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SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo il testo integrale della mozione per la promozione delle comunità energetiche sul territorio del comune della città di Saronno presentata da Giuseppe Calderazzo con l’appoggio di Obiettivo Saronno

QUI IL COMUNICATO STAMPA

Premesso che

  • i cambiamenti climatici e il degrado ambientale rappresentano una minaccia enorme
    per l’Europa e per il mondo. Una risposta forte a tali sfide viene data dalla
    Commissione europea con l’adozione del pacchetto climatico Fit for 55, che propone
    le proposte legislative per raggiungere entro il 2030 gli obiettivi del Green Deal. In
    particolare, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 55% rispetto ai livelli
    del 1990, con l’obiettivo di arrivare alla “carbon neutrality” per il 2050;
  • gli impegni del Fit for 55 sono stati resi ancora più ambiziosi con il REPowerEU, il
    piano della Commissione europea per rendere l’Europa indipendente dai combustibili
    fossili russi ben prima del 2030, con il quale si cambierà profondamente il modo in cui
    usiamo e in alcuni casi sprechiamo l’energia;
  • al fine di sostenere il raggiungimento degli obiettivi del Green Deal, nell’ambito del
    pacchetto “Clean Energy for all Europeans” (Energia pulita per tutti i cittadini europei),
    su proposta della Commissione Europea, il Parlamento Europeo e il Consiglio
    Europeo hanno adottato la cd. RED II, la Direttiva Europea sulla promozione delle fonti
    rinnovabili (UE 2018/2001), che riconosce e promuove le configurazioni di
    Autoconsumo collettivo e di Comunità energetiche ed attuata nel nostro ordinamento
    con il decreto legislativo, 8 novembre 2021, n. 199;
  • i nuovi target, molto più sfidanti rispetto a quelli già individuati, richiedono un maggior
    impegno dell’Italia che deve adeguare agli indirizzi europei il Piano Nazionale Integrato
    Energia Clima (PNIEC) nel quale vengono individuati gli obiettivi da raggiungere per il
    2030;

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  • la Commissione Europea raccomanda inoltre agli Stati membri di adottare misure
    adeguate ad affrontare la “povertà energetica” – determinata da una combinazione di
    basso reddito, elevata spesa per l’energia e scarsa efficienza energetica – una
    problematica che rischia di coinvolgere fino all’11% dell’intera popolazione dell’Unione
    Europea.

Tenuto conto che

  • in attesa della completa attuazione della disciplina della Direttiva RED II, con le
    disposizioni contenute all’articolo 42-bis del Decreto Legge 30 dicembre 2019, n. 162,
    convertito con modificazioni dalla legge 28 febbraio 2020 n. 8, l’Italia ha disciplinato in
    anticipo la fase di recepimento rendendo possibile la condivisione dell’energia elettrica
    prodotta da impianti alimentati a fonti rinnovabili tra più cittadini;
  • detta condivisione non era realizzabile in precedenza, poiché sussisteva il limite
    normativo per cui l’energia prodotta da un impianto alimentato da fonte rinnovabile
    fosse autoconsumata al massimo dall’utente presso il quale l’impianto era installato.
    L’introduzione di questa opportunità permette la riduzione dei costi della bolletta
    energetica grazie all’impiego diretto dell’energia autoprodotta collettivamente;
  • attualmente, in virtù di quanto richiamato in precedenza, i consumatori di energia
    elettrica possono quindi associarsi per realizzare configurazioni di:
     Autoconsumo collettivo, che può essere attivato da famiglie e altri soggetti che si
    trovano nello stesso edificio o condominio, purché i soggetti diversi dalle
    famiglie non producano energia come attività principale;
     Comunità energetiche, alle quali possono partecipare persone fisiche, piccole e
    medie imprese, enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni
    comunali, ubicati in un perimetro più ampio rispetto a quello condominiale,
    purché siano tutti collegati alla medesima cabina di trasformazione dell’energia
    di media/bassa tensione e la partecipazione alla Comunità di energia
    rinnovabile non costituisca l’attività commerciale e industriale principale;
  • in entrambi i casi, i consumatori di energia elettrica che si associano continuano a
    mantenere il diritto di scegliere il proprio fornitore e di recedere in qualunque momento
    dalla Comunità energetica o dagli autoconsumatori collettivi, e possono eventualmente
    individuare un soggetto delegato, responsabile del riparto dell’energia condivisa;
  • ai membri, che aderiscono alle configurazioni di cui sopra, viene riconosciuto un
    beneficio diretto in termini di riduzione dei costi in bolletta di alcune tariffe derivanti dal
    minor utilizzo del sistema elettrico che è stato quantificato dall’ARERA in €10/MWh,
    oltre a una diminuzione del costo attribuito al consumo dell’energia essendo questa
    autoprodotta e autoconsumata;
  • oltre ai benefici diretti, le configurazioni vengono sostenute anche da una tariffa
    incentivante individuata dal Decreto ministeriale del Ministero dello Sviluppo
    economico in attuazione del summenzionato articolo 42-bis. La tariffa è erogata per un
    periodo ventennale dal Gestore dei Servizi Energetici ed è strutturata per promuovere
    l’autoconsumo anche tramite l’impiego dei sistemi di accumulo: infatti, premia solo la

