Motorsport Lombardia: da Pechino a Parigi con Alfa Romeo d’epoca
8 Luglio 2024

Per onorare l’impresa del principe Valerio Borghese che cento anni prima (1907) aveva trionfato al volante della Itala nella Parigi-Pechino, Scuderia del Portello schiera una Giulietta Ti 1.3 del 1957 nel raid per autostoriche che ripercorreva a ritroso un tragitto tra quelli che continuano ad essere due mondi a sé stanti. Ecco il racconto di Roberto e Rita Chiodi che hanno guidato questa macchina per tutto il tragitto.
“La Giulietta l’avevamo rodata sugli sterrati d’Abruzzo e in un viaggio in Inghilterra; io e mia moglie Rita sapevamo aprire e chiudere la tenda in trenta secondi. Fu così che affrontammo la partenza dalla Grande Muraglia fiduciosi e a cuor leggero: noi e la Giulietta ce l’avremmo fatta! La Cina fu senza storia, la Mongolia invece terrificante e superba. Rimanemmo insabbiati nel deserto del Gobi, fummo soccorsi la mattina dopo da un fuoristrada dell’assistenza (insabbiato anch’esso). Recuperammo la carovana e da allora Celestina, appropriato nome d’arte della nostra Giulietta, si comportò alla grande. Non la fermarono i guadi, le pietraie, le benzine povere di ottani. Ci fece risalire ai piani alti della classifica. Arrivati a Ekaterinburg, sugli Urali, eravamo addirittura decimi assoluti. Lì si ruppe l’alberino dello spinterogeno, impossibile da saldare. Mai successo nella storia motoristica della Giulietta, ma non ci perdemmo d’animo. La Scuderia del Portello organizzò una spedizione urgente a Mosca, dove noi arrivammo dopo 52 ore di camion. San Pietroburgo, i paesi baltici, ultime corse sugli sterrati in Polonia. A place Vendôme, a Parigi, fummo alla fine ventunesimi, accolti dal presidente Marco Cajani e da nostra figlia Silvana. Un’esperienza meravigliosa e indimenticabile. Al punto che ne abbiamo fatto un libro (“Due mondi visti da un’Alfa”) e che stiamo vagamente pensando di ripetere l’esperienza nel 2016.”
(in foto: Alfa Romeo Giulietta T.I. impegnata alla Pechino – Parigi 2007)