Riflessione di Miglino sul pesante bilancio di abbandoni e bocciature
16 Giugno 2021
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’ex assessore alla Cultura Maria Assunta Miglino in merito all’anno scolastico appena concluso.
Terminati gli scrutini arriva il giorno che fino all’epoca pre covid vedeva la pubblicazione dei “tabelloni” sulle pareti esterne degli istituti. Quest’anno la pubblicazione sarà soltanto sul registro elettronico, riservata all’accesso dei singoli studenti.
Ieri mattina anche lo Zappa era vuoto: nessun assembramento, nessuna corsa ansiosa per scoprire voti anelati o temuti. Ai respinti, come già accadeva negli anni precedenti, è arrivata immediata, nei giorni scorsi al termine dello scrutinio, la famosa e temuta notizia alla famiglia.
Quest’anno, nella mia scuola e in generale un po’ in tutta Italia, si è verificato quanto si temeva già nei primi mesi dell’anno, quando le procure minorili erano allertate per le migliaia di comunicazione circa l’abbandono scolastico, confermato anche dalle accurate ricerche di Save the Children che lanciava un grido d’allarme impietoso sui preoccupanti numeri sulla dispersione scolastica con un’indagine da cui emergeva che “il 28% degli adolescenti dichiara che dall’inizio della pandemia almeno un compagno di classe ha smesso di frequentare la scuola”.
Fenomeno gravissimo che in questi due anni di DaD si è acuito enormemente.
Un caso che non riguarda solo il Sud ma anche la Lombardia dove l’assessore regionale all’Istruzione conferma che si è passati in un anno dal 12,6% al 15,7% di abbandoni tra gli adolescenti.
A questo grido d’allarme si è aggiunta la denuncia di centinaia di scuole e consigli di classe che in questi ultimi mesi hanno confermato l’abbandono delle lezioni e le frequenze irregolari di sempre più studenti, allertando anche le famiglie, le stesse con enormi difficoltà sul piano economico e sociale.
I ragazzi si sono sentiti soli e non ce l’hanno fatta. L’hanno pagata soprattutto i più fragili.
E allora, terminati gli scrutini, ci siamo accorti che nel biennio nella nostra scuola, ad esempio, 90 studenti non ce l’hanno fatta. Presentando situazioni di diffuse e gravi insufficienze che ne impedivano la promozione, hanno gettato la spugna, “spento la telecamera” e abbandonato le lezioni. Situazioni già purtroppo definite e segnate da un numero elevato di assenze non giustificate.
È triste tirare queste somme al termine di due anni scolastici difficilissimi in cui l’anno scorso la promozione obbligata aveva edulcorato gli esiti scolastici. Inevitabilmente i promossi nonostante insufficienze anche gravi, hanno avuto ancora più difficoltà a colmarle in questo anno scolastico che ha visto lezioni in presenza alternate alla DaD in un balletto senza fine.
Difficile allora è stato anche attuare adeguate misure di contrasto, quali ad esempio un’adeguata comprensione delle attitudini per favorire un altrettanto valido riorientamento.
Complicato è stato anche mettere in atto misure di intervento mirate sul sostegno individuale agli studenti più svantaggiati, riuscendo a identificare piani di apprendimento individuali precoci per arginare difficoltà di apprendimento così come verificare la comprensione e saggiare le competenze e quindi intervenire per consolidare i saperi.
Con la pandemia l’abbandono scolastico in Italia è un fenomeno su cui riflettere per tentare in ogni modo di recuperare gli oltre 200mila ragazzi dispersi.
A tal proposito, i fondi predisposti per gli istituti che metteranno in atto misure dirette alla realizzazione di percorsi educativi volti al potenziamento delle competenze e anche all’aggregazione e alla socializzazione saranno un primo passo per colmare il gap educativo e recuperare in ogni modo possibile quanti dei nostri ragazzi vorranno riprovarci nella speranza di far ripartire quell’ascensore sociale che rappresenta la speranza, per le nuove generazione di avere condizioni economiche e di vita migliori delle precedenti.
Sperando di archiviare per sempre questi due anni segnati dalla pandemia, è grande la voglia di credere in un pieno e soddisfacente ritorno a una scuola inclusiva e salvifica, opportunità vera di crescita culturale e umana.
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Commenti
Miglino, anche alla luce di questa riflessione, resta sempre più incompresibile il supo fermo rifiuto alla ipotesi di prolungare termine anno scolastico a fine Giugno
Condivido tutto. Ottima analisi
Grazie professoressa , la leggo sempre con interesse e apprezzo quanto scrive. Anche quando era assessore.
Cara prof Miglino, ci saremmo aspettati anche un’analisi delle.carenze nelle capacità relazionali dei docenti con i propri studenti, sempre più attenti ad un apprendimento mnemonico e nozioniistico .
I docenti della.scuola italiana , soprattutto della.secondaria di secondo grado, hanno ancora molta strada da fare!!.
