Presentato il nuovo monumento dedicato alle vittime del Covid
24 Settembre 2024

SARONNO – Si è tenuta questa mattina, martedì 24 settembre, alle 11 la conferenza stampa in per la presentazione del monumento “Il volo degli Innocenti”, che verrà inaugurato nella giornata di sabato 28 settembre alle 17, alla rotonda a via Bellavita e via Don Volpi.
“Ci è voluto un po’ di tempo per mettere in città un simbolo di ciò che abbiamo vissuto, sofferto: i molti che ci hanno lasciato e hanno pagato con la vita il periodo della pandemia. Ricordiamo le immagini drammatiche che i mezzi di informazione trasmettevano e Saronno ha pagato il suo tributo e ha reagito con le sue strutture, persone, sanitari. Riteniamo opportuno ricordare questi aspetti”, così il sindaco Augusto Airoldi ha iniziato il suo intervento, nel spiegare le ragioni che hanno portato alla realizzazione e alla posa di questo monumento.
Durante l’incontro si sono ricordati i momenti di difficoltà, come la pubblicazione e la lettura dei dati da parte del comune, ma anche i traguardi che la città di Saronno ha raggiunto.
“Quando parlo di queste cose – sottolinea il sindaco, ricordando gli anni della pandemia – dico che in Italia neppure le Brigate Rosse sono riuscite a rimandare gli appuntamenti della tornata elettorale, mentre il Covid sì. Neppure il periodo peggiore della storia dell’Italia sono riusciti a rimandare le elezione, le prima volta è stata la pandemia. Saronno non ha pagato più delle altre, in termini di vite. I cittadini risultati positivi al Covid sono risultati 10.000 positivi, di questi erano 250 i decessi – almeno di quanto abbiamo nota, considerando la complicata lettura dei dati di questo periodo. L’amministrazione comunale in quegli anni, in collaborazione con Regione Lombardia, ha aperto il centro vaccinale nella palestra della scuola Pizzigoni. E’ stato un riferimento, in quel momento: ha funzionato per quasi due anni e ha effettuato quasi 200.000 vaccini. E’ stato considerato uno dei centri che ha meglio lavorato nella nostra zona, anche grazie alla posizione strategica di Saronno, per le vie di comunicazione, dal punto di vista stradale e ferroviario.”
Il monumento sorgerà nella rotonda nei pressi della Focris, la rsa comunale di via don Vittorio Volpi 4, una scelta giustificata, soprattutto, dalla fragilità e dal rischio che hanno sofferto gli ospiti delle rsa e, in generale, gli anziani: “Visto oggi con un’analisi oggettiva e non più emotiva di quanto successo, possiamo dire che le nostre Rsa sono state un punto di riferimento per quel periodo. Le nostre rsa hanno cercato sempre di mantenere un tipo di contatto con le persone ospitate, attraverso modalità mai vissute prima, a causa di quanto l’esperienza della pandemia sia stata inedita. Abbiamo pensato per questo motivo di installare il monumento nella rotonda, sulla quale è già stato posto il basamento, nei pressi dell’Rsa comunale Focris”, ha concluso il sindaco.
Laura Succi, vicesindaco e assessore alla Cultura, ha precisato l’origine dell’idea: “Il generale Domenico Conte ha seguito questa ispirazione con perseveranza: lo ringrazio per questa idea, per aver voluto lasciare a Saronno il segno di quello che è stato, anche se spesso cerchiamo di non ricordare. Non è solo un segno di dolore, ma un segno di speranza: l’opera descrive un volo e niente più di un volo è simbolo dell’elevazione dello spirito.”
L’artista che ha realizzato l’opera, come descritto dall’assessore, è Francesco Santoro. Uno scultore che ha lavorato in tutto il mondo, ma anche un affermato pittore e docente dell’accademia di Brera. “E’ un personaggio di grande rilievo – sottolinea Succi – Un grazie va sicuramente a lui, perché quest’opera è costata lavoro, pensiero, impegno, tempo. Grazie alle società che hanno donato il monumento alla cittadinanza”.
