Festival della Poesia, Hafez Haidar: “Mi sento saronnese, sono al servizio della vostra comunità”
SARONNO – Calorosissimo il benvenuto che Hafez Haidar, poeta, scrittore e candidato premio Nobel per la Pace nel 2017 e cavaliere della Repubblica, ha riservato alla città di Saronno.
“Conosco bene Saronno, conosco la gente – ha raccontato il poeta – entrambi i miei figli hanno frequentato il liceo Legnani.”
“Al tempo – scherza – avevo l’abitudine di prendere un caffè in piazza, per sfogare lo sfogo del traffico davanti al santuario. Adoro Saronno: tanto che sto pensando di venire qui ad abitare in futuro, è un progetto, un’idea. Io mi sento uno di voi, mi metto al servizio della vostra comunità.”
Miriam Haidar, oggi ventiquattrenne, ha partecipato alla serata portando un suo componimento poetico, recitato col padre, circa la guerra in Ucraina.
L’incontro con l’autore si è svolto nel contesto del Festival della Poesia, la rassegna di eventi dedicati alla composizioni poetiche organizzata da un gruppo di cittadine appassionate in collaborazione con l’assessorato alla Cultura. Alle 21 di ieri sera, sabato 2 aprile, una cinquantina di persone si sono riunite in Villa Gianetti per assistere alle reading di Hafez Haidar, che, insieme all’attrice Chiara Angaroni, ha interpretato alcune delle sue poesie; nel pubblico anche il sindaco Augusto Airoldi e l’assessore alla Cultura Laura Succi, che hanno ricevuto in dono dall’autore il libro autografo “Il razzismo spiegato ai giovani”.
Tema centrale della serata: la guerra. Un tema caro all’autore che nelle sue opere racconta anche gli orrori della guerra civile libanese, da lui vissuta: “So benissimo cosa significa non saper dire alla propria madre se ci saremmo rivisti l’indomani”. Un viaggio attraverso il mondo, il tempo, partendo dal genocidio degli ebrei nell’ Seconda guerra mondiale fino all’11 settembre 2001, passando per le guerre in Afghanistan e un ricordo per le donne della Siria. Non sono mancati momenti dedicati all’Ucraina e preghiere per la pace.
03042022
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Commenti
Serata così così sollevata da Elisabetta Daolio al flauto (che non è stata citata ma c’era).
Adesso vanno segnalati ogni volta tutti i dipendenti comunali presenti agli eventi? Cosa sarebbe? L’indice del dipendente comunale?
Accontentati di segnalare sull’app.
Bene Saronno rinasce con questi eventi che coinvolgono gli animi sensibili. È anche di questo che abbiamo bisogno.