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Ecco dove sta il problema. Sempre a giustificare i ragazzi, a “proteggerli”… E a trovare le colpe negli altri. Classico specchio di una società alla deriva.
Gli analfabeti del XXI secolo non saranno quelli che non sanno leggere e scrivere, ma quelli che non saranno in grado di imparare, disimparare e reimparare.
Alvin Toffler
Non so di preciso chi fosse ma in questo caso aveva ragione.
È solo responsabilità vostra se non siete riusciti ad accompagnare i ragazzi nel percorso scolastico. Vi siete prima lamentati per la dad, poi per la frequenza in presenza. Lei stessa si è opposta pubblicamente al prolungamento della scuola di 1 mese per aiutare a far recuperare i ragazzi. Basta questa visibilità ad ogni costo, ogni tanto è meglio il silenzio.
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Scusi ma secondo lei il mancato prolungamento dell’anno scolastico sarebbe da imputare alla professoressa? O meglio la responsabilità è sempre dei docenti? Forse saper leggere e comprendere quanto scritto non è da tutti.
Ma sempre insistere sull’EX… perché?
Un semplice “appartenente al circolo/direttivo è forse dispregiativo?
L’usare il “titolo scolastico” era meno rappresentativo?
O l’EX anche se ex, da più enfasi e riconoscimento?
E poi, la colpa è esclusivamente degli studenti abbandonati e delle loro famiglie?
Il problema è solo nell’abbandono? Nella qualità dello studio impartito e nel suo apprendimento no?
Tutto perfetto dal fronte opposto agli studenti? Voi insegnanti per intenderci!
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I dati espongono un problema che la MIglino ha semplicemente esposto. Qui si parla di dispersione scolastica. Gli studenti non sono stati abbandonati da nessuno e la scuola ha fatto del suo meglio. è l’analisi di una situazione. Troppo difficile da capire?
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Ora le spiego passo passo il presunto difficile che le sarà certamente facile da capire, per poi averne di ritorno le sue altrettante certe doglianze.
– La nota dell’EX è stata giustamente inserita dalla Redazione nella sezione CITTA’ e non “politica”;
– Nella mancata corsa alla lettura dei “tabelloni” non vedo alcun nesso con l’abbandono scolastico, inutile preambolo, il Covid ha “prodotto” anche i tabelloni elettronici, quindi?
– I tabelloni è possibile leggerli anche dai genitori sull’app loro riservata e ne fa accenno anche la ex (stranamente solo per i bocciati, dimenticando anche chi ha i debiti e chi è stato promosso… strano);
– Risulta tardivo il messaggio di lotta alla dispersione scolastica ad anno scolastico terminato, quale utile e positivo risultato può portare ora agli studenti e genitori?
– Casomai avrebbe dovuto esporre come si è risposto al grido di allarme, indicare quale il tasso di rientro di queste segnalazioni e cosa è stato fatto scolasticamente, particolarmente in DAD da parte dei prof. per riacquistare la fiducia dei “fragili”;
– Solo a fine scrutinio ci si “accorge” che 90 (NO_VAN_TA) studenti del biennio non ce l’hanno fatta? Ma questo è un abbandono di rendimento scolastico e non di abbandono di frequenza scolastico, se ne è resa conto la ex? Mischia capre e cavoli? E che cosa vuol dire con anche i promossi sono comunque deficitari? Chi li ha promossi? Chi li ha svogliati allo studio, con facili promozioni non dovute?
-E’ certamente complicato capire e attuare i piani di recupero per ciascun studente deficitario, ma a chi il compito se non ai prof.? Quale l’esito finale ad anno scolastico concluso?
– Cita che ora vi sono fondi ora per arginare la qualità formativa, ma vi erano anche prima con i debiti formativi, evidentemente non danno il risultato sperato, vi è qualche concausa? O è tutta colpa dello studente / famiglia che non hanno più “l’ascensore” o “scala mobile” sociale… ho letto bene? Il tutto per “avere le condizioni economiche di vita migliori delle precedenti”; si parla chiaramente di disparità sociali, di solo determinate classi sociali afflitte dall’abbandono, non di un problema dovuto alla pandemia; mi ripeto … ho letto bene? Sono questi i valori che la scuola deve trasmettere alle nuove generazioni?
– Però si finisce in un fiducioso ritorno a una scuola inclusiva e salvifica di queste classi disagiate che è il vero obiettivo dell’istruzione italiana.Assurdo, anche se è un ex ad affermarlo!!!
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Con molta probabilità lei non è mai stato in una scuola. A quanto scrive deduco che non è un docente. Non conosce i fatti descritti dalla docente. Confonde i finanziamenti e molto altro.
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Le sue molteplici dubitanze sulla mia persona, mi indicano che è altrettanto molto probabile che la mia “presunta” assenza scolastica equivalga la sua, con l’aggravante della anche qui “presunta” figura professionale indicata. Diversamente non se ne capisce l’assenza di un minimo commento chiarificatore da parte di chi dovrebbe saperne per “certo” più del corpo docenti e del sottoscritto.
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