Librandi spiega l’accordo con Forza Italia: “Con Tajani un’intesa per unire e rilanciare”
SARONNO – “L’Italia C’è intende applicare in chiave attuale il progetto della cosiddetta ‘terza via’ di don Luigi Sturzo, cioè coniugare una concezione autenticamente liberale che favorisca lo sviluppo delle imprese e del lavoro, ma temperata dai valori cristiani, che garantiscano la tutela sociale a ogni cittadino”.
Inizia con questa citazione Gianfranco Librandi, leader del partito nazionale L’Italia C’è, che, come annunciato lunedì da Antonio Tajani, ha firmato un accordo con Forza Italia. Un passaggio che ha rappresentato uno scossone per la politica italiana e soprattutto lombarda, con tante domande e curiosità sia tra cittadina sia tra gli addetti ai lavori.
Del resto, Gianfranco Librandi è ormai da tempo al centro della vita politica italiana. Classe 1954, è un imprenditore e politico italiano. Ha fondato nel 1982 la Tci, azienda specializzata in componenti elettronici per l’illuminazione, diventata leader nel settore. Parallelamente, ha intrapreso un percorso politico, iniziato con l’elezione a consigliere comunale a Saronno nel 2004, proprio con Forza Italia. Deputato alla Camera dal 2013 al 2022, ha ricoperto ruoli in varie commissioni parlamentari. Nel 2022 ha fondato il movimento “L’Italia C’è” con l’obiettivo di promuovere una politica liberale temperata dai valori cristiani.
Librandi, come si è arrivati all’accordo?
“Ci siamo incontrati partendo dalla volontà comune di far crescere e stabilizzare la base elettorale. L’instabilità e la tensione, come quella che si sta vivendo a Saronno con la paura che cada il sindaco in difficoltà per i numeri, non vanno bene né per una città né per il Paese”
Perché collaborare con Forza Italia?
“Forza Italia oggi è il partito più moderato, più strutturato e più propositivo, e con Tajani, che ha ricoperto diversi ruoli e incarichi sempre in modo eccellente, rappresenta la risposta alle reali esigenze del Paese. Il suo è un progetto che si realizza giorno per giorno, portando avanti i valori del centro-destra, ma senza trascurare i diritti civili, come ha detto Marina Berlusconi, con un forte focus sull’unità d’Italia. Questo è un impegno che condivido, a partire dal distinguo rispetto alle posizioni della Lega sull’autonomia differenziata”.
Si parte quindi dai temi e contenuti?
“Ovviamente. Ad esempio, sull’immigrazione, che va trasformata da problema in opportunità per l’Italia, senza portare migranti avanti e indietro dall’Albania. Condivisibile e pragmatica anche la posizione di Tajani sull’economia: al momento, il suo primo impegno è tutelare il Paese da eventuali stress provocati da possibili dazi e, al contempo, allargare il mercato. In tema di economia non si può non parlare della collaborazione con l’estero e dell’impegno per evitare che i nostri giovani lascino il Paese per un lavoro più remunerato. Da anni parlo della condivisione degli utili: dobbiamo diventare tutti imprenditori, condividendo responsabilità ma anche i profitti. Ci vuole meno lavoro e più benessere per tutti. E come non condividere l’impegno per fermare le guerre che dilaniano il mondo?”
Come si può attuare questa collaborazione virtuosa in una realtà polarizzata come quella italiana?
“L’esempio è quello della sanità a Saronno, dove stiamo realizzando un modello di collaborazione di privati che, per il bene dei cittadini, cooperano con il pubblico e la politica di qualsiasi colore. Così abbiamo trasformato un presidio a rischio di chiusura in un’eccellenza sanitaria. Questo avviene grazie a investimenti importanti, ma soprattutto con una grande attenzione e cura. Credo che ciò che la fondazione sta realizzando a Saronno possa essere un modello da esportare in tutte le città italiane: un centro sperimentale di politica trasversale sulla sanità. Ci sono tanti ambiti su cui intervenire; penso alla necessità di sostegno ai caregiver, persone che danno tanto a chi soffre e che dovrebbero essere tutelate e supportate dal sistema”.
Concretamente, ora che l’accordo è firmato, cosa succederà?
“L’Italia C’è è un partito nazionale strutturato in tutto il Paese. Vogliamo iniziare a lavorare con gli amici di Forza Italia un po’ ovunque per allargare la base elettorale ‘dalla Schlein alla Meloni’, come ha ben riassunto Tajani. Partendo dalla Lombardia, inviteremo a un incontro di dialogo e di ‘open mind strategy’ il mondo di Forza Italia e coloro che sono vicini alla nostra posizione”.
In tema di vicini… il suo amico Renzi come ha preso questa collaborazione?
“Renzi rimane il mio amico. Non l’ha presa male: ha capito il significato di questo progetto, che si è già concretizzato in provincia di Varese. Quando ho fatto il militare, ero incaricato alle trasmissioni globali negli alpini, ed è proprio ciò che ho intenzione di fare anche qui”.
Dunque è soddisfatto di questa svolta?
“Certo, sono molto soddisfatto di questa nuova avventura, che porto avanti anche nel ricordo di Berlusconi, che per tanti anni è stato un faro della politica”.
Tornando a Saronno, come vede la crisi in corso?
“Bisogna evitare, a livello nazionale e locale, tutte quelle situazioni che finiscono per deludere e scontentare i cittadini. L’importante in questo momento è dare risposte concrete. Questa è la cosa più importante da realizzare, mettendo insieme tutte le risorse e collaborando anche con le opposizioni. Solo così si può costruire e portare avanti il servizio essenziale per i cittadini. I politici non si devono chiudere nei palazzi, ma devono parlare, essere presenti, stringere mani e condividere con le persone la vita quotidiana risolvendone i problemi”.
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Commenti
Pura aria fritta
Ma librandi si allea con forza italia e vuole tenere in piedi un sindaco di csx? Come può pensare che stia in piedi questa cosa? Non ho parole.
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Alla Provincia di Varese il presidente è sostenuto dal PD e da una lista di centro che comprende in gran parte Forza Italia…
Quindi Librandi a Saronno è sia con la maggioranza che con l’opposizione.
#meraviglioso