SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Nicola Gilardoni in merito all’ex Isotta Fraschini.

Convinto dell’importanza dell’area ex Isotta per la riqualificazione e rinascita della nostra città, mi sono documentato sull’incontro dello scorso 23 febbraio, promosso dalla proprietà “Saronno Città dei Beni Comuni”, sul tema “Le forme della convivenza: ridisegnare la città tra storia e futuro”, a cura di Giancarlo Consonni. Ecco quello che ho appreso e che rilancio come stimolo per una più ampia adesione al processo di “condivisione e partecipazione”.

Ho letto alcune affermazioni del Consonni che mi hanno fatto riflettere, come: “la sostenibilità ecologica e la sostenibilità sociale sono due obiettivi imprescindibili e strettamente interconnessi”; “occorre evitare che siano offuscati il lavoro, la casa, l’inclusione e la coesione sociale, il diritto alla città, e la promozione dell’urbanità e della bellezza civile”; ”ciò comporta che si abbia cura dei legami che dal lavoro e dalla casa si dipartono e al lavoro e alla casa fanno ritorno”; la crisi attuale mette in luce tutti i limiti di un modello incentrato sul liberismo economico e porta in evidenza le inadeguatezze delle politiche governative, che non affrontano alla radice la questione di assicurare un futuro alle nuove generazioni”; “sul fronte della rendita immobiliare occorre che le trasformazioni territoriali cessino di impoverire il bilancio della collettività”.

Ed ancora: “rafforzare e puntare sulla creazione di tessuti relazionali in cui urbanità e sicurezza si alimentano reciprocamente”; “gli Enti Locali devono uscire dalla logica che li vede ridotti a meri facilitatori dei processi di trasformazione territoriale”; “fare Politica non può che significare avere cura della polis e del progredire civile, senza ciò la politica è priva di bussola e finisce per essere subalterna al mercato”; “con conseguenze che si faranno sentire a lungo sulle generazioni future”; “è quanto mai opportuno convincere i c.d. operatori immobiliari che fare città, sul medio-lungo periodo, è conveniente anche per loro”; “negli organismi edilizi che caratterizzano i tessuti storici, finiscono per prevalere funzioni egoistiche”; “è possibile ritrovare la strada della bellezza?”.

Mi pare di trarre da queste affermazioni del prof. Consonni, che occorra riprendere in mano le redini del nostro destino. Per tutelare le potenzialità di sviluppo e crescita sociale della nostra città, di cui l’area rappresenta un tassello fondamentale, è necessario porre all’Amministrazione Comunale la questione: in modo che essa stessa possa sentirsi chiamata a rispondere. Le scelte urbanistiche, ancor più, in questo caso dove si parla di “Beni Comuni”, non riguardano solo tecnici e proprietari ma l’intera collettività. Se è possibile riconoscere le caratteristiche espresse dal prof. Consonni, per quanto attiene il recupero dell’area ex Isotta, questo non avviene per quanto riguarda l’area posta a sud della stessa tra via Milano e via Varese.

Giova ricordare che le aree destinate a trasformazione, si articolano in quattro tipologie: l’area ex Isotta è ricompresa nel primo gruppo di ambiti di trasformazione urbana codificati nel PGT come ATUa; ATUab e ATUb. Nella scheda di approfondimento, inserita nel Documento di Piano, si indicano gli obiettivi della trasformazione da recepire e gli indicatori per garantire un disegno urbanistico coerente con lo sviluppo della città. La progettazione urbanistica dovrà avere un carattere unitario e coordinato, attraverso la redazione di un “masterplan” per la realizzazione degli obiettivi indicati nella scheda e potrà essere attuata per stralci funzionali differenti nel tempo sulla base.

Le aree ex Isotta (inclusa la porzione a sud tra le vie Milano e Varese) e FNM Saronno Nord e FNM Saronno SUD, per il carattere metropolitano che rivestono, dovranno essere sottoposte ad uno specifico Accordo di Programma.

