Matteotti: dal restauro della statua di San Giuseppe al racconto corale della comunità
SARONNO – “Una nuova proposta che va al di là della festa patronale, un piccolo progetto che proseguirà nel tempo, che ci riporta alle radici della nostra comunità e dei suoi valori fondanti”.
Così sull’informatore parrocchiale della chiesa di San Giuseppe viene lanciato l’invito ai saronnesi a contribuire all’iniziativa che unisce storia e condivisione: “C’era una volta la comunità San Giuseppe e c’è ancora, con il tempo è cresciuta. Dobbiamo ricordare come eravamo per capire chi siamo. Quale parola portiamo avanti? Il messaggio è sempre lo stesso, ma le voci si sono rinnovate.
Una comunità corale che cammina e cresce e partecipa con piccoli e grandi gesti che possono sembrare poca cosa, ma insieme diventano sinfonia, e allora canta comunità, unisci i tuoi ricordi le tue testimonianze. E partecipa a scrivere la storia della parrocchia.
Se hai una fotografia, un ricordo, un oggetto, fai arrivare il tuo gesto, vogliamo raccontare una storia importante, fatta di persone che vanno e altre che arrivano, intorno ad un quartiere iniziato come sfida, con i carretti e una baracca per celebrare, ma era già chiesa, era già fede. Aiutaci se senti di avere qualcosa da dire questa pagina è anche per te vogliamo scriverla bene, la comunità si racconta presta la tua voce. L’iniziativa nasce dal desiderio di fare tesoro di alcune testimonianze, dei video
in bianco e nero che tracciano un percorso iniziato tanto tempo fa e mai interrotto. Se oggi la comunità è viva, solidale è il frutto di un percorso iniziato da tempo e che deve essere curato, come ci si prende cura delle cose belle.
La cura è alla base dell’attenzione delle piccole e grandi cose. La cura delle persone e delle cose che fanno parte della chiesa, ed è per questo motivo che si è deciso di restaurare la statua di San Giuseppe presente nella chiesa, una scultura lignea che necessita di un intervento conservativo”.
Per raccogliere il materiale scritto, fotografico o filmato che può contribuire a “raccontare la
nostra storia” è possibile inviare una mail a [email protected]
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Commenti
Per fortuna nell’ ebraismo e nell’ islam la pratica di raffigurazione umana del sacro è vietata. Ed in Giappone le struttura in legno dei templi una volta consunte le rifanno nuove ma con lo stile originale. Solo noi adoriamo statute e le manuteniamo come se fossero dio in persona
….forse sarebbe il caso di polverizzare la “Pietà “, tanto non serve.
Ma per pietà,Quanto ha ragione Federico Ossola
Per fortuna la democrazia consente diversità di pensieri e opinioni, compreso la sua
ai marciapiedi tutti rotti e agli spacciatori straconosciuti agli angoli delle strade, ai parchi lasciati allo sbando e alla viabilità da malati di mente. Benvenuti al Matteotti. Serbatoio di promesse mancate e utopie politiche. Ma non da oggi, da trent’anni. Firmato Saronnese DOC.
Le pecore nere esistono da sempre e vivono dappertutto, quindi anche al Matteotti. Probabilmente non vedi oltre la punta del naso e non sei ben informato ,quindi ti aggiorno un pochino . Dal quartiere Matteotti sono anche nati , cresciuti ad esempio un bravissimo pilota di aerei di linea, un grande musicista nonché insegnante di musica , un cardiologo molto ben voluto in ospedale. Corre voce anche che in passato , quando non era conosciuto nel mondo musicale , cantava e suonava con altri 3 ragazzi un certo Ron …… Ci sono stati anche dei bravi ingegneri , ma forse perdo tempo e tu , continua a vedere solo i disastri e non fare mai nulla per migliorare la tua e l’altrui esistenza.