Saronno, aumento di oltre un milione dell’addizionale Irpef: l’ammontare degli aumenti e chi dovrà pagare di più
1 Febbraio 2023
SARONNO – Il tema è stato al centro dei dibattito politico prima di Natale ma poi, complici le feste e il rinvio del consiglio comunale, la novità è passata in secondo piano. Ora però è arrivato il momento cruciale in cui su proposta dell’Amministrazione il consiglio comunale dovrà, nella seduta di giovedì 2 febbraio, approvare gli aumenti dell’addizionale Irpef e quelli relativi all’Imu.
A presentare l’operazione, in una conferenza stampa ad hoc tenuta in Municipio ad inizio dicembre, è stato l’assessore al Bilancio Mimmo D’Amato con il sindaco Augusto Airoldi. La ratio della scelta dell’aumento è quella di lavorare per “una città solidale che si occupa di fornire servizi a chi vive una situazione difficile”. In particolare il sindaco Augusto Airoldi ha rimarcato come ci siano ancora “le richieste delle fasce più fragili della popolazione che sono aumentate durante la pandemia e che malgrado la riduzione dei contagli non sono calate mentre si sono ridotti i contributi statali per fronteggiali”. E dopo il rimando all’articolo 53 della Costituzione, ossia al criterio della progressività delle imposte, è tornato al suo programma elettorale: “La Saronno amica che vogliamo non è una città del “Mulino bianco” ma è una città che si fa carico dei problemi della comunità”.
ESENZIONE FINO AI 15 MILA EURO
La Giunta propone di esentare dall’addizionale Irpef tutti coloro che hanno un reddito complessivo annuo imponibile non superiore a 15.000. In sostanza considerando i 28 mila contribuenti saronnesi sono 9.580 persone che non verseranno nulla.
La delibera precisa che, se il reddito imponibile, determinato ai fini dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, supera la soglia di esenzione di cui sopra, l’addizionale Irpef è dovuta sull’intero reddito complessivo ed è determinata con i criteri di progressività per scaglioni, applicando le aliquote progressive.
FASCIA 15 – 28 MILA EURO. “AUMENTO? UN CAFFE’ AL MESE”
Aumento di “un caffè al mese” per la fascia da 15.001 a 28.000 euro. Lo ha spiegato nella conferenza stampa di dicembre D’Amato che ha chiarito che per i saronnesi in questo scaglione (9.290 contribuenti), passerebbero dall’attuale aliquota del 0.43% a 0.50%, che corrisponderebbe nei fatti ad un incremento individuale di circa 1,20 euro al mese ossia 14,4 euro all’anno.
FASCIA 28 – 50 MILA EURO. “5,4 EURO AL MESE”
Per i 6.600 contribuenti saronnesi della fascia dai 28.001 a 50.000 euro l’aliquota passerà dal 0.48 % al 0.65%. Secondo i calcoli dell’assessore l’incremento effettivo mensile sarebbe di 4.50 euro ossia 54 euro all’anno.
FASCIA OLTRE 50 MILA EURO. “15,4 EURO AL MESE”
Per quanto riguarda i saronnesi dell’ultima fascia ossia quelli con un reddito oltre 50.001 si passerà da un aliquota a 0.61% a 0.80%. In sostanza per questi 3.200 contribuenti l’incremento sarà di 15,4 euro al mese ossia 184,8 euro all’anno. D’Amato ha ricordato, sempre nella conferenza stampa di dicembre, come questa sia l’ultima fascia presente a Saronno per effetto della modifica agli scaglioni più alti apportata l’anno scorso dall’Amministrazione “per chi supera questa quota di reddito non è un problema contribuire in modo solidale alle esigenze della comunità”.
“Complessivamente con questo provvedimento – aveva concluso D’Amato – otterremo oltre un milione di euro che per l’80% saranno utilizzati per fianziare servizi, a partire da quelli per i servizi sociali, per sostenere l’intera città“.
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Commenti
Graaaazieeee !
Signori domani avete l’occasione per mandare a casa questi personaggi di dubbia capacità.
Nn recriminate dopo coi ma & se.
Domani avete l’occasione fatene buon uso.
Saronno lo chiede da mesi!!!!
O Saronno è una città zeppa di persone al limite della sussistenza o è un covo di evasori.
i numeri dei contribuenti per fascia di reddito parlano chiaro (e sono prima della pandemia); circondati da parassiti ed urge una disinfestazione.
Signor D’Amato, ma secondo lei un pensionato che dopo una vita di lavoro e di contributi riceve 55.000 euro di pensione annua lorda e che si è visto pure tagliare drasticamente la rivalutazione della pensione, è da ritenersi ricco e quindi da “bastonare” con altre tasse? Ma quando cercherete di fare solidarietà in base a ciò che si consuma e non in base a quanto si riceve dall’INPS a fronte dei contributi versati? È così difficile da capire?
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Perché dover distinguere se uno è pensionato?? Quello che conta è il reddito.
Se, e ripeto SE, i soldi vengono utilizzati in maniera efficiente, concordo con questo aumento
Per reperire soldi sono solo capaci di aume ntare le tasse invece di risparmiare e spendere in modo oculato come fanno tutte le famiglie avvedute.
Ce ne ricorderemo al momento giusto.
Saronnesi avete votato la sinistra è ora ne portate le conseguenze
Sempre la solita storia. Il costo della vita aumenta, stipendi e pensioni non si aggiornano e le tasse aumentano. Possibile che non ci sia mai una riflessione sul costo della organizzazione comunale ?
Il nuovo PD si dovrebbe chiamare PDT partito delle tasse.
Sotto i 28.00 ci saranno un sacco di partite iva, quello che girano in suva dichiarano il nulla…. Tranquilli lo stato vi tutela
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Il problema dell’Italia, l’invidia sociale.
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No, sono gli evasori… E io non provo certo invidia
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