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quotaparte di energia elettrica prodotta e autoconsumata virtualmente e ha il valore di
100 €/MWh per le configurazioni di autoconsumo collettivo e di 110 €/MWh per le
comunità energetiche. La tariffa è riconosciuta agli impianti entrati in esercizio dopo il
1° marzo 2020 e che hanno complessivamente una potenza non superiore ai 200 kW;

Tenuto conto altresì che

  • con il Decreto legislativo, 8 novembre 2021 n. 199 sono state potenziate le opportunità
    di questo innovativo modello energetico con la possibilità di realizzare le Comunità
    Energetiche Rinnovabili in un perimetro molto più ampio che può ricadere nell’ambito
    della cabina primaria.
  • viene previsto inoltre lo scorporo in bolletta dell’energia condivisa, così permettendo ai
    membri di percepire direttamente i vantaggi della riduzione dei costi e il
    riconoscimento dell’incentivo agli impianti fino ad 1 MW, per i quali si attende
    l’emanazione del Decreto ministeriale, cd DM Energia condivisa, del Ministro
    dell’Ambiente e della Sicurezza energetica (MASE). 

Considerato che

  • i Cittadini, gli Enti pubblici e territoriali e le PMI possono quindi attivarsi
    collettivamente, anche attraverso consistenti strumenti di incentivazione, per
    sostenere la creazione di tali configurazioni che riducono i costi della bolletta
    dell’energia elettrica attraverso lo spostamento delle marginalità economiche del
    sistema energetico agli aderenti delle configurazioni, alimentando la crescita
    economica, sostenibile e sociale. Ciò abbatte le emissioni inquinanti e riduce i
    conseguenti impatti ambientali e sulla salute pubblica, fortemente presenti nei centri
    urbani;
  • la riduzione dei costi in bolletta, per i membri che aderiscono alle configurazioni, può
    essere lo strumento efficace da impiegare per affrontare il problema della povertà
    energetica che colpisce in particolare le famiglie con disagio economico. Attualmente
    l’Italia si colloca alla 19° posizione, su 28, tra i paesi membri dell’Unione europea,
    nell’Indice europeo di povertà energetica 2019. Nell’ambito di un’indagine, realizzata
    dallo Spi-Cgil e dalla Fondazione Di Vittorio, emerge che gli italiani che vivono in
    famiglie in condizioni di povertà energetica sono poco più di nove milioni, ossia più del
    15% del totale, con un impatto particolarmente rilevante per la popolazione anziana
    pari al 47% degli intervistati. Povertà energetica significa essere in grave difficoltà
    nell’acquisto di beni di prima necessità come l’energia elettrica, l’acqua calda, il
    riscaldamento e il raffrescamento delle abitazioni.
  • gli Enti pubblici e quelli territoriali pertanto possono essere promotori, sui propri territori
    di competenza, di politiche sociali attive che coinvolgano i cittadini nella promozione e
    partecipazione alle diverse forme di configurazioni sopraesposte, contribuendo
    efficacemente ad affrontare e ridurre la povertà energetica tra i cittadini, in particolare
    gli anziani; 

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Tutto ciò premesso e considerato,

il Consiglio comunale di Saronno impegna il Sindaco e la Giunta a

1) assicurare, anche attraverso la creazione di un apposito sportello comunale o
centro informazioni, la divulgazione e la disponibilità per i cittadini delle
informazioni necessarie a promuovere la creazione di comunità energetiche e di
sistemi di autoconsumo collettivo e la realizzazione di interventi per il risparmio energetico;
2) individuare le risorse opportune a promuovere, sul territorio comunale, la
creazione di Comunità energetiche e di Autoconsumo collettivo, con il
coinvolgimento dei cittadini residenti e con l’impiego di aree e/o edifici di proprietà
comunale, in particolare sostenendo prioritariamente le configurazioni che generano
benefici diretti con la riduzione dei costi in bolletta per i cittadini con maggiore disagio
economico che si trovano o rischiano di trovarsi in condizione di povertà energetica;
3) promuovere iniziative mirate alla stesura dello Statuto e del Regolamento delle
Comunità Energetiche in accordo alla normativa vigente.
Si chiede che la presente mozione venga posta all’ordine del giorno del primo consiglio
comunale utile al fine di sottoporla alla discussione e all’approvazione del consiglio e di
informare la cittadinanza.

1 commento

  1. Cominciate con lo spreco di energia elettrica dei concetti abusivo notturni dei telos e i rifiuti abbandonati e la fauna disturbata di notte del parco Lura!

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