Pride a Milano, Mantegazza: “Era importante esserci”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota del saronnese Luca Mantegazza dopo aver partecipato al Pride di Milano.
Sabato si è svolto l’evento finale del Milano Pride 2022, ed anche io ho voluto partecipare, sfilando per le vie di Milano, a sostegno dei diritti e di tutta la comunità LGBTQIA+. Più di 300.000 persone hanno invaso la città spinte dalla voglia di combattere le discriminazioni e appoggiare le battaglie a favore dei diritti, cosa non facile in un paese molto indietro su questi temi come l’Italia.
In un momento storico molto difficile, in cui ad esempio, negli Stati Uniti, anche un diritto come l’aborto viene cancellato, era importante esserci e scendere in piazza per far sentire la propria voce a favore dei diritti provando a dimenticare per qualche istante l’esultanza e gli applausi che lo scorso ottobre una parte del Senato ha fatto partire non appena è stato affossato il disegno di legge Zan, con il quale si garantivano maggiori tutele per le vittime di discriminazione per orientamento sessuale, genere e disabilità ed un inasprimento delle pene per chi commetteva questi crimini d’odio.
Sicuramente quest’anno ha fatto scalpore il mancato patrocinio all’evento da parte di Regione Lombardia anche perché è giusto ricordare che quando si parla di diritti non dovrebbero esserci divisioni di carattere politico ma dovremmo tutti andare nella stessa direzione, quella della libertà e dell’uguaglianza di tutte le persone. Ed è per questo che è importante che anche chi non fa parte della comunità LGBTQIA+, sostenga comunque queste battaglie di civiltà, perché ogni volta che qualcuno conquista un diritto, tutta la società ne trae beneficio.
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Commenti
Quarant’anni fa sfilavano orgogliose bandiere rosse e la sensazione che la classe operaia era ad un passo dal prendere il potere. Poi..il nulla. Anche gli LGBT e annessa teoria gender finiranno nel dimenticatoio.
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Nel 1982 classe operaia ad un passo da prendere il potere?? Non ha idee confuse solo su LGBT evidentemente ma anche sulla Storia
é una settimana che si parla del pride sarebbe ora fi finirla no?
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Il suo commento spiega più di mille parole perché no