Ex Isotta Fraschini, Gilardoni: “L’ingresso ad un parco e un parcheggio pendolari possono convivere?”
8 Marzo 2022

SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Nicola Gilardoni in merito all’ultimo incontro con Cino Zucchi di Officina Isotta.
Continuo con questo mio commento a proporre riflessioni e stimoli per sollecitare una maggiore adesione al “processo di condivisione e partecipazione”, considerata l’importanza dell’area ex Isotta, per la riqualificazione e rinascita della nostra città. Ho partecipato alla serata dello scorso 01 marzo, promossa dalla proprietà “Saronno Città dei Beni Comuni”, sul tema “La Bernardino Luini: la porta del Parco”, a cura dell’Arch. Prof. Cino Zucchi.
Ho particolarmente apprezzato lo sguardo cosmopolita e di alto livello culturale della serata ed alcune affermazioni del prof. Zucchi che mi hanno particolarmente colpito, come: “l’architettura è un processo violento di distruzione per ricostruire meglio”; le città devono vivere al di là del processo che le ha generate”; “amiamo ancora la città antica come sovrapposizione di funzioni, che di giorno attraggono alcune categorie di interessi e di notte altre”, la forma della città è fondamentale per determinare la vita che in essa si svolge o che si svolgerà”. Sono stimoli per iniziare ad intravvedere il futuro di quest’area? Come si intersecano con la volontà della proprietà di recuperare l’edificio della ex B. Luini e connettere l’area ad essa antistante in un unicum pedonale, che dalla stazione porti diritto verso l’area destinata all’Università e quindi al Parco?
Come tale “filosofia urbanistica e di valorizzazione pedonale”, direi “tale idea di città”, può convivere con l’ipotesi di realizzare nello spazio già di proprietà comunale (area di cessione avvenuta con l’intervento del comparto ex Cemsa) un parcheggio a favore del pendolarismo di 500 posti auto con i relativi flussi di traffico che si generebbero?
È indubbio che la Stazione ferroviaria di Saronno, snodo dell’intera linea del nord milanese, sia un enorme attrattore di flussi di traffico ma anche un potenziale da utilizzare per la futura crescita qualitativa della città. La distinzione forse da compiere è tra: le necessità del pendolarismo (da realizzare in aree meno pregiate e strategiche?) e le necessità di un sistema di parcheggi a vantaggio del centro storico commerciale naturale, che ci ricorda la secolare vocazione della nostra città, crocevia di traffici e mercati, purtroppo sottovalutata leva di sviluppo, anche a livello di socializzazione ed incontro.
Quest’area rappresenta più di altre il nostro destino. È un’occasione straordinaria per collocare funzioni che abbiano una valenza sovraccomunale/metropolitana, di dimensioni inusitate, in una posizione strategica tra il centro storico (a cui deve offrire una spinta di rigenerazione) e le direttrici di traffico su strada e ferrovia da sud verso nord, con passaggio verso l’aeroporto di Malpensa e da qui in tutto il mondo.
Le idee e “i sogni” vanno coltivati e per farlo è necessario arrivare ad alcune scelte urbanistiche fondamentali, che ancor di più, in questo caso dove si parla di “Beni Comuni”, non riguardano solo tecnici e proprietari ma tutti noi che dobbiamo esprimerci su quale città vogliamo.
Torno a sottolineare che è un diritto di tutti noi pretendere che le aree ex Isotta (inclusa la porzione a sud tra le vie Milano e Varese) e FNM Saronno Nord e FNM Saronno SUD, per il carattere metropolitano che rivestono, dovranno essere sottoposte ad uno specifico Accordo di Programma. Ritengo soprattutto che sia assolutamente prioritario interfacciare e far riflettere i proprietari delle aree comprese tra via Milano e via Varese per colmare la mancanza progettuale ed ottenere la redazione di un masterplan unitario e coordinato con l’area ex Isotta, come prevede il PGT vigente. La volontà espressa dalla vigente amministrazione di procedere a breve ad una revisione del PGT è un segnale: nulla può essere dato per acquisito e immutabile ma tutto può evolvere, soprattutto dopo che le proprietà non hanno saputo trarre beneficio dalle condizioni programmatorie attuali o peggio si sono sottratte da ogni possibile confronto con le proprietà viciniori o con L’Ente Locale. Già in passato è stato commesso l’errore di non aver armonizzato l’ex Cemsa in una visione globale unitaria con la restante area oggetto di trasformazione: non sbagliamo ancora! Una improvvida approvazione di una ulteriore variante in Consiglio Comunale sarebbe una rinuncia non sostenibile, una grande sconfitta per l’intera città.
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Commenti
Gilardoni, l’accordo di programma NON C’È più. Tutta l’area CEMSA, Isotta, Bertani era vincolata ma essendo stato stralciato l’ALDI – e in consiglio comunale c’eri tu quando è successo – non è possibile imporlo alle altre aree.
Le domande di Gilardoni di oggi sono interessanti, ma può farle solo perché la maggioranza Porro non ha dato credito allo scellerato progetto di realizzare il centro commerciale Freccia Rossa dove oggi c’è l’Isotta, che invece a lui non dispiaceva. Facile fare il commentatore illuminato, meno mettersi di traverso – come hanno fatto gli altri – quando c’era da fermare l’ennesimo progetto immobiliare che avrebbe affondato la città. Fosse stato per lui, non staremmo qui a discutere di parco parcheggio, ma a guardare una ferita irrimediabile alla nostra città.
Anonimo mi spiace deluderla. Nella mia storia di volontariato politico in consiglio comunale non ho mai risparmiato critiche alla gestione a conduzione Lega per mancanza di visione e prospettiva per il futuro di Saronno. Neppure oggi ho ancora letto da parte della Lega alcuno stimolo a guardare oltre la difesa dei loro supermercati nuovi approvati negli ultimi anni. Le proprietà che sono sorde a quando previsto dal PGT non possono, con una simile occasione a disposizione, pretendere di avere diritti che finiscono per ledere i diritti dei saronnesi e della città e di impedire di avere la progettualità di massima dell’intera area per un suo nuovo futuro di rilancio sociale ed economico.
Lega e Gilardoni sulla stessa lunghezza d’onda? Ormai accade di tutto
Nessuna variante verrà portata in Consiglio
Interrate la linea ferroviaria e vedrete che si libera tanto spazio sia per parcheggi a favore dei pendolari , sia per collegare il centro alla stazione con una piazza degna del nome .
Lasciando stare le proprietà tra via Milano e via Varese che non vogliono vendere ( e magari hanno anche ragione oltre che diritto ) Non vedo alternative.