Saronno, una festa con tanti intensi ricordi: così la Sacra famiglia ha salutato don Alberto
SARONNO – Domenica 29 settembre nella chiesa della Sacra Famiglia, durante la messa delle 11 la comunità di Saronno si è congedata da don Alberto Corti, sacerdote del Prealpi da 17 anni.
In una chiesa stracolma di fedeli, insieme a don Alberto hanno concelebrato don Giuseppe Marinoni, don Armando Cattaneo, don Luca Rampini, don Gianluca Chemini, don Vincenzo Bosisio, don Daniele Tussi, Padre Aurelio Mozzetta, il diacono Massimo Tallarini e il diacono Franco Gadda.
Durante l’omelia, svoltasi a due voci insieme al diacono Massimo Tallarini, sono stati numerosi i ricordi affiorati e i ringraziamenti che don Alberto ha condiviso con i numerosi fedeli.
Nella piccola intervista svoltasi durante l’omelia, si è ricordato il motto dell’anno dell’oratorio: tutto cambia. “Quest’anno ci sono stati tanti cambiamenti: don Alberto che va via da Saronno e l’arrivo del nuovo prevosto. La domanda che ti voglio rivolgere è: hai cambiato tante parrocchie, che cosa ti ha lasciato ogni cambiamento che hai vissuto?”
Don Alberto ci ha tenuto a ricordare che “il primo cambio é stato importante. Dalla teoria alla pratica, dallo studio alla vita reale. Si impara a tirare fuori il meglio di sé. Poi sono passato ad una parrocchia di Galliate, venendo da Tradate. C’è la responsabilità nella parrocchia, dove si sperimenta la paternità della parrocchia. Arrivo a Carnago e Rovate dove ho trovato la disponibilità della gente, fiducia. Ogni cambio è un ricominciare. Arrivo a Saronno in cui mi spaventava l’idea della città. Da paese ad una città ma a livello familiare. C’erano tanti problemi ma invece ho trovato il desiderio del cambiamento nel cammino della comunità. Ogni cambio ha il suo momento di assestamento, c’è la novità”.
“La continuità é data dalla presenza del Signore. Si sente la sua presenza nei tanti passaggi, ci sostiene. C’è sempre una presenza materna: di Maria. Ti dà affetto, sicurezza e serenità. C’è la fraternità della comunità sacerdotale, dei confratelli che aiutano. Anche la gente aiuta molto e ha due caratteristiche: ama e si lascia amare”.
Il diacono ha poi chiesto quali samaritani ha incontrato e di chi si fosse fatto prossimo don Alberto. “Ho avuto molti confraterni, suore, padri spirituali,… Ho cercato di essere samaritano seguendo le persone. Dall’iniziazione cristiana agli anziani, dai fidanzati al corso per i battesimi, cercando di accostare chi non vive la vita cristiana. I pellegrinaggi hanno permesso di avvicinare anche chi non vive la realtà della Chiesa”.
“Mi viene in mente l’orfanotrofio di Betlemme in cui vengono ospitati i bambini abbandonati. Un’altra è quella sulla collina delle croci in Lituania. Una collina piena di croci diverse. Il regime distruggeva tutto di giorno e di notte i fedeli riprendevano a metterle. Alla fine si arresero e le lasciarono. Il mondo cambia se cambio io. Questa è un frase di papa Paolo VI. Grazie per essere cambiato con noi e per aver camminato con noi e con il Signore”.
Don Alberto ha concluso la predica dicendo che “nei cambi c’è sempre qualcosa di utile e bello per tutti”.
Non sono mancati i saluti finali: un piccolo omaggio dei bambini del catechismo della parrocchia, un libretto con disegni e scritte dei bambini.
Presente anche il sindaco Augusto Airoldi e il presidente del consiglio comunale Pierluigi Gilli che a nome della città ci hanno tenuto a ringraziare il religioso.
Non é mancato il ringraziamento anche per la sorella di Don Alberto, Angela che è stata presente nella comunità del Prealpi in tutti questi anni.
Due giovani parrocchiani hanno regalato un piccolo siparietto comico su don Alberto, parodia del momento degli avvisi di questi 17 anni durante le messe.
Una coppia della parrocchia ha ringraziato il don per essere stato vicino alle realtà parrocchiali, alle famiglie, ai fidanzati, ai ragazzi piccoli e grandi.
I ringraziamenti sono arrivati anche da un rappresentante della carità e della missione e dal coro.
“Sono io che vi ringrazio – ha concluso – a tutti i collaboratori di questi anni. Adesso si tratta di andare avanti. Vi ringrazio anche a nome di mia sorella Angela”.
Alcuni momenti della cerimonia immortalati da Edio Bison
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Commenti
Grazie a Edio Bison, per la sua grande disponibilità e professionalità
e a Chiara Lunardo per le belle parole scritte.
IL COMITATO ORGANIZZATORE DELLA SACRA FAMIGLIA VI RINGRAZIA