bisogno di presenza e ronde continue per mantenere il nostro bosco come è stato negli ultimi 7 mesi!” rimarca Cattaneo.
(foto: polizia locale in azione di sorveglianza nel bosco della droga accanto alla linea ferroviaria fra Saronno e Seregno)
08102020
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Commenti
Forza Cattaneo, solo tu puoi farcela!
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Abbiamo visto i risultati elettorali, Saronno, Legnano, ecc.
Complimenti.
Lo spaccio lo ha azzerato il lockdown.
Ricordo che mesi fa è stato denunciato s uno spacciatore nei boschi per violazione lockdown non per lo spaccio illegale di droga
Domanda: ma dove è stato Cattaneo negli ultimi mesi? In giro per la Lombardia a fare campagna elettorale per avere risultati non tanto belli (eufemismo) anche nella vicina Saronno.
Cancellati i decreti sicurezza, sarebbero tornati. RIDICOLOOOOOOOO !
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in effetti questo Governo è non solo ridicolo ma pericoloso per l’incolumità degli italiani
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Infatti ridicolo cancellare una cosa giusta
rispetto al precedente decreto :
SICUREZZA PUBBLICA – Il decreto su sicurezza e immigrazione introduce norme che rafforzano i dispositivi a garanzia della sicurezza pubblica, implementando le misure del divieto di ingresso nei pubblici esercizi e nei locali di pubblico trattenimento o nelle loro adiacenze, nonché le misure di contrasto al fenomeno dello spaccio di stupefacenti attraverso siti web. Si stabilisce inoltre la inapplicabilità della causa di non punibilità per “particolare tenuità del fatto” ad alcune fattispecie di reato. Si rafforza il cosiddetto “Daspo urbano”, rendendo possibile per il Questore l’applicazione del divieto di accesso nei locali pubblici anche nei confronti dei soggetti che abbiano riportato una o più denunce o una condanna non definitiva, nel corso degli ultimi tre anni, relativamente alla vendita o cessione di sostanze stupefacenti o psicotrope. Inoltre, si interviene sul trattamento sanzionatorio conseguente alla violazione del divieto, prevedendo, in particolare, la pena della reclusione da sei mesi a due anni e la multa da 8.000 a 20.000 euro.