Istituzione Zerbi, Comune garantisce soluzioni per il nido Candia e domani incontra i sindacati
SARONNO – “Gli importanti lavori di riqualificazione che abbiamo programmato per il prossimo anno sul nido comunale Candia di via Toti, che riusciremo a rendere più adeguato e moderno grazie ai fondi Pnrr, comporteranno un trasferimento temporaneo dei nostri bambini, ma non certamente un’interruzione del servizio”.
Così l’Amministrazione saronnese ribadisce l’impegno a garantire i posti al nido per l’anno scolastico 2023/2024, ovvero quando l’edificio di via Toti sarà sottoposto all’importante opera di riqualificazione strutturale ed energetica che riguarderà l’intero plesso, per il quale sono stati stanziati 65 mila euro da parte del Comune di Saronno (che si vanno ad aggiungere al finanziamento Pnrr di quasi un milione e 200mila euro) e la cui progettazione è stata curata nei dettagli in un’ottica di ammodernamento complessivo.
“Al momento non è possibile dare indicazioni rispetto alle modalità di trasferimento dei bambini, non essendo ancora aperto il mese dedicato alle iscrizioni e, di conseguenza, non avendo certezza alcuna sul numero degli iscritti. Degli attuali 60 bambini iscritti al Candia 23 sono “in uscita” per la scuola dell’Infanzia, quindi ne rimarranno 37 al nido: alle famiglie dei bambini più grandi (dai 24 ai 36 mesi) verrà offerta la possibilità di scegliere se spostarsi nelle classi primavera della scuola dell’Infanzia dell’istituzione, mentre gli altri saranno trasferiti nella scuola “polmone”, ovvero la San Giovanni Bosco di via Albertario, che ha gli spazi adeguati per accogliere 26 bambini del nido”.
Su eventuali ulteriori iscrizioni verranno fatte le opportune valutazioni non appena conosciuto il loro numero. “Rispetto alle agitazioni sindacali – conclude l’Amministrazione comunale – mercoledì incontreremo i rappresentanti dei lavoratori ed educatori dell’Istituzione Zerbi insieme alla presidente, per illustrare la situazione e capire come intervenire”.
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Commenti
Occorre una seria collaborazione con i nidi privati presenti in diverse posizioni in Città affinchè mettano a disposizione posti a “costi comunali” per gli utenti, integrati dall’Amministrazione. Lo auspicava già nel 2020 la dr.ssa Castaldi, attuale Presidente dell’Istituzione Zerbi. Certo, occorre che l’Amministrazione cambi radicalmente il modo arrogante di rapportarsi con queste realtà e che paghi il dovuto, a partire dal contributo regionale pendente del 2021. Altrimenti chi si fiderebbe a offrire un servizio a un cliente che paga… a babbo morto?
Confermate la notizia peggiore! Per le famiglie che hanno un neonato o avranno un figlio nel prossimo anno, la disponibilità già scarsa di posti al nido è ulteriormente abbassata. Vergognatevi!
Da elettore Dem, lo riscrivo per la seconda volta. Tutelare lavoratori e cercare di ridurre i contratti precari dovrebbe essere la “stella polare”… Così come avere dialogo vero e empatico sia con i lavoratori che con i sindacati.
Purtroppo “questa stella polare del dialogo e confronto, del venirsi incontro…” sembra da troppo tempo ormai relegata ai soliti comunicatini “Istituto Luce” style (aria fritta).
Provare a cambiare rotta no?