Cos’è il CBD?
24 Aprile 2023

Il CBD è una sostanza che viene estratta dalla pianta della canapa ed è un noto rimedio naturale nonostante la sua efficacia sia ancora fin troppo messa in discussione; possiamo acquistarla sotto forma di alimenti, come caramelle e biscotti, ma anche tisane, oli, prodotti cosmetici e tanto altro.
CBD è la sintesi del nome cannabidiolo, ovvero una sostanza chimica che deriva dalla cannabis sativa, oggi ampiamente usata con diversi scopi e acquistabile in formulazioni come, appunto, alimenti, creme od oli essenziali.
In Italia il CBD è legale, tant’è vero che i negozi sia fisici sia online che oggi trattano questa sostanza dai numerosi benefici sono ovunque, arrivando a fatturare 2,8 miliardi di dollari nel 2020: a rendere il prodotto così richiesto sono le proprietà benefiche ormai riconosciute dai più e comunemente accettate.
Il CBD è efficace quando vogliamo curare infiammazioni di vario tipo e stati dolorosi fisici, contrastare i sintomi tipici di depressione, stress, ansia, nausea, usarlo come terapia per tenere sotto controllo patologie neuro-degenerative anche gravi, decelerare lo sviluppo dei tumori o stimolare l’appetito.
Intorno alle proprietà del CBD c’è ancora molta confusione a causa della cattiva informazione, non è un caso infatti che molti Stati abbiano legalizzato la sostanza solamente in tempi recenti e che molte persone non ne abbiano compreso la reale efficacia. In realtò, esistono prove scientifiche che dimostrano e spiegano in maniera chiara e inconfutabile quali siano i benefici apportati da una sostanza 100% naturale come il CBD sull’organismo umano e su quello animale.
Cerchiamo di capirne insieme cos’è il CBD, quali sono le sue caratteristiche e gli effetti, l’interazione con l’organismo, la legalità, la sicurezza nell’uso, le tipologie presenti sul mercato, dove possiamo acquistarlo e infine, quali sono i suoi potenziali effetti collaterali.
Cos’è il CBD
Come abbiamo accennato, la sigla CBD significa cannabidiolo e si tratta di una sostanza chimica naturale presente nella pianta del cannabis, che appartiene alla famiglia delle cannabaceae ed era già impiegata nella medicina millenaria prima che da noi. Troviamo tracce del suo utilizzo addirittura nel 2000 a.C., quando veniva bevuto come tisana dall’imperatore cinese Sheng Neng, il quale desiderava trattare patologie e disturbi vari, inclusa la malaria.
Tra le fine del XIX e del XX secolo gli scienziati dedicarono alla cannabis sativa numerosi studi che man mano ne dimostrarono le proprietà distensive e rilassanti: il primo a isolare il CBD dalla cannabis e a comprendere cos’è il CBD https://mariacbdoil.com/cose-il-cbd/ fu Roger Adams, nel 1942.
Il CBD è solamente uno dei cento cannabidiolo presenti nella pianta: a differenza di molti farmaci non dà alcuna dipendenza psico-fisica ed è già presente in natura.
Il CBD è legato al THC, il tetraidrocannabinolo, ovvero il cannabinoide che ancora adesso fa discutere in merito alla legalità della canapa: la verità è che, per quanto simili, CBD e THC generano effetti completamente diversi.
Differenze tra CBD e THC
Come accennato, esattamente come il CBD, anche il THC è un cannabinoide derivato dalla cannabis sativa, tuttavia, si differenzia da quest’ultimo per il fatto di avere effetti psicoattivi che danno la tipica sensazione di sballo che in tanti Paesi ha reso illegale la marjuana.
Sia CBD che THC agiscono sui ricettori del sistema nervoso e quindi sull’organismo, ma in modo differente: il THC si lega ai ricettori CB1 che si trovano nel cervello umano generando un senso di euforia; il CBD, invece, crea un legame con il CB1 estremamente debole e uno più intenso con il CB2, che si trova in varie parti del corpo.
In negozio acquisteremo dunque dei prodotti di cannabis light con elevati livelli di CBD ma bassi di THC.
Alti livelli di THC si trovano anche nella cannabis terapeutica, e in prodotti che possono essere assunti esclusivamente tramite prescrizione medica, quindi idonei per trattare patologie importanti.
É interessante sapere che il THC potrebbe dare effetti collaterali anche gravi non presenti nel CBD: anche per questa ragione è fondamentale conoscere le differenze tra le due sostanze.
Meglio CBD o THC?
