SARONNO – Non sono ancora state rese note ma lo scorso 25 maggio con una delibera di giunta sono state definite le tariffe, le tempistiche e le destinazioni delle risorse della tassa di soggiorno introdotta dall’Amministrazione del sindaco Augusto Airoldi nel dicembre scorso.

Partiamo dalle tariffe:l’Amministrazione ha deciso, come anticipato dall’assessore Mimmo D’Amato, di differenziale rispetto alle diverse tipologie di strutture dai 3 euro degli hotel 5 euro all’euro delle strutture ricettive non alberghiere.

Insomma, si legge nella delibera, le tariffe sono “determinate per persona e per ogni pernottamento e modulate secondo criteri di gradualità e proporzionalità in funzione delle tipologie delle strutture ricettive e relative categorie, espressive delle caratteristiche e dei servizi propri delle singole strutture, nonché del conseguente valore economico/prezzo del soggiorno stesso”.

Definiti con precisione anche i capitoli e quindi i settori in cui saranno utilizzati gli importi ossia per attività culturali e interventi diversi nel settore culturale e interventi di tutela, valorizzazione e recupero ambientale.

Chiare anche le tempistiche: la tassa di soggiorno dovrà essere richiesta dal primo luglio e il primo versamento, e quindi la relativa dichiarazione, dovrà essere realizzata nel termine nel 16 ottobre. E’ prevista anche la possibilità di differire la decorrenza dell’imposta all’uno gennaio 2024 “su specifica, formale e documentata istanza da parte del singolo gestore in funzione di eventuali impegni già assunti, mediante contratti e/o convenzioni, con organizzazioni e/o gruppi di impresa”.

La delibera rimarca come siano state sentite le principali associazioni di categoria del settore prima di fissare le tariffe.

Sul tema si attende però un’informativa comunale sia per quanto concerne il ricorso al Tar presentato dagli operatori saronnesi (che l’Amministrazione non ha mai commentato) ma anche sulle esenzioni (in genere vengono previste per malati, guide ed autisti o i bimbi di cui si è parlato in consiglio comunale con l’approvazione del regolamento con l’emendamento per le lunghe permanenze.


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8 Commenti

  1. Sarebbe interessante chiedere quanto pensano di incassare, e confrontare poi la cifra effettiva.

  2. Quindi Saronno è da considerarsi una città turistica e sarà soggetta al “DDL Turismo” che prevede:

    “Una permanenza minima di due notti nei centri storici delle grandi città e nei Comuni turistici. Un codice identificativo nazionale per ogni appartamento, da esporre sui portali come Booking e Airbnb e all’ingresso della casa, con multe fino a 5 mila euro per chi non lo fa. L’obbligo per chi affitta più di quattro appartamenti – quindi in forma imprenditoriale – di presentare una comunicazione di inizio attività, con una nuova categoria economica assegnata specificamente alle locazioni turistiche.”

    Qualcuno può darmi conferma?
    Grazie.

  3. 1 euro? 3 euro in hotel ***** stelle? mio Dio. Decisamente, somme “importanti” per il singolo che trascorre la notte a Saronno in qualche struttura alberghiera o comunque, ricettiva. Una tragedia per il settore.

  4. Tutto sto casino per 3 euro al giorno un 5 stelle che a Saronno non sono certo vacanza ma probabilmente viaggi di lavoro di 1 o comunque poche notti?

  5. Addio competitività per gli hotel saronnesi rispetto a Milano. Per una famiglia, 10 euro a notte fanno la differenza per scegliere se stare a Saronno o Milano… Ma forse chi ha messo questa tassa non viaggia mai e non lo sa

  6. In altri paesi pagano, pur di avere i turisti in città… Noi li tassiamo e li facciamo scappare

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