Dai restauri alla svolta green, Don Armando spiega come ha “messo d’accordo Vangelo e soldi”
SARONNO – Rilanciamo su ilSaronno l’editoriale odierno del prevosto monsignor Armando Cattaneo che fa il punto sulla situazione economica delle parrocchie della Comunità pastorale.
Oggi ogni parrocchia riporta il suo rendiconto economico del 2020. Riassumo le linee fondamentali e i valori sottesi nel percorso di questo decennio.
1. Giustizia. Massima attenzione alle normative vigenti. La Chiesa non è esente da nessuna di esse, ma si respira la convinzione opposta. Apriamo gli
occhi sulla realtà! L’osservanza rigorosa delle normative è la nostra prima cura, per il bene di tutti.
2. Carità. Dal Fondo Cittadino di solidarietà a tutte le raccolte: gli ultimi sono i primi!
3. Sobrietà. Negli anni del boom economico si son costruite case e capannoni dappertutto e si è anche esagerato nelle costruzioni ecclesiastiche: tanti nuovi metri cubi, spesso di cattiva qualità e in deroga a molte leggi. Si sono erette in diocesi più parrocchie in 40 anni (1960-2000) che nei 400 anni precedenti. Urge dismettere, perché il male non è possedere, ma possedere e non usare.
Coerentemente:
-abbiamo donato alla diocesi per il seminario l’exPime e la Villa Nazaret
-abbiamo venduto al Granello l’ex asilo al Matteotti
-concediamo in diritto di superficie la palazzina ex canonica della Cassina Ferrara.
-affittiamo la Giovanna d’arco (vuota) al Granello e i due appartamenti autonomi (vuoti) della Regina Pacis alla Fondazione Casa Solidale.
-I cinema Pellico e Prealpi e il posteggio della Prepositurale sono dati in gestione.
-Il primo piano della canonica del centro è in comodato a Caritas Ambrosiana per i profughi.
-Teniamo in comodato gratuito nei nostri oratori e al Centro Ronchi molte associazioni sportive, allargando così i nostri rapporti educativi con i ragazzi e le loro famiglie e arricchendo la città di spazi attrezzati vitali per le giovani generazioni. Al Ronchi il Centro Tennis Ceriano ha contribuito in modo decisivo alla sua riqualificazione.
-I locali di piazza Libertà, 2 sono in comodato gratuito alla Fondazione
diocesana San Carlo che trova case e lavoro per chi è in difficoltà.
-E’ allo studio la collaborazione con chi animerà il Centro Giovanile al Santuario.
-Siamo felici della richiesta della Scuola Padre Monti di utilizzare alla mattina le aule dell’oratorio di via Legnani per progetti di recupero scolastico.
-Personalmente ho delegato la presidenza della Fondazione Giuseppe Gianetti a Angelo Tettamanzi e la presidenza della Fondazione Giulio Gianetti (Rsa) a Gigi Colombo. Queste e altre operazioni sono motivate dalle esigenze dell’etica cristiana e dal desiderio di sobrietà evangelica.
4. Gli Oratori. Abbiamo condiviso la visione che i sei oratori, benché utilizzati per troppe poche ore (anche ai tempi del boom!), non sarebbero da chiudere ma da valorizzare sia accogliendo realtà mattutine (scolastiche, ma anche di associazioni varie, come già avviene a Regina Pacis e in via Legnani) sia specializzando ogni ambiente in dimensioni educative diverse: al Matteotti accoglienza di diversamente abili e stranieri, alla Regina Pacis oratorio classico e aperto al quartiere anche la sera, al Santuario centro dedicato agli studenti delle superiori e magari nelle altre parrocchie un “oratorio musicale” e uno “artistico”…
5. I continui cantieri aperti non hanno costruito neanche un metro cubo in più. Non ne abbiamo bisogno. Abbiamo puntato come scelta pastorale agli elementi essenziali: rifacimento di tetti (ben 10), fognature e bagni. Nulla di… monumentale!
6. Fotovoltaico. Abbiamo impostato l’impiantistica, elettrica e di riscaldamento, sul solare, realizzando risparmio energetico in tutte le parrocchie (oltre 20 impianti). Viva la “Laudato Sì”: un anno fa si erano già risparmiati 1 Milione di kg di CO2!
7. Bellezza. Molte le opere di restauro, perché i tesori ricevuti dai padri antichi vanno passati integri ai nostri figli e nipoti! Così per ricollocare le statue di Profeti e Sibille in Santuario abbiamo dovuto ripulirne la cupola e adottare un riscaldamento innovativo. Si è sostituito l’organo morente con
uno nuovo su misura e di altissima qualità. L’organo dato per spacciato ha ripreso vita piena negli ampi spazi di s. Giovanni Battista. S. Francesco ha visto l’ultimo lavoro della celeberrima restauratrice Pinin Brambilla. Il lotto attuale è affidato alle sue ottime collaboratrici e discepole. Qui, come in
santuario, prepositurale e Regina Pacis, si è rifatto l’impianto luci. Sono in corso i lavori di riordino scientifico degli Archivi Storici.
8. Lavoro. Nella pandemia si sono aperti tutti i cantieri possibili, al preciso scopo di dar lavoro. Si sono colmate le notevoli lacune di documentazione
compilando anche, tra i primi in diocesi, i “Fascicoli di fabbricato” digitalizzati.
9. Finanziamenti. Non usiamo le entrate ordinarie per i lavori straordinari, quanto piuttosto eredità, donazioni e, in misura crescente, bandi sia
regionali sia Cariplo.
10. Professionalità. Stiamo intrecciando al meglio i volontari coi professionisti, anche in ambito educativo e caritativo. Vorremmo offrire a tutti il meglio possibile.
11. Vangelo vissuto. Infine un segno da cogliere nella sua intensità evangelica ed ecclesiale: in occasione della pandemia, che ha rimescolato tutti i criteri di vita, le parrocchie hanno superato la logica di “a ognuno la sua cassa” e la Chiesa Madre ha donato un totale di circa 250 mila euro a
tre parrocchie-figlie in difficoltà economica.
NB. Tutti i verbi sono al plurale perché queste scelte sono state condivise coi due consigli, in specie con quello economico che ha goduto pure di maggiore
continuità.
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Commenti
Ma com’è possibile che un organo “morente” sia riuscito a riprendere vita piena semplicemente spostandolo in un’altra Chiesa?
Grazie Don Armando per tutto quello che ha fatto per la nostra città. Chi la accoglierà sarà una comunità fortunata. Buona strada
Sono tante cose, è la prova che facendo piccoli passi si può fare tutto.