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SARONNO – I tombini ci raccontano la storia della città: ospitiamo questo intervento dell’ex assessore alla Rigenerazione urbana, Alessanro Merlotti, che ha compiuto una interessante ricerca a Saronno.
Ci camminiamo sopra ogni giorno, senza renderci conto della storia che possono raccontarci. I chiusini in ghisa dei servizi tecnici a rete sono testimoni del tempo, dell’epoca nella quale vennero posati e del tempo che è passato, che ne ha usurato più o meno la superficie, a seconda che siano stati e siano ancora interessati dal transito dei veicoli o solo dei passanti.
Qualche anno fa gli architetti Jacopo Pavesi e Roberta Pietrobelli li hanno fatti diventare tema di ricerca e poi anche oggetto di design, proponendo sottopentola in gomma siliconica che richiamano forme e decori dei chiusini di Londra o di Parigi.
A Saronno possiamo trovare il chiusino tondo di viale Rimembranze 2, fuso dalle “Costruzioni Meccaniche” (poi Cemsa) nel 1915 e collocato lì dove si trovavano le case per gli operai della stessa società. Alcune strade cittadine, come via Roma, via Volta o via Manzoni, ospitano altri chiusini rettangolari, che riportano lo stemma comunale e il fascio littorio. Identici chiusini si possono ritrovare anche a Uboldo (vicino alla biblioteca comunale e vicino alla Chiesa di San Cosma) e a Gerenzano (via Fagnani), durante il regime fascista i due paesi, insieme a Origgio, erano diventati “rioni” di Saronno.
Sempre risalente al ventennio (1933) è il chiusino tondo, di notevoli dimensioni, collocato in prossimità della fontana posta sul viale del Santuario, oppure il chiusino rettangolare con figura femminile collocato in piazzale Borella (c’è un gemello anche in via Milano all’angolo con Via Varese).
In tempi più recenti, i chiusini raccontano la storia dell’evoluzione e della trasformazione dei servizi a rete e della loro gestione: ne sono un esempio i chiusini della “Vizzola” (poi Enel) e della “Stipel” (poi Sip/Telecom).
Il Sit (Sistema Informativo Territoriale) del Comune di Saronno potrebbe essere implementato, georeferenziando gli oggetti più “antichi”, consentendone la conservazione a “fine vita” per scongiurarne la perdita.
E’ un piccolo tassello del quadro più ampio della storia dei servizi tecnici a rete a Saronno, che iniziò alla fine dell’Ottocento con l’officina del gas di via Lanino e con la Società Elettrica Saronnese di via San Giuseppe: dotazioni e infrastrutture di un paesone che forse non è ancora diventato “città”.
Alessandro Merlotti
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21032023
Chissà se sono rumorosi…