Crisi, intervista a Marta Gilli: “Il ruolo di presidente impone neutralità politica nell’interesse esclusivo della città”
2 Dicembre 2024

SARONNO – Negli ultimi due mesi, dalla movimentata seduta del 26 settembre, è stata la protagonista della politica saronnese e da giovedì 28 novembre è la nuova presidente del consiglio comunale. Le sue scelte, i suoi voti e le sue astensioni, ma anche la gestione dell’assemblea cittadina, saranno ancor più centrali man mano che si avvicina il passaggio fondamentale dell’approvazione del bilancio consolidato e previsionale. (QUI IL PUNTO DELLA SITUAZIONE POLITICA AD OGGI)
Marta Gilli ha risposto ad alcune domande de ilSaronno spiegando la propria posizione, le sue prospettive ma anche come sta vivendo questo intenso periodo infiammato nel fine settimana dall’annuncio di un’azione legale del M5s e dalla dimissioni dalle commissioni e dal ruolo di presidente di Francesco Licata capogruppo del Pd.
Marta Gilli, giovedì è stata eletta presidente del consiglio comunale dopo un paio di mesi di tensioni: quali sono state le prime emozioni?
L’emozione è dovuta alla soddisfazione di aver contribuito con la mia elezione a chiudere (almeno per il momento) l’instabilità esacerbata dal tentativo del Movimento 5 Stelle di entrare, benché non eletto, a far parte del consiglio comunale. E, come oramai tutti sanno, questo tentativo aveva anche causato le dimissioni del presidente Pierluigi Gilli, perché la richiesta del M5S era proprio quella di occupare il suo posto.
Le tensioni erano, inizialmente, dovute a questa iniziativa, verso la quale i più si erano opposti. Inoltre, qualcuno si era reso “disponibile”, che nel linguaggio politichese vuol dire “carpe diem”, a farsi avanti per cogliere l’attimo, così aggiungendo un ulteriore tasso di criticità, fino al punto di divenire il vero artefice della crisi.
Tuttavia, ad avviso di molti, sarebbe stato lesivo delle regole della democrazia che un movimento politico non eletto dai saronnesi potesse entrare a far parte del consiglio comunale in una veste ufficiale qual è la presidenza. Il vigente regolamento del consiglio comunale, infatti, non dà nemmeno la possibilità a un solo individuo di costituire un gruppo con la denominazione di un movimento politico non eletto democraticamente. Da qui, l’idea di eleggere me, in quanto indipendente da logiche di partito e, dunque, estranea alla loro conflittualità nella ricerca del potere.
Ma, come è emerso dalla mia elezione, giunta fino al quarto scrutinio in ragione di due schede bianche, persiste all’interno della coalizione una opposizione, che ambisce, col voto segreto, alla conclusione anticipata della consiliatura. Difatti, qualche tensione s’è vista anche immediatamente dopo la mia elezione, con il gesto di allontanarsi dall’aula solo per far mancare il numero legale e, poi, di tornare in aula, trafelato, per ordini superiori.
A chi giova ostacolare il regolare funzionamento dell’organo democratico della nostra città? Se non ai disfattisti? E’ questo un tema che dovremo affrontare ex professo per ristabilire quella serietà e decoro dell’agire dell’istituzione che si deve ai nostri concittadini. E, qualora questo comportamento dovesse proseguire, dovrò trarre la conclusione che non sussistono i presupposti della mia presidenza, perché un consiglio senza una stabile maggioranza non può certo funzionare ed è pure a rischio di esporsi a ricatti e a pressioni di interessi personali estranei e contrapposti a quelli generali: ma su questo vigilerò, finché sarò presidente, insieme ai colleghi consiglieri più avveduti e responsabili, fermo restando che chiudere questa consiliatura potrebbe essere la soluzione migliore se l’alternativa è l’instabilità e il personalismo.
Veniamo alla domanda che vorrebbero farle tutti: che presidente sarà? Questa sua elezione è da leggere come un riavvicinamento alla maggioranza?
Il riavvicinamento è inevitabile, dovendo lavorare a stretto contatto con il sindaco, tuttavia la mia presidenza non è politica, ma tecnica, finché sussistono e persistono i presupposti sui quali deve fondarsi. Del resto, la fiducia o è reciproca o non è.
Come tutti sanno, il ruolo di presidente del consiglio comunale impone neutralità politica nell’interesse esclusivo della nostra città. Ciò, ovviamente, non significa apatia, perché non rinuncio ad essere, anche e soprattutto, una consigliera comunale; significa equidistanza dalle dinamiche partitiche; significa rispetto per la diversità delle posizioni politiche di cui i consiglieri sono inevitabilmente latori, ma significa anche agire per moderare il dibattito e gli eccessi disfunzionali, confidando e, se del caso, imprimendo senso di responsabilità istituzionale.
