Mozione ddl Zan, Lega:”Perchè è stata inviata in Senato il 10 nov, dopo 4 mesi e solo dopo affossamento della legge?”
12 Novembre 2021

SARONNO – Ha un po’ dell’incredibile quando scoperto, e raccontato con una nota della Lega di Saronno, in merito alla mozione sul Ddl Zan approvata lo scorso 30 giugno. Secondo quanto emerso da un accesso agli atti del capogruppo Raffaele Fagioli la mozione sarebbe stata invitata agli uffici comunali solo lo scorso 10 novembre. Oltre 4 mesi dopo l’approvazione e soprattutto dopo che il ddl Zan, al centro della mozione, è affondato in Senato lo scorso 27 ottobre.
Ecco il testo integrale della nota
Ieri 11 novembre è divenuto ufficiale quanto abbiamo soltanto preconizzato qualche settimana fa: il sindaco Augusto Airoldi non si è preoccupato di trasmettere la mozione a sostegno del Ddl Zan approvata dal consiglio comunale ad inizio estate. Mi metto nei panni dei consiglieri Lucy Sasso, Giuseppe Calderazzo e Marta Gilli: come possono non sentirsi sviliti e ingannati da questo atteggiamento superficiale dell’amministrazione? A cosa è servito tutto il loro impegno su questo argomento?
Ripercorriamo le tappe salienti della faccenda. Il 30 giugno 2021 il consiglio comunale ha lungamente dibattuto ed infine approvato una mozione politica a sostegno del Ddl Zan nella quale era contenuto l’impegno del sindaco a trasmettere copia della mozione al presidente del Senato. Il 27 ottobre 2021 al Senato il Ddl Zan viene affossato dal voto segreto dei senatori. Chiedo, tramite una email indirizzata alla segreteria, se la mozione del Comune di Saronno sia stata per tempo trasmessa come previsto dalla delibera del consiglio. Il 29 ottobre, non avendo ricevuto risposta, decido di formalizzare ufficialmente tramite richiesta di accesso agli atti chiedendo copia del documento protocollato in uscita.
Mi sarei aspettato un invio al senato nel mese di luglio, agosto no per il periodo vacanziero, o al più tardi a settembre. Oggi 11 novembre ricevo a firma del segretario generale copia della lettera di invio al presidente del Senato protocollata ieri 10 novembre. È uno scherzo? Inviare il 10 novembre al Senato una delibera datata 30 giugno inerente un argomento che il Senato ha già archiviato il 27 ottobre vi sembra normale? Cari consiglieri Sasso, Calderazzo e Marta Gilli ci spiegate a cosa è servito un dibattito di ore fatto di emendamenti, distinguo e astensioni tattiche se l’approvazione della mozione è rimasta lettera morta?
Risvegliata nei giorni di Halloween solo ed esclusivamente per merito di una minoranza attenta alla vita amministrativa e politica di Saronno? Signor sindaco, è in questo modo che lei rispetta gli impegni presi in consiglio comunale ed approvati anche con il suo voto? Signor presidente del consiglio, è così che vigila sugli atti di sua competenza approvati dal consiglio comunale? Per quale ragione non ha verificato l’attuazione di una delibera del “suo” consiglio comunale e non ha sollecitato il sindaco a provvedere in tempi ragionevoli? Non si lamenti poi se viene definito inadeguato a rivestire il ruolo, l’elenco di inadeguatezze si allunga giorno dopo giorno ed anche chi fino a poco tempo fa pendeva dalle sue labbra comincia a porsi qualche dubbio in merito alla sua efficienza.
Cari cittadini, diffidate da chi è stato bravo a raccontarvela in campagna elettorale per avere il vostro voto, ma oggi dimostra che le parole accoglienza, inclusivi, apertura sono vuote nella pratica. Un dubbio ci attanaglia: il protocollo in uscita sta a significare che il documento è stato effettivamente trasmesso al Senato, oppure può essere rimasto a metà strada? Chiederemo una verifica direttamente in Senato.
12112021
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Commenti
Logica conclusione di una immensa perdita di tempo che ha giovato solo all’ego smisurato di chi voleva propinarci un puro esercizio di retorica … sono e rimango un elettore di centro-sinistra, nonché sostenitore dell’attuale maggioranza, ma sono altrettanto convinto della inutilità del DDL ZAN, provvedimento liberticida in perfetto stile veterocomunista, che i soliti paladini della finta democrazia ci hanno propinato come un mantra salvifico per mesi mentre c’erano ben altri problemi molto più urgenti da risolvere…. e giustamente il tutto si è concluso con una solenne figuraccia.
La verità è che questa giunta da subito era contro il DDL Zan e si è sempre battuta contro la mozione!! Codardi !!
La verità è che dopo tanto strombazzare la sinistra ha preso una sonora lezione, sono finiti con la coda tra le gambe! Per fortuna esiste il parlamento , non sentiremo più parlare del DDL Zan, il popolo ha deciso!
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Le uniche lezioni sompre sono quelle che il centrodestra ha preso alle ultime amministrative
Perchè questo genere di mozioni lasciano il tempo che trovano. Se non fossero finite nel cassetto del sindaco sarebbero finite in qualche altro cassetto del ministero. Di certo Airoldi non ha fatto una bella figura nei confronti di tutto il consiglio comunale e dei sostenitori del Ddl Zan, una discussione durata ore, con una maggioranza spaccata sin dall’inizio del dibattito e culminata con accuse reciproche, che ha messo a dura prova l’amministrazione comunale, non si può archiviare come fosse la pubblicità che troviamo nelle caselle postali. Il sindaco non ha mai saltato una catena umana a difesa delle discriminazioni, a questo punto, visto il suo atteggiamento con questa mozione, verrebbe da pensare, che tutte le sue sbandierate partecipazioni, siano solo ed esclusivamente operazioni di immagine.
Comincio a pensare che la lega di Saronno dopo le gesta del loro ex guro della comunicazione nazionale sono diventati pro Zan, e magari anche pro cannabis?
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Mischiare i due argomenti mi sembra al mi sembra alquanto superficiale e poco costruttivo.
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Ma cosa c’entra?
È ovvio che la Lega sia contro il DDL Zan. Da elettore di sinistra mi stupisce che il sindaco che ho votato mi abbia insultato. Già, proprio lui, grande Democratico che di democratico non ha nulla. Non procedere con una mozione del consiglio vuol dire sbeffeggiare i cittadini che l’hanno votato. Un insulto alla democrazia. Vada a fare le passeggiate dai commercianti, che solo per educazione non lo mandano via. Commercianti che sicuramente sono più democratici del sindaco. Almeno loro riconoscono l’istituzione.