Messa a Meda in ricordo di don Claudio: tanta commozione tra i fedeli saronnesi
SARONNO – Ieri, 2 settembre, esattamente sei mesi dopo la scomparsa di don Claudio Galimberti, si è celebrata la messa in suo ricordo a Meda, sua città natale, nella chiesa di san Giacomo. A presiedere è stato il nuovo prevosto di Saronno, don Giuseppe Marinoni che più volte, nel corso della celebrazione ha ricordato il defunto prevosto.
Hanno concelebrato i sacerdoti della Comunità Pastorale Crocifisso Risorto di Saronno e della Comunità Pastorale di Meda insieme ai diaconi di Saronno.
Numerosi i fedeli delle due città che hanno deciso di partecipare alla messa.
Nella sua omelia, don Giuseppe ha parlato della misericordia: “Nel vangelo si parla della parabola della misericordia: nel pastore c’è l’immagine di Cristo. Nella donna che perde la moneta si vede l’immagine della Chiesa. Sentiamoci come questa donna: tutti abbiamo delle perdite, cerchiamo e troviamo e ci poi rallegriamo. Che cosa abbiamo perso? Don Claudio, uomo dal vento amico, sorridente, tenace, gli effetti della sua presenza si fanno sentire. La comunità di Saronno ha potuto godere per poco tempo della sua presenza. È perso, non c’è più. Forse però san Pietro ci dice che non abbiamo perso solo lui ma anche la speranza viva, quella per cui benediciamo il Padre che in Cristo Gesù ci ha rigenerati tramite la resurrezione. É una eredità che non si corrompe, non marcisce ed è conservata nei cieli e ci dona la salvezza. Non la cerchiamo più ed è una grave perdita per noi. Abbiamo perso anche la gioia indicibile, gloriosa, una gioia della fede, di chi ama Cristo senza averlo mai visto ma lo ama lo stesso. È questa gioia che ci porta alla salvezza eterna. Se crediamo in questa speranza viva, in questa salvezza, se crediamo nella gioia della fede cerchiamo, troviamo e ci rallegriamo per la moneta perduta e ritrovata”.
Nella sua omelia continua dicendo che “possiamo dire di non aver perso don Claudio ma lo ritroviamo come intercessore che prega per noi, come colui che ci incoraggia ad andare avanti nel cammino della comunità. I nostri morti non smettono di preoccuparsi per noi, di pregare per noi, di accompagnare il nostro cammino. Se crediamo in questa presenza possiamo ritrovare quella fede davanti al mistero della morte. Eccomi io vengo Signore per fare la tua volontà perché la tua volontà è la vita per sempre. C’è una bellissima preghiera intitolata il credo della speranza che dice che credo che da questa fede fruiscono realtà irrinunciabili ed essenziali: la comunità dei santi e delle cose sante che sono della Chiesa. Ora siamo in comunione con i nostri cari che fanno da ponte con Cristo. C’è anche la buona novella per il perdono dei peccati. La fede nella resurrezione che ci dona la speranza, che nulla va perduto della nostra vita, nessun frammento di bontà e bellezza, nessun sacrificio per quanto nascosto e ignorato, nessuna lacrima, nessuna amicizia, niente di ciò che rende la vita bella e significativa ci viene tolto. Questa è la speranza della vita”.
Don Giuseppe ha concluso la sua predica soffermandosi su un particolare della casa parrocchiale: “Quando esco dalla casa che fu di don Claudio vedo un quadro di San Cristoforo che tiene in braccio Gesù bambino: noi siamo dei nani sulle spalle dei giganti. Possiamo veder più cose e più lontano di loro perché siamo portati più in alto.
Ho raccolto il testimone da don Claudio e sento di essere il nano sulle spalle dei giganti che mi permette di vedere più lontano. Questo ci dona la fede, la speranza della vita. Avremo un anno santo che ci è stato donato per ritrovare la speranza della vita che ha un volto, quello del Crocifisso risorto”.
Alla fine della celebrazione, il prevosto di Saronno ha ringraziato la famiglia di don Claudio, le sue sorelle, i sacerdoti della comunità pastorale di Meda e quelli di Saronno e ha aggiunto che “sono passati 6 mesi dalla morte di don Claudio. Ci farebbe piacere tornare qui fra 6 mesi per ricordarlo. Grazie ai fedeli di Saronno che sono venuti in fin qui per ricordare il pastore che non c’è più. Noi sacerdoti passiamo ma l’unico pastore che rimane è Gesù Cristo che ci benedice”.
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Commenti
Bravo Augusto
Partecipando lunedì sera, satonnese tra i saronnesi, a questa Messa in ricordo di don Claudio in rappresentanza di tutta la comunità civile saronnese, ho raccolto tante espressioni di gratitudine per il suo operato nei brevi anni di presenza in città, non solo a favore della comunità pastorale, ma come interlocutore attento ed interessato alle vicende dell’intera comunità cittadina.
Accoglieremo domenica prossima il nuovo Prevosto, don Giuseppe Marinoni, con la medesima disponibilità a collaborare per il bene di Saronno, nella sana distinzione dei ruoli.
Augusto Airoldi
Sindaco di Saronno