Tralasciando di affrontare ora il tema FNM, ritengo che sia assolutamente prioritario interfacciare e far riflettere i proprietari delle aree comprese tra via Milano e via Varese per ottenere la redazione di un masterplan unitario e coordinato, come prevede il PGT vigente.  La volontà espressa dalla vigente amministrazione di procedere a breve ad una revisione del PGT è un segnale: nulla può essere dato per acquisito e immutabile ma tutto può evolvere, soprattutto dopo che le proprietà non hanno saputo trarre beneficio dalle condizioni programmatorie attuali o peggio si sono sottratte da ogni possibile confronto con le proprietà viciniori o con L’Ente Locale, obiettivo espresso dal PGT.

Già in passato è stato commesso l’errore di non aver armonizzato l’ex Cemsa in una visione globale unitaria con la restante area oggetto di trasformazione: non sbagliamo ancora! Una improvvida approvazione di una ulteriore variante in Consiglio Comunale sarebbe una rinuncia non sostenibile, una grande sconfitta per l’intera città.

15 Commenti

  1. Questo è una riflessione di grande intelligenza. Il progetto ex-Isotta ha introdotto un benchmark virtuoso, un nuovo possibile standard. Non potremo accettare che i proprietari della contigua area tra via Varese e Via Milano possano bellamente ignorarlo. Un’amministrazione non ha solo la potestà regolatoria; dispone anche di un’arma che si chiama moral suasion. Ci vuole determinazione.
    VZ

  2. Quante belle elucubrazioni, sempre dal divano di casa… senza responsabilita’ e 2 ore di lavoro sul progetto.

  3. Scusate ma il signor Gilardoni appartiene a quale partito??? Parla in nome proprio??

    • Domanda di grande peso. Uno scrive e ci mette la sua firma e la sua foto: Gilardoni. E qualcuno subito gli chiede se lui parla a nome di Gilardoni.
      Siamo così poco abituati a discutere e ad accettare discussioni che, quando uno scrive, ci si chiede prima se sta scrivendo a nome suo o magari della zia.

  4. Forse è sfuggito che con Aldi che è stato fatto andare per conto suo (e Gilardoni stava in consiglio comunale) la progettazione unitaria è saltata.

  5. Ma quanto politichese!!!!!!. Ma non si capisce qual’è la proposta di Gilardoni. Se c’è la dica in parole semplici e capibili

  6. Mi spiace ma non sono edulcorazioni ma stimoli alla riflessione ed al confronto aperto ben precisi che le forze politiche oggi evitano di proporre. Stimoli di un semplice cittadino che ha molto a cuore il recupero dell’area per rilanciare Saronno sull’asse Milano Malpensa

    • Condivido in pieno. Quando si arriva a chiamare “politichese” una riflessione semplicemente scritta in buon italiano vuol dire allora che la scuola è andata a ramengo e che siamo alla canna del gas.

  7. In ogni caso sono in corso colloqui e intese con la proprietà a sud e con le ferrovie. Non è detto che non si andrà su una progettazione coordinata. La cosa che urta è quanto è stato fatto negli ultimi anni concedendo ad Aldi e affini di andare per conto proprio

  8. Caro “condivido”, visto che lo scritto d Gilardoni è un buon scritto e non politichese, gentilmente mi può dire con un ” semplice ” italiano qual’è la proposta di Gilardoni????

    • Ha detto che è ora di finirla che i proprietari di aree importanti per l’urbanistica di Saronno (e i loro architetti e geometri) pensino di fare a capocchia loro prescindendo da criteri di armonia generale.

  9. La politica si può fare anche da casa. La base di una buona Politica è il confronto dei bisogni e l’elaborazione delle migliori idee per trovare le maggiori soluzioni condivise. Quindi l’esortazione (anche dal divano se preferite) è quella di metterci la faccia e di partecipare a questo importante processo di trasformazione della nostra città. Non ho alcuna velleità di cariche o incarichi politici. Cerco solo di mettere a disposizione la mia esperienza a vantaggio di tutta la città.
    In sintesi non possiamo sbagliare e non pretendre un master plan unitario che includa nella visione di città anche l’area tra via Milano e via Varese (ora esclusa nonostante la previonevdel PGT)

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