Referendum, Castelli illustra i limiti agli abusi sulla custodia cautelare
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota dell’ex assessore Lucia Castelli in merito al referendum.
Prosegue il percorso di approfondimento sui quesiti referendari del prossimo 12 giugno proposto dall’ avv. Lucia Castelli.
Dopo il primo, riguardante l’abolizione del Decreto Severino, Il secondo quesito riguarda i limiti della custodia cautelare.
La custodia cautelare è una misura coercitiva con la quale un indagato viene privato della propria libertà nonostante non sia stato ancora riconosciuto colpevole di alcun reato.
Da strumento di emergenza con gli anni, è stato trasformato in una vera e propria forma anticipatoria della pena, rappresentando un’evidente violazione del principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza e costringendo migliaia di cittadini accusati di reati minori, addirittura poi assolti, a conoscere l’umiliazione del carcere prima di un processo.
Oltre al tremendo impatto sulle persone, l’ingiusta detenzione rappresenta anche un onere economico per il Paese: i 750 casi di ingiusta detenzione nel solo 2020 sono costati quasi 37 milioni di euro di indennizzi, dal 1992 a oggi lo Stato ha speso quasi 795 milioni di euro.
Votando SI al referendum
Se vincesse il SI si abolirebbe la possibilità di procedere alla privazione della libertà pèrima di una condanna, fatto salvo per i reati ritenuti gravi, come ad esempio omicidio, mafia e terrorismo.
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Commenti
Con voi chi sbaglia vince un vitalizio
Grazie, mi ha dato ulteriore motivo per non votare questo quesito
ma come il vostro Capitano twitta sempre “deve marcire in galera” “subito in galera e buttare la chiave”….
Nei seguenti reati cosa sarebbe previsto votando sì?
Corruzione, appropriazione indebita, riciclaggio, concussione, elusione fiscale
In definitiva quali sono i reati ritenuti gravi a parte quelli indicati sopra?
Secondo me sono gravi anche questi, soprattutto se a carico di un amministratore pubblico.
Guarda a caso sono i principali reati in cui molte figure che si occupano di cose pubbliche finiscono. Ecco perché ho seri dubbi nel votare Sì a questo specifico quesito.
L analisi è impietosa e non fa una piega, risoechhia una realtà imbarazzante