SARONNO – La Cooperativa La Nuova Cantoni nel giugno dello scorso anno ha acquistato un’area nell’ambito del Piano Attuativo dell’ex Cotonificio Cantoni approvato nel 2019 cui è seguita nel 2020 la stipula della convenzione tra il Comune e la società Sarin, proprietaria dell’intero comparto. L’intervento prevede l’edificazione di un immobile di edilizia residenziale convenzionata per una cinquantina di unità immobiliari oltre alle relative pertinenze. L’iter per il rilascio del permesso di costruire, iniziato nel giugno 2022, in queste settimane sta arrivando a conclusione. L’area che la cooperativa ha acquistato è libera da edificazioni ed i lavori potranno quindi iniziare a breve. Questa iniziativa rappresenta una risposta concreta alla crescente necessità di abitazioni a costi accessibili e un primo passo verso l’eliminazione del degrado dell’area ex Cantoni garantendo una maggiore sicurezza di un’intera porzione di città.
I soci della cooperativa, nel corso della riunione tenutasi a Saronno nei giorni scorsi, hanno preso atto dell’attesa di un ultimo documento da parte di Arpa Lombardia per l’ottenimento del permesso di costruire. L’Ufficio Ambiente del Comune ha richiesto infatti di produrre un’analisi di rischio asseverata da Arpa ovvero una “fotografia ad oggi” dello stato delle acque di falda. Il documento integrante la bonifica è stata presentato al Comune e ad Arpa Varese il 26 aprile scorso .
E’ opportuno precisare che l’attività di bonifica della falda, avviata nel 2019 in conformità al progetto approvato ed alle autorizzazioni rilasciate, compete alla società Sarin e consiste nella depurazione dalle sostanze utilizzate per un breve periodo in un solo reparto della Cantoni. Ne consegue che, conclusa l’ attività industriale, la fonte dell’ inquinamento è venuta meno. Le operazioni in corso – che consistono nella captazione dell’acqua di falda tramite alcuni pozzi, nella bonifica delle stesse e nel rilascio delle acque depurate nel torrente Lura senza alcuna interferenza con l’acquedotto comunale – hanno consentito di ridurre significativamente la presenza delle sostanze inquinanti, ormai vicine al limite consentito. Non sussiste dunque nessun divieto all’edificazione sull’area, solo la necessità di un costante monitoraggio delle acque prelevate in falda come prescritto per tutte le bonifiche in ambiti di rigenerazione urbana.
La cooperativa ha interessato il Sindaco Airoldi, titolare della delega all’edilizia privata, il quale si è fatto parte diligente con l’uffici per avere un quadro esatto della situazione. E’ evidente l’interesse pubblico ad avviare quanto prima i lavori sull’area ex Cantoni .Far partire questo intervento di edilizia convenzionata, il primo dopo due decenni a Saronno, sarebbe un segnale importante per le necessità abitative di tante famiglie saronnesi. La cooperativa confida dunque nella sensibilità del Sindaco e degli uffici preposti per una rapida conclusione dell’iter autorizzativo. Vi sono ancora una decina di appartamenti non assegnati (sui 53 totali).
Questo pomeriggio sono iniziati i lavori di abbattimento del “ sigaro “ prospiciente via Miola. Troppo prospiciente per non aver fermato il traffico veicolare e pedonale. Vi assicuro che le varie fasi di abbattimento del rivestimento esterno al sigaro – struttura in cemento armato e laterizi – , ha creato non poche preoccupazioni visto la caduta di residui di laterizi sulla via Miola. Non solo: i responsabili del cantiere hanno verificato che la “ virola” a pressione, riemersa dal cemento, non avesse rivestimenti in amianto o fibra di vetro ? Visto il polverone con annesso parti in sospensione di materiale sconosciuto nascono più che seri dubbi. Inoltre: in questa fase di lavoro la mancanza di controllo da parte delle competenti autorità è scandalosa. Non si può permettere che questi lavori vengano lasciati al libero arbitrio della società di demolizione. Ci dobbiamo aspettare che succeda l’irreparabile ? Non voglia aprire un discorso politico, desidero che le prossime fasi di abbattimento del sebatoio e dei due edifici rimasti sulla via Miola vengano eseguiti con il fermo della circolazione e soprattutto, sotto controllo delle autorità competenti. È una richiesta lecita o ci dobbiamo aspettare l’irreparabile?
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