Dopo gli avvistamenti sino a Saronno: cinghiali, “a Tradate in arrivo una mattanza”
TRADATE – Avvistati anche alle porte di Saronno, nel Parco delle Groane sono una presenza fissa e proprio nei giorni scorsi è stato annunciato un piano per ridurli di numeri, che gli animalisti di Cento per cento animalisti definiscono “una mattanza”.
“Nonostante tutte le restrizioni dovute al covid, la caccia no si ferma. Le pesanti norme che obbligano tutti i cittadini, non valgono per i cacciatori – dicono gli animalisti – A Tradate sono previste battute di caccia per ammazzare cinghiali nel mese di marzo 2021, nel Parco Pineta. Un parco molto frequentato soprattutto da bambini e normali cittadini. Infatti nel darne notizia, gli amministratori locali raccomandano alla comunità. di stare attenti! Una volta di più si conferma come la lobby dei cacciatori condizioni le politiche sul territorio. E come l’unica aspirazione dei cacciatori sia: uccidere, nel caso specifico anche i cuccioli. Invitiamo gli abitanti della zona ad opporsi a questa situazione, e a denunciare tutti i casi di abuso o pericolo. Non ci dimenticheremo di questi soggetti appena l’emergenza sanitaria terminerà, non faremo sconti”.
Nel Varesotto durante il 2020 ne sono stati abbattuti 395 esemplari.
220102021
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Commenti
Purtroppo ha ragione
I cinghiali sono stati sempre una piaga per l’agricoltura Si trovi e di applichi un mezzo efficace per contenere la popolazione.
Non ci dimenticheremo di questi soggetti appena l’emergenza sanitaria terminerà, non faremo sconti”.
Invece di sparare cazzate prendetevene in casa vostra qualche esemplare !!!!!!
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Che risposta!!! Mai letta 🙂
Nel Varesotto durante il 2020 ne sono stati abbattuti 395 esemplari.
TROPPO POCHI.
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Complimenti per la sensibilità
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Purtroppo ha ragione
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Il problema cinghiali dipende proprio dalla caccia. Più si braccano e uccidono, più si spostano e si riproducono. Ucciderli non serve a nulla, il problema sarà sempre lì e continuerà anche sempre peggio. I risultati parlano chiaro, ma se sono contenti così. Bisogna investire per avviare un piano di sterilizzazione, considerando che siamo in un parco regionale, quindi un’area perfetta per iniziare un piano di questo tipo. Abbattimento controllato e sterilizzazione. Nel giro di qualche anno la popolazione si ridurrà ovviamente e il problema sarà risolto, così invece sarà sempre peggio, senza contare il disturbo a tutta la restante fauna del parco e il pericolo per i frequentatori. Che dire, complimenti!