Alcuni soggetti apprezzano la sensazione data dal THC, tuttavia, nella maggior parte dei casi l’assunzione è legata all’esigenza di rimediare a problemi fisici senza andare contro la legge o perdere la lucidità.
Gli effetti collaterali sono quelli legati all’interazione con farmaci, mentre nel caso delle persone sensibili, gli esperti suggeriscono di ricorrere a maggiori concentrazioni di CBD e minori di THC.
Se da un lato il CBD in quantità maggiori è persino in grado di bloccare alcuni effetti collaterali psicotropi del THC, dall’altro è stato dimostrato che la combinazione sbilanciata a favore del THC potrebbe aumentare gli effetti collaterali. È per questa serie di ragioni che andrebbe sempre preferito il CBD al THC.
Differenze tra CBD e Cannabis Light
A questo punto è anche opportuno chiarire cos’è esattamente la cannabis light, ovvero la canapa legale, che si distingue dalla marjuana la quale invece contiene percentuali di THC maggiori e provoca sballo.
Per cannabis intendiamo i prodotti che contengono CBD e THC in precisi dosaggi e si parla di light per indicare che il livelli di THC sono compresi entro il limite legale di 0,2% e 0,5%.
Le infiorescenze e tutti i prodotti legalmente presenti in commercio, come oli, creme, tisane e cibi, sono composti da cannabis light o da CBD.
Come viene prodotto il CBD
Presente nelle infiorescenze della canapa, per creare prodotti commercializzabili il CBD deve essere estratto in alcuni specifici modi.
Il CBD può essere estratto in quattro modi, che sono:
- senza ricorrere all’utilizzo di solventi: in questo caso l’estrazione a mano richiede di premere con calore, sfregando fiori e foglie;
- ricorrendo all’uso di solventi che consentono di separare il CBD dalle altre componenti tramite l’evaporazione;
- usando l’olio d’oliva dopo aver decarbossilato i fiori, scaldando il composto e lasciandolo raffreddare per eliminare residui della pianta potenzialmente presenti;
- ricorrendo alla CO2 supercritica, ovvero un metodo industriale molto usato in cui la CO2 è indotta allo stadio supercritico per attraversare la pianta ed estrarre il CBD senza rovinarlo.
Per essere reso qualitativamente ottimale, il CBD estratto deve essere poi raffinato: nel caso dei cristalli si ottiene una purezza pari addirittura al 99%.
Quali sono le proprietà del CBD
Le qualità del CBD sono tantissime ed è proprio per questa ragione che sta ottenendo considerevole successo. Le principali proprietà del CBD sono:
- antinfiammatorie: sia a livello generale sia topiche, pertanto può essere applicato anche solo sulla parte del corpo colpita dal disturbo;
- antidolorifiche: ideale per trattare mal di testa, mal di schiena o artrite e non solo sofferenze occasionali, ma anche gravi e croniche;
- – antiemetiche: attenua vomito e nausea. I medici lo consigliano persino per donare sollievo in presenza dei tipici sintomi chemioterapici;
- antipsicotiche: nel caso di patologie che inducono psicosi, Alzheimer e altri disturbi mentali;
- – antidepressive: per trattare stress, ansia e depressione, in quanto influenza la produzione di serotonina e altri meccanismi cerebrali, riportando il buonumore;
- anticonvulsionanti: riduce intensità e durata delle convulsioni;
- antisettiche: contrasta i batteri, soprattutto a livello topico su pelle e zone precise.
Come agisce il CBD con l’organismo umano
Il CBD presenta numerose proprietà benefiche per l’organismo umano, perché produce naturalmente delle sostanze simili ai cannabinoidi.
Nel 1993 fu scoperto che i vertebrati sono dotati del sistema endocannabinoide composto appunto da endocannabinoidi che si legano a proteine e ricettori presenti nel sistema nervoso centrale e periferico. Questo sistema biologico è il responsabile di numerosi processi fisiologici quali memoria, dolore, appetito, umore, sonno, fertilità e sistema immunitario: ciò spiega come mai CBD e THC siano così benefici per l’uomo e per gli animali. Quando il sistema endocannabinoide smette di funzionare correttamente, l’organismo reagisce sviluppando fastidi o patologie.
I cannabinoidi della canapa sono già presenti nel nostro corpo e in quello degli animali, pertanto la loro assunzione tende a riequilibrare il sistema che in quel momento non ne sta producendo in modo sufficiente.
In questo modo viene anche spiegata la differenza tra farmaci e CBD: i primi, infatti, curano le conseguenze del problema, ma non sono in grado di intervenire sulle reali cause che lo hanno generato; il CBD, invece, al contrario interviene risolvendo il problema alla radice, correggendo e riequilibrando il malfunzionamento.