Restauro targa Matteotti, Tu@: “Gesto simbolico ma potente”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Tu@Saronno in merito al rinnovo della targa del Villaggio Matteotti.
Difficile dire quanti fossero i cittadini saronnesi a conoscenza dell’esistenza della targa dedicata a Giacomo Matteotti presente nel parco di via Amendola, il cui restauro da parte della Società Storica Saronnese è stato presentato ieri mattina. Probabilmente non moltissimi. Ancora di meno, altrettanto probabilmente, sono i saronnesi a conoscenza della vicenda legata alla prima posa di quella targa, il 10 giugno del ’45.
Una delle prime iniziative della giunta post-bellica guidata dall’allora sindaco di Saronno Agostino Vanelli, fu infatti quella di cambiare la denominazione del quartiere, che fino a quel momento era chiamato “Impero”, intitolandolo a Giacomo Matteotti, ucciso da sicari fascisti il 10 giugno del 1924, pochi giorni dopo un appassionato discorso in Parlamento che gli fu fatale. Ieri mattina questa vicenda è stata raccontata nei dettagli, e questo ha senz’altro arricchito tutti coloro che hanno potuto riascoltarla o apprenderla per la prima volta.
Sono tante le necessità che devono essere considerate dall’amministrazione di una città, soprattutto per alcuni quartieri che storicamente sono purtroppo ai margini, come il Matteotti. Le esigenze più stringenti sono quelle che riguardano aspetti pratici senza dubbio molto importanti, come la manutenzione ordinaria e straordinaria, la necessità di spazi sociali, la lotta al degrado e alle sofferenze generazionali degli abitanti. A tutte queste esigenze l’Amministrazione deve dare una risposta.
È altrettanto importante, però, trasmettere la memoria di quello che ci siamo lasciati alle spalle ma che ha così profondamente inciso nella storia della nostra città, per dare un senso alle cose che facciamo. Non tanto e non solo come Amministrazione, ma soprattutto come comunità.
Tu@Saronno ha come riferimento ideologico la Costituzione della Repubblica Italiana, che si fonda su principi di uguaglianza, libertà e democrazia. Questi stessi princìpi sono alla base della società come la viviamo e la conosciamo oggi. Quasi tutti noi, ormai, in questa società del diritto che si pone a difesa delle libertà individuali ci siamo nati, ma non dobbiamo commettere l’errore di darla per scontata. Non dobbiamo dimenticare il percorso fatto dal nostro Paese, e quindi anche dalla nostra città, per arrivare dove siamo oggi, soprattutto in questo momento in cui i valori fondanti della nostra collettività sono messi sotto attacco da estremismi che si rifanno agli anni più cupi della nostra storia nazionale, quelli che hanno portato all’omicidio di Giacomo Matteotti, o di Giovanni Amendola, dei fratelli Rosselli, dei fratelli Cervi: tutte vittime della violenza fascista ricordati dalle strade del quartiere.
Per questo, il restauro della targa è un gesto simbolico ma potente, che testimonia una vicenda che è necessario tramandare e ricordare, con l’obiettivo di alzare lo sguardo verso orizzonti più lontani e dare un senso più profondo all’impegno sociale, civile e politico di cui come cittadini attivi, insieme a tanti altri, abbiamo deciso di farci carico.
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Commenti
Rosicare è umano ma far rosicare è divino
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Ma anche no.
Certo ci sono un sacco di altre cose importanti che stanno venendo lasciate indietro, ma ormai abbiamo capito che verranno lasciate lì.
E intanto la città sprofonda