Da un certo punto di vista, porto con me lo svantaggio culturale di essere donna. Non è un caso che tra i nominativi dei papabili fossi l’unica donna. Eppure, di donne di grande valore ve ne sono, eccome, in questo consiglio: penso, solo per fare un esempio, alla consigliera Lucy Sasso. Ma, dall’altro, mi sento timidamente avvantaggiata perché porto con me anche il retaggio di una cultura dedita alle istituzioni nonché l’esperienza di chi ha agito come consigliera indipendente. Ciò che è stato talora volutamente frainteso, perché indipendenza non vuol dire indolenza, estraneità agli interessi e ai bisogni della città e dei saronnesi; questo modo di intendere l’indipendenza sarebbe fuori contesto. Indipendenza vuol dire agire in scienza e coscienza nell’interesse esclusivo della generalità dei cittadini, senza ordini di scuderia, senza secondi fini.
Come sono andati questi primi giorni? Chi le ha fatto le prime congratulazioni?
Il primo in ordine cronologico è stato il sindaco Augusto Airoldi. Il primo nel cuore è stato il consigliere Agostino De Marco, a cui voglio rivolgere, ancora una volta, tutto il mio affetto e, in questo momento più che mai, la mia vicinanza e il mio cordoglio.
Vuoi ricevere le principali notizie in tempo reale?
Su Whatsapp invia il messaggio “notizie on” al numero + 39 3202734048
Su Telegram cerca il canale @ilsaronnobn o clicca su https://t.me/ilsaronnobn
C’è anche il canale whatsapp, clicca qui per iscriverti
Marta Gilli, giovedì è stata eletta Presidente del Consiglio Comunale dopo un paio di mesi di tensioni: quali sono state le prime emozioni?
L’emozione è dovuta alla soddisfazione di aver contribuito con la mia elezione a chiudere (almeno per il momento) l’instabilità esacerbata dal tentativo del Movimento 5 Stelle di entrare, benché non eletto, a far parte del Consiglio Comunale. E, come oramai tutti sanno, questo tentativo aveva anche causato le dimissioni del Presidente Pierluigi Gilli, perché la richiesta del M5S era proprio quella di occupare il suo posto.
Le tensioni erano, inizialmente, dovute a questa iniziativa, verso la quale i più si erano opposti. Inoltre, qualcuno si era reso “disponibile”, che nel linguaggio politichese vuol dire “carpe diem”, a farsi avanti per cogliere l’attimo, così aggiungendo un ulteriore tasso di criticità, fino al punto di divenire il vero artefice della crisi.
Tuttavia, ad avviso di molti, sarebbe stato lesivo delle regole della democrazia che un movimento politico non eletto dai Saronnesi potesse entrare a far parte del Consiglio Comunale in una veste ufficiale qual è la Presidenza. Il vigente regolamento del Consiglio Comunale, infatti, non dà nemmeno la possibilità a un solo individuo di costituire un gruppo con la denominazione di un movimento politico non eletto democraticamente. Da qui, l’idea di eleggere me, in quanto indipendente da logiche di partito e, dunque, estranea alla loro conflittualità nella ricerca del potere.
Ma, come è emerso dalla mia elezione, giunta fino al quarto scrutinio in ragione di due schede bianche, persiste all’interno della coalizione una opposizione, che ambisce, col voto segreto, alla conclusione anticipata della consiliatura. Difatti, qualche tensione s’è vista anche immediatamente dopo la mia elezione, con il gesto di allontanarsi dall’aula solo per far mancare il numero legale e, poi, di tornare in aula, trafelato, per ordini superiori.
A chi giova ostacolare il regolare funzionamento dell’organo democratico della nostra Città? se non ai disfattisti? E’ questo un tema che dovremo affrontare ex professo per ristabilire quella serietà e decoro dell’agire dell’istituzione che si deve ai nostri concittadini. E, qualora questo comportamento dovesse proseguire, dovrò trarre la conclusione che non sussistono i presupposti della mia Presidenza, perché un Consiglio senza una stabile maggioranza non può certo funzionare ed è pure a rischio di esporsi a ricatti e a pressioni di interessi personali estranei e contrapposti a quelli generali: ma su questo vigilerò, finché sarò Presidente, insieme ai colleghi Consiglieri più avveduti e responsabili, fermo restando che chiudere questa consiliatura potrebbe essere la soluzione migliore se l’alternativa è l’instabilità e il personalismo.
Veniamo alla domanda che vorrebbero farle tutti: che Presidente sarà? Questa sua elezione è da leggere come un riavvicinamento alla maggioranza?
Il riavvicinamento è inevitabile, dovendo lavorare a stretto contatto con il Sindaco, tuttavia la mia Presidenza non è politica, ma tecnica, finché sussistono e persistono i presupposti sui quali deve fondarsi. Del resto, la fiducia o è reciproca o non è.
