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SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Attac Saronno in merito alla richiesta di un consiglio comunale aperto per la quale sono state raccolte mille firme.
“La Commissione ritiene che la proposta così come formulata non sia ammissibile”.
Si conclude così la disamina delle tre motivazioni – giuridiche e politiche – con cui il presidente del consiglio comunale, Pierluigi Gilli, non ritiene di dover ammettere all’ordine del giorno di una seduta dell’assemblea municipale la proposta di delibera così come formulata da Attac Saronno per una Società della Cura e sottoscritta da oltre 1000 cittadini.
A tutte le persone residenti a Saronno che hanno firmato la proposta di delibera ai nostri banchetti del sabato diciamo che non abbiamo tentennamenti sulla bontà delle nostre ragioni politiche e stiamo ulteriormente rafforzando anche quelle giuridiche per arrivare a ottenere quanto richiesto.
L’Amministrazione – come già avvenuto in un incontro vis-a-vis dei gironi scorsi con i rappresentanti dei firmatari, oltre che in forma scritta – ci comunica anche che “la partecipazione delle comunità saronnese e di questa Amministrazione sul tema sollevato è comunque auspicabile” e ci suggerisce come fare dal suo punto di vista: stiamo esaminando anche la proposta istituzionale.
Appena giungeremo ad una conclusione (non immediata, comunque), convocheremo una riunione aperta con i cittadini per decidere insieme quale strada perseguire, dato l’esito inatteso della nostra richiesta: l’obiettivo resta quello di far esprimere nel modo più efficace possibile le nostre autorità in merito agli otto punti da noi sollevati, tra cui ospedale e casa di comunità, ma anche – più in generale – l’attenzione alla salute pubblica dei saronnesi, di cui il sindaco è peraltro legalmente responsabile”. Ecco le nostre richieste:
- iniziative per la corretta applicazione concreta della legge nazionale in materia di sanità, anche laddove quest’ultima risultasse in contrasto con la normativa regionale vigente nei termini evidenziati dai Ministeri competenti;
- iniziative verso la Regione Lombardia volte a tutelare il mantenimento dell’Ospedale di Saronno come struttura di primo livello;
- di operare affinché sia esclusivamente pubblica la gestione della Casa di Comunità prevista sul territorio di Saronno, evitando – nei limiti consentiti dalla legge – che la sua gestione venga affidata a soggetti giuridici di diritto privato;
- di farsi promotore nell’ambito dell’Asst Valle Olona di un ruolo più forte delle comunità locali, attraverso la richiesta di includere modalità di consultazione e decisione in cui siano presenti rappresentanti dei municipi e dei distretti coinvolti, con effettivo potere di intervento degli stessi nelle deliberazioni più importanti da assumere a questo livello;
- di aprire alla partecipazione della cittadinanza, in forma singola e/o organizzata, il tavolo cosiddetto ”sanità/ospedale” avviato suo tempo da questa amministrazione comunale;
- più in generale, di non compiere alcun atto che possa favorire la presenza di erogatori privati, ancorché “convenzionati” nei servizi sanitari territoriali;
- di avviare immediatamente un monitoraggio dell’offerta sanitaria pubblica e privata presente sul territorio comunale;
- di avviare immediatamente un’indagine epidemiologica da porre a fondamento delle proprie scelte e decisioni in materia di sanità.
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Ormai e’ PAURA per qualunque cosa…
Che delusione!
Questo la dice lunga sul peso del PD in Giunta
Airoldi in campagna elettorale si diceva aperto al confronto con tutti i cittadini girando i vari quartieri , ora si barrica in comune e non vuole più parlare con tutti i cittadini , è evidente il voltafaccia
Qualcuno spiega a questi signori che la sanità non è materia comunale e il Sindaco ha solo responsabilità di salute pubblica ? Non capisco se sono tutti a digiuno di norme in materia sanitaria oppure sono integralisti e dopo il 14 febbraio ritornano nell’oblio
Esattamente… Quale commissione? Da chi è composta? C’è un verbale?
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