I costi dell’opera, infatti, non sono stati a carico del comune: l’opera è stata donata interamente dalle aziende del territorio che, hanno scelto di ricordare il periodo della pandemia. E’ stato l’imprenditore Marco Uboldi a coinvolgere le altre società: “Sono orgoglioso di fare pare parte di questo gruppo di persone e progetto – ha detto l’imprenditore – Il progetto, nato dalla volontà di Domenico Conte, ci ha subito visti partecipi ed entusiasti: il tema ha toccato e tocca moltissimo sia comunità sia persone. E’ sempre bene ricordare ciò che è passato, ma anche cambiare marcia e ripartire.”
A chiudere l’incontro le parole di Domenico Conte, militare e “saronnese acquisito”, che ha avuto l’ispirazione per questo monumento: “Vorrei ringraziare il sindaco, come rappresentante della città. Io non sono di Saronno, ma vivo qui da 43 anni. Ho avuto amici cari che ho perso, cittadini di Saronno veri. Grazie all’entusiasmo che ho visto negli imprenditori, genuino e molto sentito.”
(foto d’archivio: uno dei momenti di preparazione al monumento)
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Commenti
Il sindaco e l’amministrazione non perdono occasione per distogliere l’attenzione dei cittadini dai veri problemi della città come la sicurezza .
Il vovid sarà ricordato s prescindere da ogni monumento purtroppo, inoltre il posizionamento al centro dell’incrocio è pericoloso perché il traffico è notevole e non sempre vengono rispettati i limiti di velocità con potenziali incidenti.
Questi hanno il comune che va a pezzi e pensano ai monumenti.Riparate le strade della periferia che sono indecenti.
Tranquilli, il prossimo turno elettorale non resterà disatteso: prepararsi a sgomberare…
E pensare che qualcuno ha scambiato la base del monumento per il monumento che deve essere ancora posizionato, eregendosi a grandi critici d’arte, affermando che quello in rotatoria non e’ un monumento. E ti credo lo devono ancora mettere il monumento 😀
Un monumento così importante a detta delle istituzioni, meritava altra ubicazione. Resterà tra qualche settimana un pezzo di montagna abbandonato di cui nessuno si ricorderà il significato, semplicemente perché in quella rotonda non perdonabile si passa in auto impegnati nella guida e non certo a osservare sassi.
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Caro Anonimo,
per caso ha letto l’articolo, prima di scrivere?
Speriamo che presto si possa inaugurare un monumento anche per le vittime della microcriminalità come segno di una pagina del passato o quasi un po’ come il Covid che pure ridimensionato non è del tutto superato.
Questa mattina mi son trovata al Carrefour in via primo Maggio a fare la spesa non vado mai lì c’erano diverse signore che dicevano che lì così dopo le ore 17:00 non si può più andare perché è pieno di balordi e spacciatori che tranquillamente davanti a tutti quanti spacciano senza problemi ora vorrei capire ma possibile che non si può avere una tutela Polizia vigili ma dove sono due signore mi han detto che sono state inseguite e aggredite per strappare la catenina cosa bisogna fare per avere sicurezza e per porre fine al degrado che abbiamo a Saronno
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Gentile Rosaria, “cosa bisogna fare?” denunciare immediatamente quanto successo ai Carabinieri. Altrimenti, spiace ricordarlo, quel che dicono le gentili signore ha lo stesso valore di una chiacchiera al mercato
Una iniziativa lodevole per un ricordo doveroso. Plauso al promotore, allo scultore, alle imprese del territorio che si sono attivate per consentire la realizzazione del monumento e all’Amministrazione della Città di Saronno per aver aderito al progetto e individuato la migliore marea per la sua realizzazione. Questa è la Saronno che ci piace.
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Una simile ricorrenza avrebbe dovuto essere più pubblica e meno autoreferenziale. Dalle foto tolti assessori, dipendenti, militari, crocerossine e qualche alpino reclutato, di cittadini, sanitari, anziani e meno che hanno subito il covid non ne vedo. Autoreferenziale come l inaugurazione del nido candia.
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Sbagliato pronome: “mi” con “ci”…