Gerenzano. celebrata la Giornata delle forze armate. Il discorso del sindaco
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GERENZANO – Ieri si sono tenute questa mattina le celebrazioni della Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate.
Riportiamo il discorso del sindaco Stefania Castagnoli letto durante le celebrazioni:
Rivolgo il mio caloroso saluto e benvenuto a tutti i cittadini, alle associazioni e alle autorità civili, militari e religiose oggi qui riuniti per celebrare il 4 novembre, momento solenne istituito nel 1919 per ricordare la fine della Prima Guerra Mondiale, avvenuta l’anno prima, e che celebra il “Giorno dell’unità nazionale” e “la Giornata delle Forze Armate”.
La ricorrenza di oggi è dedicata in primo luogo alla commemorazione dei Caduti di ogni guerra, riconoscendo, proprio a partire dalla traccia indelebile lasciata dagli orrori del primo conflitto mondiale, come il lascito di tutte le guerre siano morte e desolazione. Con la guerra tutti sono adulti e nessuno viene risparmiato. Diventano ordinari e quotidiani tutti i crimini che avvengono in modo straordinario nella società. Questo è l’insegnamento di cui tutti dobbiamo essere consapevoli e che ci deve rendere coscienti dell’importanza di riconoscere e celebrare anche gli altri importanti significati che lo Stato italiano ha voluto negli anni attribuire al 4 Novembre e che dobbiamo fare nostri pensando al ruolo che le Forze Armate hanno nei luoghi di guerra. Luoghi dove vanno per garantire il ripristino di una convivenza civile e di un avvio di ritorno alla normalità della vita.
Il nostro pensiero va a tutti coloro che, nel corso dei decenni, hanno sacrificato la propria vita per difendere la nostra patria. La loro memoria non va dimenticata, anzi, va custodita come esempio del valore e del coraggio necessari per mantenere la pace e la sicurezza, perché onorare i Caduti significa rinnovare il nostro impegno per un mondo libero e pacifico. Le Forze Armate, oggi come allora, svolgono un ruolo essenziale, non solo nella difesa del nostro territorio, ma anche nel supporto alle comunità in difficoltà. Le abbiamo viste in azione durante le calamità naturali che hanno colpito il nostro paese. A loro va la nostra profonda gratitudine. Ai rappresentanti delle Forze Armate oggi presenti, alla nostra Polizia Locale, ai Carabinieri dei Comandi di Cislago e di Saronno esprimiamo la gratitudine istituzionale e di tutti i cittadini, per l’impegno al servizio del paese e della nostra comunità. Possiate continuare a servire il Paese con onore, proteggendo la pace e diffondendo i valori di libertà e giustizia. Ringrazio anche, a nome di tutta la comunità, tutti gli attori che rendono sicuro il nostro territorio, i Vigili del Fuoco, gli operatori dei servizi di soccorso, la Protezione Civile di Gerenzano e i volontari delle associazioni impegnati, a vario titolo, per soddisfare le esigenze della cittadinanza, con impegno straordinario, coraggio e sacrificio.
Oggi, guardando non solo alla guerra in Ucraina e in Medio Oriente, emergono sempre più alcuni aspetti:
– i nazionalismi,
– le rivendicazioni dei territori e dei popoli,
– il diritto di difendersi e quindi di fare guerre preventive,
– il diritto di autoproclamarsi giustizieri e portatori di democrazia,
– la corsa agli armamenti.
Davanti a questo elenco, mi interrogo su quanto diverse oggi siano le motivazioni per una guerra. Sono poi così cambiate rispetto a 100 anni fa?
Ovviamente nel mondo ci saranno sempre differenti vedute di insieme, ma queste non possono diventare barriere invalicabili; al contrario, constatarle con onestà e senza ipocrisia può servire a comprenderne le ragioni e aiutare a costruire soluzioni che contribuiscano a colmare le distanze, rendendo la società sempre più unita sotto il profilo sociale, economico e culturale. La celebrazione di questa giornata vuole essere un forte richiamo all’unità, valore costruito con sacrificio e che oggi, forse più che mai, va custodito e rafforzato. L’unità nazionale è un valore imprescindibile, e parlarne oggi significa riconoscere la responsabilità che ognuno di noi ha verso il Paese e verso il prossimo. L’unità non è solo un concetto astratto: è una scelta quotidiana, è solidarietà concreta tra cittadini, è coesione e vicinanza nei momenti di difficoltà. È quello stesso spirito di comunità che ci spinge ad affrontare insieme le sfide, a tendere la mano a chi è in difficoltà, a non lasciare indietro nessuno. La crisi economica, le difficoltà che molte famiglie vivono e le tensioni sociali richiedono una risposta basata sulla solidarietà e sulla coesione. Dobbiamo superare le divisioni e costruire una società inclusiva, in cui nessuno si senta escluso. In questo contesto, l’integrazione di chi proviene da altre realtà è fondamentale per rafforzare la nostra comunità, arricchendola di nuove esperienze e punti di vista. Nel mondo di oggi le persone sono sempre più connesse, ma i pregiudizi e le incomprensioni possono ancora dividere: è quindi essenziale che le nuove generazioni siano formate su valori di rispetto, inclusione e solidarietà.
