Ex Cantoni, ex Isotta: la rigenerazione urbana è legge regionale
SARONNO / MILANO – Dall’ex Cantoni all’ex Isotta Fraschini a tante altre aree dismesse saronnesi: la legge regionale per la Rigenerazione urbana interessa e tocca da vicino Saronno.
“La legge regionale sulla Rigenerazione urbana rappresenta un volano per lo sviluppo del territorio e la sua ripartenza economica, soprattutto adesso che stiamo attraversando la durissima crisi economica dovuta alla pandemia da Covid-19. È quindi fondamentale ricordare che la legge è in vigore e che i ricorsi ad oggi non ne bloccano in nessun modo l’applicabilità. Al momento è una questione tra il Tar e Città Metropolitana, sul quale dirà la parola definitiva la Corte Costituzionale. Quindi, ad oggi la legge è applicabile e rappresenta uno strumento importantissimo per i Comuni lombardi”. Così Silvia Scurati, Consigliere regionale della Lega e membro della Commissione Territorio di Regione Lombardia, che interviene sulla questione della legge regionale di Rigenerazione Urbana.
“La Rigenerazione urbana sta venendo osteggiata da alcune amministrazioni di sinistra per motivi puramente ideologici. Ma così facendo stanno sottraendo ai propri cittadini e alle attività produttive occasioni di sviluppo quanto mai necessarie in questo periodo. Speriamo che si ravvedano” conclude Scurati.
16022021
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Commenti
Dai ora diamo merito all‘attuale Giunta rosso/viola…
…..si spieghi meglio! e su cosa vuol dire osteggiare… magari faccia un esempio di Saronno, si faccia aiutare dagli suoi esponenti locali della “amministrazione passata” perchè il titolo è fuorviante e sembra che con questo suo intervento si riferisca anche alla area ex Cantoni.
Una premessa che mi pare salutare, la città ha un suo governo e le scelte che riguardano la città non debbono venire imposte da altri enti estranei alla vita della città.
Rigenerazione urbana per come la intendo io è che, ad esempio, un area dismessa torni un luogo della città e viva nel quartiere in cui è collocata, passando da essere un area priva di utilità, da bonificare e anche senza controllo, diventi un elemento utile per i cittadini che vivono in quel quartiere e per tutta la città.
Ma si potrebbe parlare anche di tanti “non luoghi” che a Saronno esistono.
Le città, lombarde ed in particolare in questa zona, sono soggette ad un equilibrio molto precario dovuto alla cattiva urbanistica, alla edificazione selvaggia e ad una edilizia più portata ad edificare abbattendo il vecchio che a risanarlo, costruendo palazzi assolutamente estranei all’ambiente in cui si collocano.
Poi non è certo colpa solo dei costruttori, che hanno come interesse il profitto , se spesso vale il motto “più cemento meno verde”.
Quindi prima di qualsiasi decisione, chi governa la città ,deve valutare con attenzione l’impatto, che quella licenza edilizia da rilasciare e che, spesso, verrà negoziata con la proprietà, avrà dal punto di vista della viabilità, dei servizi e della vivibilità, non solo al momento ma guardando un po più in la nel tempo. Quindi gli amministratori/decisori debbono una visione futura della città.
Ho specificato e lo ripeto che deve essere fatto prima di aver lasciato mano libera al costruttore.
A Saronno la “amministrazione passata” non ha seguito tutte queste regole elementari ed ecco che la “rigenerazione” diventa poco urbana o peggio.