Rovello Porro, poesia e arte all’inaugurazione della mostra di Lara Frassine “Io non so nuotare”
6 Dicembre 2024
![Rovello Porro, poesia e arte all’inaugurazione della mostra di Lara Frassine “Io non so nuotare”](https://ilsaronno.it/images/images/2024/02/import-604597.edi_full.jpg)
ROVELLO PORRO – Sabato 14 dicembre alle 18 nella sala civica di Rovello Porro, l’associazione culturale Helianto presenta la mostra di Lara Frassine. Durante l’inaugurazione della mostra ci sarà il live painting dell’artista, accompagnato da un reading degli attori di Helianto. La mostra si chiama “Io non so nuotare” e sarà visitabile sabato 14 e domenica 15 dicembre. A seguire rinfresco per tutti i presenti.
Riceviamo e pubblichiamo la presentazione della mostra di Lara Frassine.
“Non smette di piovere da due giorni e due notti e pian piano tutto inizia ad andare storto: le strade sono rotte, crollano a metà, cadono frane ovunque, ci fermiamo a spostare i massi per passare, la jeep scivola nel fango senza controllo e poi il fiume esonda e blocca l’unico passaggio per andare dall’altro lato del paese. Dopo moltissime ore proviamo ad attraversarlo ma ci cadiamo dentro, una prima e poi una seconda volta e poi ancora una grandissima frana e la consapevolezza di essere pronta a morire… Io non posso uscire dall’auto io non so nuotare, l’acqua mi fa paura. Non ti preoccupare io nuoto da sempre, ti tengo io”.
C’è un momento nella vita in cui il confine tra l’individuale e il collettivo si dissolve, in cui accade un’esperienza che, vissuta nella solitudine del proprio essere, si rivela capace di parlare a tutti, di oltrepassare il singolo per abbracciare l’universale. Se si trasforma
questa esperienza in un racconto, esso ha il potenziale di parlare agli altri. Non è più solo la testimonianza di un singolo accaduto specifico, ma la narrazione di ciò che significa confrontarsi con la fragilità della vita, con la paura e allo stesso tempo con il coraggio di fare qualcosa, per sopravvivere, per andare oltre, per cambiare la prospettiva.
“Io non so nuotare” parte dal racconto di una storia traumatica accaduta all’autrice Lara Frassine che, durante un viaggio di volontariato come educatrice nei villaggi del distretto di Okhaldunga in Nepal, cade con l’auto insieme a Samita, la sua guida nepalese, nel fiume in piena che separa i villaggi dalla capitale. La sua storia, però, ci mette a contatto con le storie di tutte le persone che Lara ha incontrato in quelle settimane. Persone che ogni giorno camminano ore e ore in qualsiasi condizione, sotto la pioggia instancabile o il sole cocente, pur di arrivare in classe per studiare o riuscire a lavorare. Persone “che non sanno nemmeno cosa significa nuotare. Che non hanno mai assaggiato un gelato. Che rischiano di morire per andare nella città più vicina a comprare un paio di scarpe”.
Persone con una grandissima e profonda conoscenza della natura, le stesse che hanno salvato la vita a Lara e Samita entrando con un trattore in un fiume in piena che, ancora oggi, non ha un ponte che colleghi i piccoli villaggi rurali alla grande città. Il potere dell’arte, della scrittura, della fotografia, qualsiasi forma espressiva risiede proprio in questo: nel trasformare il personale in universale. Quando qualcuno ha il coraggio di raccontare una parte intima della propria vita, dà voce a qualcosa che, in fondo, appartiene a tutti. Così, attraverso un singolo racconto, possiamo riconoscerci, comprendere, riflettere, e forse anche connetterci con l’essenza della condizione umana.