E’ necessario investire nell’educazione dei giovani, non solo fornendo conoscenze tecniche o accademiche, ma soprattutto promuovendo una consapevolezza critica e aperta, che li renda cittadini responsabili e consapevoli della complessità del mondo. La nostra memoria oggi rievoca la fine della Prima Guerra Mondiale e ci invita ad affermare con forza il nostro rifiuto della guerra e a percorrere con tutto il nostro impegno la via del dialogo. Purtroppo il nostro tempo continua a proporci nuovi scenari di conflitto nel mondo, interrogando le nostre coscienze e chiamandoci ad agire, perché la responsabilità di testimoniare l’alto ideale della pace è attribuita a ciascuno di noi. L’Italia, oggi come in passato, è chiamata a svolgere un ruolo di primo piano nella promozione della pace nel mondo. Le tensioni internazionali non mancano, e la diplomazia e la prevenzione dei conflitti sono più che mai cruciali. Come nazione, dobbiamo continuare a sostenere il dialogo e la cooperazione tra i popoli, contribuendo a evitare nuove guerre e a promuovere la stabilità.
Le nostre Forze Armate sono presenti in missioni internazionali di pace, e questo è un segno tangibile del nostro impegno per un mondo più giusto e pacifico. Le parole del nostro Presidente Sergio Mattarella, “La pace è un bene prezioso e la sua tutela richiede il contributo di tutti” ci invitano a riflettere sul fatto che la pace non è uno stato acquisito, ma un obiettivo che richiede impegno continuo da parte di ciascuno di noi. In un mondo dove le tensioni e i conflitti possono minacciare la stabilità, la pace diventa un bene che va protetto e alimentato quotidianamente.
Ognuno può contribuire alla tutela della pace, e non è necessario compiere gesti grandiosi: piccoli atti quotidiani, come il dialogo, il rispetto delle differenze e l’impegno a risolvere i conflitti in modo pacifico, sono già passi importanti. Promuovere l’educazione alla pace e coinvolgere le nuove generazioni nella comprensione dei valori di tolleranza e collaborazione, sono azioni concrete che ogni persona può intraprendere per costruire una società più giusta e pacifica. La pace quindi non è un impegno che spetta solo ai leader, ma una responsabilità condivisa che chiama ciascuno di noi a partecipare. Cogliamo, quindi, l’invito a essere protagonisti nella tutela della pace, consapevoli che anche il nostro piccolo contributo può fare una grande differenza. Il 4 novembre è anche l’occasione per riflettere sulla memoria e sull’importanza dei valori civici: infatti ricordare il passato è essenziale per costruire il futuro. Proprio attraverso la memoria storica possiamo trasmettere alle nuove generazioni i valori di pace, democrazia e rispetto. Per questo, dobbiamo continuare a promuovere iniziative nelle scuole, che coinvolgano i nostri giovani, affinché comprendano il significato profondo di giornate come quella di oggi. E’ importante educare al senso civico, al rispetto delle istituzioni, e all’importanza di costruire una società fondata sui valori della convivenza pacifica, partendo anche da noi.
Le Forze Armate ci insegnano ogni giorno cosa significhi servire la comunità. Questo spirito di servizio deve essere un esempio per tutti noi, per promuovere il volontariato e il coinvolgimento attivo nella vita della nostra città. “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Mahatma Gandhi con queste parole ci ricorda che ogni trasformazione sociale inizia dalle nostre azioni. Spesso attendiamo che le cose migliorino da sole o che qualcun altro si faccia carico dei problemi, ma questa citazione ci ricorda che noi stessi dobbiamo essere protagonisti del cambiamento che desideriamo. E quale miglior modo di farlo se non attraverso il volontariato? Fare volontariato significa impegnarsi attivamente, offrire il proprio tempo, le proprie competenze e il proprio cuore per migliorare la vita degli altri e della comunità. Il volontariato non solo aiuta chi è in difficoltà, ma crea un impatto concreto sulla società, alimentando una cultura di solidarietà e vicinanza.
In un mondo spesso segnato da divisioni e ingiustizie, ciascuno di noi, con piccoli gesti, può contribuire a costruire un ambiente più giusto e inclusivo. E a Gerenzano abbiamo tante opportunità di offrire il nostro supporto: aiutando nella pulizia del paese, nella cura dei parchi e delle aree verdi (attraverso il volontariato del Plis) e anche proponendosi al Gruppo di Protezione Civile…
Così, essere il cambiamento significa lasciare il segno: con ogni ora dedicata, con ogni mano tesa, stiamo davvero creando il mondo che vorremmo vedere.
Mi avvio alla conclusione, ringraziando tutti voi cittadini, le autorità civili, militari e religiose e i rappresentanti delle Associazioni, per la vostra partecipazione a questa commemorazione e per aver condiviso la memoria. Viva l’Italia unita, democratica e le sue Forze Armate, strumento di pacificazione!
Il sindaco
Stefania Castagnoli
04112024