Motorsport Lombardia: Arturio Merzario
7 Ottobre 2024

Arturo Merzario (all’anagrafe Arturio, per una disattenzione del padre nella trascrizione del nome), nasce a Civenna in provincia di Como, l’11 marzo 1943. La prima esperienza automobilistica è a Monza con la Alfa Romeo Giulietta alla Coppa FISA dove termina ottavo. Mario Angiolini, fondatore del Jolly Club gli offre un contratto per correre un rally in Sardegna. Merzario ci va con l’Alfa Giulietta SZ, vince la categoria GT e viene premiato dalla CSAI. Nel 1964, compera una Fiat Abarth 1000 e la fa elaborare da Samuele Baggioli, preparatore milanese, tra i più affermati dell’epoca. Corre il Campionato Italiano e, per poco, non vince il titolo assoluto. Con la stessa vettura, questa volta semi ufficiale, arriva terzo nell’europeo turismo, correndo con il colori della Scuderia del Lario. Nel 1967, diventa collaudatore e pilota ufficiale dell’Abarth. Il fisico minuto e nerboruto gli vale l’appellativo di “fantino da corsa”. Nel 1968, con la 1000SP è Campione italiano della montagna. Nel 1969 e nel 1970 vince il Circuito del Mugello e riceve la chiamata di Enzo Ferrari. Partecipa a molte gare sport prototipo, sia con Ferrari che con Abarth. Nel 1971 è sesto nel Gran Premio di Gran Bretagna di Formula Uno, con la Ferrari. Nel 1972, è primo assoluto alla Targa Florio e alla 1000 Km di Spa, con la Ferrari 312P. Grazie alle sue vittorie e piazzamenti, la Ferrari vince il Campionato del Mondo Marche. Diventa testimonial di una nota marca di sigarette, il cui marchio appare sopra un cappello stile texano: il fantino diventa “cowboy”. L’imbarazzante contratto propostogli da Ferrari per la stagione 1974, lo manda tra le braccia di Carlo Chiti e dell’Alfa Romeo. Intanto, corre per la ISO-Williams, con scarsi risultati. Tuttavia, al GP di Monza di Formula Uno termina quarto. Nel 1975, tra le altre gare, vince per la seconda volta la Targa Florio con l’Alfa Romeo ed è Campione del Mondo con le vetture sport prototipo. Si ripeterà nel 1977, sempre con l’Alfa Romeo e in coppia con Vittorio Brambilla. Nel 1976, corre il mondiale di Formula 1 con la March 761 e la Wolf-Williams. Al Nurburgring, estrae dalle fiamme Niki Lauda e gli salva la vita. Nell’inverno del 1976 ha un incidente con gli sci che gli preclude la stagione in Formula 1. La stagione è già cominciata, così corre come privato con la March, senza ottenere grandi risultati. Nel 1978 diventa costruttore: i motori Alfa Romeo non arrivano, così deve usare il Ford. Nel 1980, la nuova Merzario A4 viene adattata al motore BMW per correre l’europeo di Formula 2. Nel 1983 e nel 1984 la Merzario corre il campionato italiano di Formula 3, ancora una volta con lui alla guida. Dismessi i panni del costruttore, nel 1995, viene chiamato dalla Maserati per correre il campionato monomarca con la Ghibli, contendendo la vittoria a Denny Zardo. Nel 2002, corre la rievocazione storica della Carrera Panamericana Mexico con l’Alfa Giulietta Spider della Scuderia del Portello, giungendo sesto assoluto, dietro alle auto americane da 350 cavalli. Tuttora, è Presidente Onorario della Scuderia del Portello Alfa Romeo e non ha mai appeso il casco al chiodo. Per Merzario l’importante è correre in pista, non importa con quale automobile.
(in foto: Arturio Merzario con la Scuderia del Portello a La Carrera Panamericana 2002)