A Parma una targa per ricordare il comandante Francesco Garagnani nonno di Luciano Silighini
SARONNO – PARMA Una targa commemorativa sorgerà nei pressi della Certosa di San Gerolamo a Parma per ricordare il Comandante Francesco Garagnani, nome di battaglia “Franco”, nonno dell’esponente politico e regista saronnese Luciano Silighini Garagnani.
“Sono lieto che proprio alla vigilia del 25 aprile si sia finalmente mosso qualcosa per ricordare i tanti partigiani bianchi che hanno combattuto al fianco degli alleati durante la seconda guerra mondiale” esordisce Silighini.
Ogni anno proprio in questa data Luciano Silighini Garagnani dedica una Messa e una corona di fiori a ricordo delle vittime innocenti della seconda guerra mondiale e ai partigiani bianchi: “ricordo quei tanti eroi liberali, democratici cristiani, repubblicani che purtroppo non hanno avuto la riconoscenza che meritavano nell’aver onorato la Patria” aggiunge il regista.
Silighini ricorda ancora il nonno “il Marchese Francesco Garagnani era una figura nobile e di rilievo dei Carabinieri tra la Liguria e l’Emilia, uno dei pochi sopravvissuti alla Campagna di Russia. Comandante del nucleo di Bellasola, capo delle forze di polizia della Brigata “Pablo”, fu poi destinato al Comando del campo di prigionia costituito all’interno della Certosa di Parma dal 1944 fino al 1951 alle dirette dipendenze del Comando americano con l’incarico soprattutto di arginare le infiltrazioni dei gruppi rivoluzionari comunisti all’interno delle forze partigiane. In quel tempo- continua Silighini- si combattevano due guerre intestine nella resistenza: una contro i nazisti e l’altra per evitare che i comunisti andassero al potere”.
Il “Comandante Franco” venne poi pluridecorato dal Governo Italiano, da quello degli Stati Uniti e dalla Nazioni Uniti per le opere svolte durante la seconda Guerra Mondiale. “Proprio nel campo di concentramento americano che comandava mio nonno a Parma, nel 1946 nacque la mia cara mamma Alda salita al cielo quest’anno” conclude Silighini.
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Commenti
Mi piacerebbe che i lettori confrontino le nobili parole di Draghi a proposito della Resistenza:
https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/04/25/25-aprile-draghi-linguaggio-dodio-seme-di-razzismo-e-antisemitismo-mala-pianta-che-genera-consenso-a-chi-calpesta-liberta-e-diritti/6177201/?pl_id=1&pl_type=category
con quelle del signor Silighini, senza polemica.
In nome di tutti quei ventenni (liberali, cattolici, giellini, socialisti, comunisti) che lasciarono la loro vita nella lotta antinazi-fascista.
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CONFRONTASSERO…..imparare la lingua prima di criticare. grazie
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Giusto, dovevo usare il congiuntivo imperfetto. Assicuro trattarsi di distrazione da pc.
Ma va sempre bene avere qualcuno che ti aiuti a stare attento con la lingua italiana.
Molti hanno da perfezionare la grammatica, altri hanno da imparare meglio la storia.
C’è chi sbaglia un congiuntivo, c’è chi viene a dirmi che nel 43-45 in Italia la guerra era contro i…comunisti.
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La brigata Pablo che cita Silighini era una brigata di Giustizia e Libertà, formazione liberal-socialista.
Principali esponenti di G&L: Carlo Rosselli, Ferruccio Parri, Duccio Galimberti, Emilio Lussu, Vittorio Foa (poi grande sindacalista della CGIL e in seguito vicino alla sinistra extra-parlamentare), Riccardo Lombardi (della sinistra socialista).
Qualcuno mi può spiegare come è possibile che nella brigata Pablo di Giustizia e Libertà di cui parla Silighini avevano in mente come prima cosa ( in piena guerra di Liberazione!) quella di combattere i comunisti? Ma che gioia per i nazi-fascisti!
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Quando si dice riscrivere la storia, d’altronde non è che ci si possa aspettare qualcosa di diverso da chi si presenta alle amministrative in coalizione co ln chi poi si critica in continuazione elogiando l’operato dell’opposizione
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Anonimo buongiorno ti informo che il capo delle forze di polizia della brigata Pablo era a Parma Oltretorrente e il nucleo di polizia Intero era monarchico e liberale. Il comandante delle azioni era socialista. Impara la storia prima di criticare. Mariaelena
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E infatti io la storia la voglio imparare e, con un certo sforzo, sono pronto a impararla da lei. E, signora Giudici permettendo, riformulo quindi la stessa domanda a cui lei non ha risposto, e cioè:
come si può venire a dire che una brigata di Giustizia e Libertà (la formazione politicamente meno ostile alle Brigate Garibaldi comuniste), in piena lotta di resistenza e guerra anti-nazifascista, avesse in mente come prima cosa una battaglia contro i comunisti? Ma non è che qui l’ideologia e il familismo vi stia prendendo la mano?-
Ma sai leggere cosa dice il siligo? Suo nonno lavorava con gli americani ed erano loro che con le brigate bianche combattevano i comunisti !!! Leggi leggi e leggi !!! Ha detto che PRIMA coordinava la polizia della Pablo proprio per controllare ma leggi li o dove?
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Basta. Ci rinuncio!
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Una storia molto interessante. Grazie
“Si combattevano due guerre intestine nella resistenza: una contro i nazisti e l’altra per evitare che i comunisti andassero al potere”.
Dunque, stando a questo signore, la guerra dei partigiani contro i nazisti era “intestina”. Se la lingua italiana non è cambiata significa che i nazisti era una fazione partigiana. Altrimenti contro di loro non ci sarebbe stata una guerra “intestina”, giusto?
Apprendo poi che il secondo cruccio delle brigate partigiane bianche, pari quindi (secondo Silighini) a quello di battere la fazione nazista “intestina”, era quello di “evitare che i comunisti andassero al potere”. E io che avevo capito che l’obbiettivo era uno, battere il nazifascismo. E io che avevo capito che i democratici repubblicani, democristiani e liberali volevano battere i comunisti a fine guerra con il voto democratico!
Morale: non sarebbe ora di di non avvelenare la giornata del XXV Aprile? Non sarebbe ora di ricordarli tutti assieme quei giovani? Non sarebbe ora di evitare che i propri ricordi famigliari diventino polemica ideologica? Non sarebbe ora di leggere bene i libri di storia? Non sarebbe ora di controllare sul dizionario il significato di “intestine”?
Poiché non so più quali siano i misterici, arcani criteri con cui i commenti vengono “autorizzati” da questo giornale per la pubblicazione mi affido solo alla buona sorte.
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Credo che l’italiano vada studiato a scuola quando insegnano a leggere. Così facendo si capirebbe che dentro la resistenza c’erano partigiani contro i nazisti che non volevano il comunismo al potere e partigiani contro i nazisti che volevano i comunisti e Stalin come guida. Dicesi nella lingua di Dante “intestina”. Credo che una bella lettura di storia devi farla tu prima di attaccare gratuitamente ogni cosa. Baci Mariaelena