Come tutti sanno, il ruolo di Presidente del Consiglio Comunale impone neutralità politica nell’interesse esclusivo della nostra Città. Ciò, ovviamente, non significa apatia, perché non rinuncio ad essere, anche e soprattutto, una Consigliera comunale; significa equidistanza dalle dinamiche partitiche; significa rispetto per la diversità delle posizioni politiche di cui i Consiglieri sono inevitabilmente latori, ma significa anche agire per moderare il dibattito e gli eccessi disfunzionali, confidando e, se del caso, imprimendo senso di responsabilità istituzionale.
Da un certo punto di vista, porto con me lo svantaggio culturale di essere donna. Non è un caso che tra i nominativi dei papabili fossi l’unica donna. Eppure, di donne di grande valore ve ne sono, eccome, in questo Consiglio: penso, solo per fare un esempio, alla Consigliera Lucy Sasso. Ma, dall’altro, mi sento timidamente avvantaggiata perché porto con me anche il retaggio di una cultura dedita alle Istituzioni nonché l’esperienza di chi ha agito come Consigliera indipendente. Ciò che è stato talora volutamente frainteso, perché indipendenza non vuol dire indolenza, estraneità agli interessi e ai bisogni della Città e dei Saronnesi; questo modo di intendere l’indipendenza sarebbe fuori contesto. Indipendenza vuol dire agire in scienza e coscienza nell’interesse esclusivo della generalità dei cittadini, senza ordini di scuderia, senza secondi fini.
Come sono andati questi primi giorni? Chi le ha fatto le prime congratulazioni?
Il primo in ordine cronologico è stato il Sindaco Airoldi. Il primo nel cuore è stato il Consigliere Agostino De Marco, a cui voglio rivolgere, ancora una volta, tutto il mio affetto e, in questo momento più che mai, la mia vicinanza e il mio cordoglio.
Lascia un commento
Commenti
Se fosse stata all’altezza del ruolo che intende ricoprire non avrebbe consentito la prosecuzione dopo che un consigliere si era scollegato e 2 avevano abbandonato l’assemblea. Ma probabilmente è stata l’ebbrezza dello scranno alto
Per curiosità , dopo tutto è possibile sapere quale variazione di bilancio è stata approvata?
Grazie Pd, Grazie Lista Airoldi, Grazie Tu@Saronno che ci avete dato in Gilli quotidiano! Vergona….vi aspettiamo alle urne
-
Grazie a lei per aver votato chi non conta nulla
-
Le sue parole fanno capire il rispetto per la democrazia che avete voi di sinistra.
-
essere donna è difficile in questo mondo di maschilisti senza cervello che fanno anche commenti ridicoli, ma non ha prezzo vederli rosicare, brava!
-
Commento delirante
-
Se ci fa capire cosa avrebbe tutto ciò a che fare con l’essere donna.
Essere coerenti, non è di questa politica!
Assisto alla peggiore politica di Saronno.
Un sindaco che ha distrutto via via il suo consenso dentro la maggiorana, oggi ridotto alla disperazione che accetta supino.
Tipo Lei che lo ha definito “”un Sindaco che disunisce, uno che non merita piu’ nessuna fiducia…””.
Per questa amministrazione unica via di dignitta’ e rispetto dei cittadini e’ chiudere questa brutta esperienza, e andare al voto.
Consigliera Gilli pensi che lo diceva pure Lei mezzo stampa solo un mese fa “”che grazie a sotterfugi si stava solo provando a negare il voto ai saronnesi””…
Ma quale maturita’ oggi c’e’ solo brutta politica!
-
L’ho già scritto ma lo ripeto. Delle vostre maggioranze e minoranze mi interessa meno del niente. Ma questo Sindaco ha fatto quello che chi c’era prima neanche si sognava. Quindi avanti Sindaco e se ne freghi dei tanti avvoltoi che vogliono il suo posto anche nella sua maggioranza
-
Perfavore potrebbe elencare le cose fatte da questa amministrazione che noi poveri stolti non riusciamo proprio a vedere? Grazie
-
Il posto di Airoldi non lo vuole proprio nessuno.
-
ha fatto come i sindici di tutta Italia con i soldi piovuti dal cielo grazie al pnrr. Questo solo peggio di tantissimi altri per tutto il resto. (e anche per soldi un po’ buttati veda la baggianata dentro palazzo visconti. Pure bloccata)
-
La pagina più squallida della storia Repubblicana
Gilli Marta che emozione si prova ad essere un nome in una casella ?
È una presa in giro vergognosa !
Non mi sembra che Licata si sia dimesso da capogruppo del PD…o lei sa cose che nessuno sa o è preveggente o ….
La signora Gilli se la canta e se la suona
Il ridicolo è ormai ampiamente passato.
-
Sì, certo, il ridicolo di certi “commenti” rigorosamente privi di alcuna motivazione
-
La maggioranza si è coperta di ridicolo
-
Ma se invocava elezioni fino a due mesi fa, ma cosa sta dicendooooo
-
E la minoranza? Brilla per acume e lungimiranza? Ma dai!
-
-