Un anno senza Augusto Reina, l’imprenditore che ha portato il Disaronno nel mondo
19 Febbraio 2021
CARONNO PERTUSELLA – SARONNO – Ricorre oggi l’anniversario della scomparsa di Augusto Reina, notissimo imprenditore saronnese che si è spento dopo aver lottato per 6 mesi con la malattia che l’aveva colpito l’agosto precedente.
Un anno fa la notizia improvvisa delle sua morte, data dalla sua amata Caronnese, aveva lasciato senza parole l’intero saronnese, suscitando un forte e diffuso cordoglio. Classe 1940, Augusto Reina è stato uno dei volti dell’imprenditoria italiana nel mondo. Nel corso della sua carriera imprenditoriale ha saputo rilanciare grandi marchi, allargare il business dell’Illva, anche in una realtà difficile come quella cinese. A Saronno, dove i concittadini avevano un punto di vista privilegiato sull’imprenditore e l’uomo, era noto come un uomo pragmatico, un italiano legato alle tradizioni, alla famiglia, agli amici e ai propri ideali.
In azienda Reina aveva uno stile unico e apprezzato trasversalmente, dai dipendenti alle diverse realtà con cui entrava in contatto. Con il suo sorriso franco, la grande conoscenza del settore e la lungimiranza, Reina ha conquistato i mercati di tutto il mondo visitandoli di persona e “consumando le scarpe – come solleva dire – perché solo così si fanno gli affari”.
Grande senso degli affari, attenzione all’innovazione ma anche attenzione “al bello”: basti citare la sua collezione di arte moderna che rende unico l’atrio dell’Illva di Saronno e di cui parlava sempre con grande entusiasmo ed orgoglio. Proprio quell’atrio che, trasformato in camera ardente, ha faticato a contenere l’affetto dei saronnesi.
Reina non era solo il numero uno dell’Illva, ma anche quello della Caronnese, società calcistica che milita in serie D che Reina era solito seguire sedendosi in tribuna con i nipotini.
Oltre alla moglie Luciana Reina, molto nota nel comprensorio per il suo impegno nel sociale con l’associazione Agres, Reina ha lasciato la figlia e i nipoti.
Riproponiamo l’intervista in cui lo stesso Reina ripercorre la storia dell’Illva dalla scelta di suo padre di specializzarsi alla sua capacità di guardare avanti. Non mancano gli aneddoti: da quel primo container per l’America che ha caricato personalmente alla sua scelta di rinunciare al nome “amaretto” per scommettere sul brand Disaronno. Ma non solo. Nei tre minuti traspare tutto l’affetto e la fiducia che Reina aveva nella propria famiglia, quella d’origine a quella attuale. Intenso il ricordo della madre, che considera l’azienda come il sesto figlio.
QUI L’ULTIMA INTERVISTA PER ILSARONNO
IL RICORDO DELLA DIRETTRICE SARA GIUDICI
QUANDO APRì LA FABBRICA AI SARONNESI
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Commenti
Una risorsa indelebile, oggi più che mai un vuoto nel.mondo imprenditoriale piange ancora la prematura perdita del caro Dr.Augusto Maria Reina.
Esprimo profonda riconoscenza e soddisfazione in merito al precendente percorso lavorativo maturato proficuamente alle dipendenze di una grande Azienda in possesso di riconoscenza e immenso CUORE nei confronti dei collaboratori.
Romeo Iannone
per fortuna l’immagine di Saronno grazie a chi ha lavorato bene e ha avuto dei sogni che ha realizzato è ancora bella ed in ogni parte del mondo …………..
ai miei amici in Brasile ho fatto conoscere l’Amaretto di Saronno e ne sono entusiasti
……….
grazie signor Reina