A Cislago un 4 novembre con tantissimi giovani
5 Novembre 2024
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![A Cislago un 4 novembre con tantissimi giovani](https://ilsaronno.it/images/images/2024/11/import-618079.edi_full.jpg)
CISLAGO – Si è svolta ieri in paese la celebrazione della Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate, alla presenza delle associazioni, dei cittadini e dei numerosissimi bambini e ragazzi delle scuole, che sono stati coinvolti nell’evento.
Questo il discorso del sindaco, Stefano Calegari.
Perché è coinvolgendo i nostri giovani, gli adulti di domani, che tale ricorrenza diventa davvero un’occasione di memoria e di riflessione importante. È per ricordare quello che è successo, è per onorare i caduti in guerra e le persone – tante donne e bambini che hanno sofferto in Patria – ma è soprattutto per voi che facciamo queste manifestazioni, perché voi capiate che la guerra, l’odio, il non volersi bene fa male e sono atteggiamenti o situazioni che non portano che dolore e distruzione. Il 4 novembre fu dichiarato Festa nazionale, con lo scopo di ricordare tutti coloro che hanno sacrificato il bene supremo della vita, per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere. Il 4 novembre alle ore 15, tutte le operazioni di guerra cessarono e fu proclamata la fine della Grande Guerra. Il 4 novembre del 1918 è stato il primo giorno di pace e, ahimé, non possiamo non ricordare che oggi, 4 novembre 2024, non siamo più in pace. Non ci stanno bombardando né occupando, ma le nostre armi e i nostri soldi stanno contribuendo alle tante guerre in corso. Sono orribili le morti in Ucraina, nella striscia di Gaza, in Iran, in Israele, in Somalia. È orribile anche il fatto che ci stanno rendendo insensibili, distratti, rassegnati ad essere spettatori di queste guerre, che ormai sembrano necessarie. Ma non è così ovviamente! Viviamo un momento davvero difficile, c’è un clima perverso per cui siamo ormai convinti che la guerra sia l’unica strada, e che i morti effettivamente ci sono, ma non sono così importanti – sono “effetti collaterali”. Corriamo il rischio di essere solo dei tifosi; non è forse da stadio il dibattito sul conflitto israelo-palestinese? Non è “avvelenato” dall’atteggiamento da tifoseria da stadio? Se sei contro le armi all’Ucraina allora sei filo Putin, se critichi Israele sei antisemita e filo Hamas. Figuriamoci se esponi la bandiera palestinese. Ma tutte queste vicende si traducono in orrori che non possiamo che considerare contro l’umanità e chiamare violazioni di diritto internazionale e crimini internazionali. Noi abbiamo la responsabilità di difendere i valori della pace e della libertà. Sono valori legati l’uno all’altro e fanno il paio con la solidarietà, che dovrebbe caratterizzare ogni atto della vita quotidiana e ogni rapporto tra popoli e Stati. Una data, questa del 4 novembre che, oggi più che mai, ci fa riflettere sul valore della pace e sulle conseguenze gravissime che ogni guerra porta con sé. Perché in guerra non si vince mai, perdiamo sempre tutte e tutti. I conflitti sono il segno evidente di un fallimento, ci dicono che qualcosa è andato storto, nelle relazioni internazionali, nel dovere di cooperazione tra i popoli e gli Stati. Ricordo che nella nostra Costituzione l’articolo 11 sancisce che: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Facendo bandiera di questi valori riusciremo, forse, ad alleviare il dolore di tutte quelle madri che hanno dovuto dire addio ai propri figli, facendo in modo che nessuno muoia più per la guerra. Detto questo, non è una contraddizione ringraziare di cuore tutte le forze armate, perché donano a noi e alle nostre famiglie la sicurezza di vivere liberamente e nel rispetto gli uni degli altri, con spirito di abnegazione e passione per la giustizia e per la pace. Ragazzi: guardate il vostro compagno con lo stesso sguardo con cui voi vi guardate allo specchio, dovete voler bene a voi stessi e ai vostri amici e compagni; litigate, ma sappiate fare pace, parlatevi sempre, sappiate ascoltare, soprattutto i vostri insegnanti e i vostri genitori, aiutatevi nei compiti, giocate sempre di squadra, non diventate social dipendenti e soprattutto non diventate bulli da tastiera. Vivete il vostro paese con i vostri amici. Anche questo contribuisce a creare il clima di pace a cui noi oggi gridiamo, e a creare uomini migliori aperti al dialogo. Viva l’Italia, Viva Cislago, Viva la pace.
Il sindaco
Stedano Calegari
(foto: un momento delle celebrazioni di ieri)
05112024