Licata (Italia Viva): “Su treni, pullman e viabilità la Regione è ferma da vent’anni”
Ci sono i trasporti tra i punti caldi del programma elettorale di Giuseppe Licata, capolista del Terzo Polo di Azione e Italia Viva alle elezioni regionali di domenica 12 e lunedì 13 febbraio. Il sindaco di Lozza punta il dito contro l’attuale giunta regionale chiedendo un cambio di passo a favore in particolare dei pendolari e del mondo delle imprese, andando a migliorare la situazione del trasporto ferroviario, della viabilità e del trasporto pubblico su gomma.
Una provincia come la nostra ha necessità di essere facilmente collegata a Milano. Quanto e perché è vitale che le cose funzionino bene da questo punto di vista?
Rispondo con un episodio che ho vissuto qualche anno fa da consigliere provinciale con delega alle politiche del lavoro, quando Whirlpool lasciò la sede storica di Comerio per trasferirsi a Rho. L’azienda giustificò il trasferimento con l’isolamento di Varese: in sostanza il personale pendolare aveva difficoltà a raggiungere Varese e i tanti dipendenti stranieri non volevano trasferirsi a Varese con le loro famiglie perché troppo distante dai servizi e dalle opportunità di Milano. La morale è che un sistema di collegamenti efficienti, specie da e verso Milano, tra le altre cose, è condizione fondamentale per lo sviluppo economico e l’occupazione nella nostra provincia.
Pensa che la giunta Fontana abbia lavorato bene sotto l’aspetto del trasporto pubblico?
Il numero di 2.000 treni mediamente cancellati ogni mese inchioda l’amministrazione Fontana alle proprie responsabilità. Da amministratore locale so che a volte ci sono problematiche complesse che non possono essere risolte immediatamente, come è il caso del trasporto pubblico. Ma proprio per questo ritengo grave l’immobilismo della Regione e la mancanza di visione e progettualità su un tema così strategico per la Lombardia e di grande importanza per i cittadini.
Reputa i piccoli centri periferici ben collegati o pensa che serva un deciso investimento sui mezzi pubblici anche per i paesi di provincia?
In Lombardia il trasporto pubblico locale, in questo caso mi riferisco particolarmente ai pullman, è fermo da vent’anni, soprattutto in termini di efficienza e di capillarità. In questi anni ho combattuto una battaglia affinché i bus urbani delle città più grandi raggiungano i comuni intorno, così detti “di cintura”. Questo passo evolutivo, che vale per Varese, Busto Arsizio, Gallarate e altre città nella nostra provincia, rappresenterebbe un importante elemento di qualità della vita, ma anche di sviluppo economico; pensiamo ad esempio ai vantaggi per i negozi nel centro delle città che oggi purtroppo chiudono perché i clienti trovano più comodo recarsi nei centri commerciali. Anche in questo caso, l’immobilismo della Regione è il principale ostacolo alla risoluzione di problemi di cittadini e imprese.
Questione viabilità: particolarmente attento alla situazione della Tangenziale Pedemontana, da lei definita «inutilizzata perché troppo cara».
La Pedemontana avrebbe dovuto rappresentare una svolta epocale per la mobilità in Lombardia. Invece tutt’ora è un’incompiuta e il pedaggio carissimo la rende quasi inutilizzata, ai danni degli automobilisti che rimangono in coda nelle strade urbane limitrofe, con ricadute anche sull’ambiente e la sicurezza stradale, oltre che sulla mobilità. Il problema è che il modello economico del project financing non ha funzionato, Regione non ha trovato le risorse per completare l’opera e i privati che hanno investito impongono i pedaggi salati che conosciamo. Ora serve una svolta, cominciando con il rivedere le modalità di finanziamento e il rapporto con i finanziatori privati. E rendendo al più presto gratuita la tangenziale Pedemontana di Varese. Qualche tempo fa avevo presentato al presidente di Pedemontana Spa una proposta articolata ed economicamente sostenibile per rendere la tangenziale gratuita almeno nelle fasce orarie di punta, quando il traffico è maggiore. Anche in questo caso, tutto fermo!
Ci sono altre opere infrastrutturali necessarie al nostro territorio?
Ritengo serva un nuovo piano infrastrutturale, che stabilisca le priorità secondo una visione di sviluppo, con tempi certi e criteri di interesse pubblico, non di speculazione degli investitori privati. Cito solo alcune delle tante urgenze nel nostro territorio sul piano delle opere viabilistiche: lo svincolo autostradale di Gazzada, progettato e mai realizzato, come è oggi del tutto inadeguato a connettere l’A8 con la tangenziale pedemontana di Varese e per questo causa di perenni code; il peduncolo di Vedano, per deviare il traffico pesante dal centro di Malnate e Vedano Olona e ridurre il traffico sulla “varesina” e la “briantea”. Questi sono solo due esempi, ma intendo portare in Regione un lungo dossier di infrastrutture stradali da anni ferme al palo.
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