“2000 battute”: l’informazione locale nel 1888
“Affermare i diritti, gl’interessi, la dignità di questo centro popoloso, interpretarne i bisogni, promuoverne le riforme economiche, amministrative, sociali, richieste insieme dalla equità e dal sentimento patrio; aiutare lo svolgimento intellettuale, morale e civile di questa fortunosa borgata con consigli saggi e imparziali; coltivare i migliori sentimenti dei suoi abitanti, i loro pensieri, il cuore, con una calda e amorosa parola d’arte che dal vero attinga la forza e che nel senso del bello rispecchi lo splendore del vero, – ecco il nostro fine, il nostro ideale”.
L’articolo di apertura del numero 1 (“Numero di saggio”) del periodico “Saronno”, di domenica 2 settembre 1888, dal significativo titolo “Preludio”, elencava i buoni propositi da coltivare: “Il programma di questo giornale è dunque sintetizzato nel suo titolo: Saronno. Cioè, non rappresenterà questo o quel partito, l’uno o l’altro interesse. No. Esso sarà l’espressione schietta e serena del paese nuovo, di tutta Saronno che si ridesta, che sorge a nuova parte sulla gran scena dell’attività umana; Saronno buona, allegra, operosa, forte; Saronno l’industriosa, coi suoi squisiti amaretti, colle sue erigende fabbriche, col suo celebre mercato, col suo Santuario […]. Saronno, colle sue molte ferrovie, colla sua Maschinen Fabrik; coi suoi opifici, le sue scuole, insomma la nostra cara Saronno, adorna di quanto offre il progresso civile, amministrativo, politico e morale”.
L’informazione locale, scarsamente “coperta” dai quotidiani milanesi (in primis dal “Corriere della Sera”, fondato nel 1876) o da altre pubblicazioni del circondario (quale ad esempio il “Piccolo Corriere” di Gallarate del 1888), necessitava di una voce più presente e soprattutto saronnese: di orientamento liberale (tiepido), rispettoso del clero e della fazione cattolica, il nuovo giornale (“Giornale Settimanale Politico-Letterario-Commerciale”) aveva sede in piazza Libertà (allora piazza Venezia), presso la “Tipografia Giacomo Volontè”: il primo numero venne “firmato” dal gerente responsabile Gaspare Mazzola, le altre sette uscite (fino all’ultimo numero di domenica 28 ottobre 1888) da un altro Mazzola, Zaccaria.
In quarta pagina (l’ultima) trovavano collocazione alcune inserzioni pubblicitarie: il “Collegio Mauri”, la ditta “E. Forni & C.”, la ditta “Davide Lazzaroni e Comp.” (“Soli proprietarii dell’antica specialità in Amaretti”), il “Ristorante del Commercio”, la ditta “Bernareggi Enrico”, l’Albergo “della Madonna”, l’Istituto Zambetti, la ditta “Torriani & Molteni”.
Gli articoli pubblicati alternavano argomenti di politica nazionale a temi locali. Tra i primi, ad esempio, si affrontavano la questione coloniale (“conquista dell’Abissinia”), la riforma giudiziaria, la “germanizzazione” dell’Italia, i difficili rapporti tra Italia e Francia (“La politica di Crispi e le smanie francesi”): in buona parte sembra di leggere un quotidiano dei nostri giorni. Anche a livello locale si trattavano temi che riecheggiano nella Saronno di oggi: la costruzione di un nuovo ed efficiente palazzo comunale, la sistemazione degli accessi viari alla stazione ferroviaria, l’edificazione di nuove scuole, la scarsa e poco efficiente illuminazione pubblica (a gas, anzi “a gaz”), le questioni relative alla insufficiente pulizia e al decoro delle strade e degli spazi pubblici.
Nulla di nuovo sotto il sole di Saronno…
2000 battute (più o meno) fuori sacco
Storia locale e storie locali dal passato remoto agli anni più recenti, per provare a interpretare l’attualità rileggendo ciò che è accaduto. Storie e curiosità lette, trovate negli archivi o ascoltate negli ultimi trent’anni. Senza presunzione, cercando di imparare ogni giorno qualcosa in più.