Ospedale di Saronno: in Regione tutti d’accordo “Va pontenziato”. Si discute sul come
10 Marzo 2021

MILANO – SARONNO – L’ospedale di Saronno è stato protagonista della audizione odierna della commissione sanità in Regione Lombardia. Collegati in remoto erano presenti i sindaci Augusto Airoldi (Saronno), Paolo Pavan (Rovello), Luigi Clerici (Uboldo), Roberto Crippa (Ceriano Laghetto), Alberto Oleari (Turate) e Marco Discacciati (vice sindaco Rovellasca).
Airoldi, come portavoce dei 19 sindaci che hanno firmato la lettera inviata il primo febbraio a Letizia Moratti, ha riassunto i problemi del presidio di Saronno da quelli del personale (mettendo l’accento sul tema carenza anestesisti) a quelli strutturali (chiusura reparti). Sulla stessa lunghezza d’onda Paolo Pavan “vogliamo dare risposte ai nostri cittadini che fanno fatica ad andare a Busto e in strutture private”.
Il presidente della commissione Sanità Emanuele Monti ha rimarcato la propria attenzione, e quella di Regione, per le criticità dell’ospedale di Saronno sottolineando la necessità di intervenire aumentando l’attrattività con investimenti (che potranno arrivare dal recovery plan) e con impegno sul fronte del personale: “Ci sono risposte che vanno date subito. Ci sono un paio di settore delicati scoperti e delicati su cui vogliamo intervenire in termini brevi”. Per affrontare il tema in modo più generali Monti riamarca la sua proposta: “L’analisi, nell’ambito della legge 23, di un nuovo azzonamento, studiato da un tacolo tecnico, potrà ad opera di tecnici fornire risposte anche su una miglior collacazione dell’ospedale di Saronno”.
E’ intervenuto anche Samuele Astuti (Pd), da tempo in prima linea per il presidio di piazzale Borella. Il consigliere ha sollecitato una risposta all’assessore Moratti alla lettera dei sindaci e soprattutto un intervento rapido e risolutivo: “Non possiamo aspettare una risposta coi tempi della legge 23. Il personale della rianimazione è ridotto all’osso se dovesse calare ulteriormente andrebbero chiusi reparti cruciali come la chirurgia e il pronto soccorso. S aspettiamo rischiamo di trovarlo chiuso, o ridotto ad un poliambulatorio, l’ospedale di Saronno”. Astuti ha poi sottolineato il rischio che un nuovo azzonamento per Saronno significhe “problemi per le altre aziende dell’Asst Valle Olona e quindi per i presidi di Busto Arsizio, Gallarate e Somma”.
Sulla stessa linea Airoldi che ha sollecitato una risposta di Moratti “perchè dobbiamo risponeere ai nostri cittadini”. Ma non solo: “Esco decisamente preoccupato da questa audizione – ha concluso – perchè non credo che un nuovo azzonamento sia la risposta ai problemi dell’ospedale di Saronno”.
Diversa la lettura dell’audizione del presidente Emanuele Monti: “Il punto di partenza è la convergenza di tutti sulla necessità di lavorare per l’ospedale di Saronno. L’impegno di Regione c’è con gli investimenti (in questi anni sono stati più numerosi della media regionale) ed anche un impegno rapido per il problema stringente della rianimazione”.
E non manca l’appello: “Non c’è una bacchetta magica per l’ospedale di Saronno come per tanti problemi amministrativi. Siamo tutti d’accordo – ha continuato richiamando anche gli appelli di Mario Draghi – che l’ospedale di Saronno meriti di essere potenziato. Lavoriamo sul come”.
Non manca una chiosa sulla risposta attesa da Airoldi da Letizia Moratti: “L’assessore ha risposto immediatamente a mezzo stampa ai sindaci ed ora sta seguendo l’operato del tavolo tecnico sul nuovo azzonamento in modo da dare una risposta precisa e tecnica anche su questo fronte”.
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Commenti
Unico nuovo azzonamento sensato sarebbe: ASST Saronno-Tradate, con la fascia di comuni a cavallo delle province di Como e Varese ( Tutti in ATS Insubria)
Lo ripeto il problema dell’ospedale di Saronno non è l’azzonamento. Cosa cambia tra Busto, Legnano o Garbagnate!!!!. E’ stabilire se l’ospedale di Saronno è ancora di 1 classe con tutte le relative conseguenze. Il personale mancante lo si trova unicamente facendo bandi di assunzione a tempo indeterminato e non con contratti a termine.
Bisogna incalzare la Moratti per dare una risposta urgente e decisiva – basta promesse – alla lettera dei 19 sindaci inoltrata 15 giorni fa.
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concordo pienamente
Sembra un incontro fra amici per una partita a tennis da tavolo più che immaginare un tavolo tecnico sul nuovo azzonamento. L’afonia statica e la mancanza di risposte certe e definitivamente risolutive sul problema funzionamento e potenziamento dell’Ospedale di Saronno di un Assessore che governa la sanità della Regione Lombardia denota mancanza di rispetto per i cittadini e poca attenzione alla cura della loro salute, oltre a non voler considerare il territorio saronnese, importantissimo per l’economia regionale ma anche anomalo per conformità geografica amministrativa e giurisdizionale.
Bene sig. Sindaco Airoldi, è stata posta un’ altra casella al puzzle, alla faccia di tutti quei leghisti rosiconi!!!
Avanti così! I fatti parlano.
Meglio tardi che mai, speriamo venga rivisto l’intero sistema sanitario pubblico che in questi ultimi 25 anni è stato volutamente depotenziato
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Bisogna intervenire sulla prevenzione dando respiro alla struttura lavorando sul territorio, direttamente a casa delle persone.
Quando si dice che l’ospedale è in sofferenza si deve avere chiaro il perché e la causa.
Se mi arrivano tanti malati per malattie da inquinamento che faccio?
Potenzio l’ospedale per curarne di più oppure cerco di ridurre l’inquinamento?
Le alternative ci sarebbero ma chiedetevi perché non le applica nessuno.
Siamo ignoranti rispetto ad altre visioni di futuro che poi sarebbe un po’ come vedere il passato a quando si stava meglio.
Monti dice che “non c’è una bacchetta magica per l’Ospedale di Saronno”; ma è lo stesso Monti che fino al mese scorso diceva che l’Ospedale di Saronno non aveva nessun problema ?
Saronno deve uscire dalla valle olona!!!
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Basta non pagare più le tasse e poi vediamo come lo fanno il nuovo ospedale di Buso Arsizio